giovedì 29 novembre 2018

Luigi Natoli: Il giuramento. Tratto da: Il Paggio della regina Bianca

- Figli miei, giuratemi qui, di non lasciarvi mai, e di riconquistare l’onore e la gloria della casa. L’ombra dei vostri padri, uccisi dall’ingordigia altrui, parla per la mia bocca… Giurate!
Giovannello e Simone, in piedi, colti da un brivido superstizioso, come se realmente le ombre sanguinose dei loro padri fossero balzate dinanzi ai loro occhi, stesero la destra, e a una voce dissero solennemente:
- Lo giuriamo!...
Il volto di Filippo si illuminò di gioia; ma di nuovo il pallore vi si diffuse; e lo sforzo durato esaurì le  sue energie, sì che cadde supino. I due giovani si chinarono per sollevarlo.
- Portatemi fuori, fatemi vedere il cielo, – disse con un filo di voce.
Con delicatezza, lo presero fra le braccia, lo alzarono da terra e lo portarono fuori dalla grotta, intanto che il pastore raccoglieva le pelli, che distese per terra e sopra un sasso a guisa di spalliera, al quale fu appoggiato dolcemente il Romito.
Tramontava.
Gli ultimi raggi del sole fiammeggiavano una luce vermiglia, dentro la quale pareva che le rocce, gli alberi, le erbe si incendiassero. La grotta sembrava di bronzo incandescente. Sotto quella luce, il pallore mortale di Filippo scompariva; e il suo volto pareva sfavillare di una divina aureola.
I due giovani guardavano in silenzio, presi da un senso di terrore religioso. Il silenzio si stendeva per tutta la montagna, per la valle ampia, che s’andava sprofondando in un’ombra cinerea. Non una voce umana: ma la misteriosa e potente voce della natura, che celebrava in una solennità taciturna il grande mistero.
La gran luce del mondo scendeva dietro ai monti e le tenebre si stendevano e avvolgevano tutte le cose; e la luce di un’anima si spegneva anch’essa, e le tenebre eterne calavano su quegli occhi e avvolgevano quelle membra. Una notte nel cielo e sulla terra, una notte in una creatura umana.
Filippo mirava, forse senza vederlo, il rosso disco del sole scendere dietro i monti lontani; e i suoi occhi sembravano animati dal riflesso della luce; quando l’ultimo punto luminoso scomparve, e l’aria divenne grigia, e il monte, gli alberi, tutte le cose presero un color plumbeo, tetro e incerto, quelli si spensero.
Egli mormorò qualche parola.
I due giovani si chinarono per udirlo meglio. Parve loro di cogliere nel soffio di quello spirito una parola:
- Ricordatevi!...


Luigi Natoli: Il paggio della regina Bianca. Romanzo storico siciliano ambientato nella Palermo del 1400, al tempo che segnò la fine dei Chiaramonte e della regina Bianca di Navarra.
Nella versione originale pubblicata dalla casa editrice La Gutemberg nel 1921
Pagine 702 - prezzo di copertina € 23,00
Disponibile presso La Feltrinelli Palermo e in tutti i siti di vendita online
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Nella foto: La grotta del gigante - Catania 

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