mercoledì 26 agosto 2020

Luigi Natoli: Ed i notari? Tratto da: Palermo al tempo degli Spagnoli

Ed i notari? Che rappresentassero il Re, il quale dava legalità ai loro atti e ne conferiva la inviolabilità e la santità, non fa mestieri dirlo. In quel tempo poi le loro attribuzioni erano più vaste; ogni atto della vita pubblica e privata aveva la sua sanzione nell’atto notarile. 
I matrimoni, i contratti, le compre, le vendite, le permute, le successioni, le ricevute, ogni atto della vita richiedeva l’intervento del notaro. Non v’era foro che non avesse un notaro, il quale faceva l’ufficio che fanno oggi i cancellieri dei tribunali. 
Ora una volta venne in capo al Vicerè Villena di pigliarsela col rispettabile ceto dei tabellioni: e che fa? Il 21 maggio del 1609 fe’ buttar bando d’ordine di sua maestà e senza il consenso della città, che tutti i notari dovevano esigere il doppio di quello che esigevano prima, e il più si dovesse versare ogni giorno per sua maestà. Fu una ribellione; i notari si adunarono; v’erano certo i notari Taglianti, Fabio La Farina, Giuseppe Cafora, Lucio Daidone, Baldassarre Zamparone, Piero Paolo, Giuseppe Iorello e altri, e li presiedeva Giacomo Vaccanti, che era il capo del collegio dei notari; e risolvettero di non far nulla del loro ufficio. Addio matrimoni! Addio contratti! Addio tutto! Uno sciopero bello e buono! Il Vicerè se ne trovò imbrogliato. Le sue minacce erano gravi: cinque anni di galera e cinquanta scudi per gli ignobili e duecento scudi e un castello ai nobili: bisognava addolcire. E il 25 seguente mandò altro bando, che confermando il precedente e sotto pena di privarli d’uffizio se non obbedivan, essi potevano pagare al secreto soltanto il giovedì e domenica; in seguito tolse loro la pena della galera e del castello. Ma i notari non smisero; durarono nello sciopero, tanto che il 9 giugno il Vicerè Villena pubblicò un altro bando col quale rimangiandosi il primo abilitava i notari a far come prima. E così ebbe termine la tassa che si disse delle pandette. 



Luigi Natoli: Palermo al tempo degli Spagnoli – Opera inedita, costruita e fedelmente copiata dal manoscritto dell’autore privo di data. È lo studio critico e documentato di due secoli di storia della città di Palermo mirabilmente analizzata da Luigi Natoli con una visione del tutto contemporanea senza trascurar nulla, compresi i particolari, anche i più frivoli.
Argomenti trattati:
La città – Il governo – L’amministrazione – Il popolo – Il Sant’Offizio – Il clero e le confraternite – La giurisdizione e l’arbitrio – Le maestranze – Le rivolte – Le armi e gli armati – Le scuole e i maestri – La stampa – Gli usi e costumi delle famiglie – La vita fastosa – La pietà cittadina – Teatri e feste – I divertimenti cavallereschi e le giostre spettacolose – Banditi, stradari e duelli.
Pagine 283 – Prezzo di copertina € 20,00
Disponibile dal catalogo prodotti della casa editrice al sito ibuonicuginieditori.it 
su Amazon al venditore I Buoni Cugini e tutti i siti vendita online.
In libreria presso: La Feltrinelli libri e musica (Via Cavour 133), Libreria Sciuti (Via Sciuti 91/f), Libreria La Vardera (Via N. Turrisi n. 15)

Luigi Natoli: Miracoli, superstizioni, pregiudizi. Tratto da: Palermo al tempo degli Spagnoli 1500-1700

Usa anche ora veder portare in casa di un ammalato popolare un’immagine sacra scolpita, alta credo cinquanta centimetri, che rappresenta un’Immacolata o un S. Francesco o un S. Antonio da Padova o altro santo taumaturgo, allo scopo di guarirlo. Ma ben inteso che l’immagine sia quella tale, di tale confraternita, perché l’Immacolata della confraternita A è più miracolosa di quella della confraternita B. 
Immaginiamo quello che fosse nel Cinque e Seicento, quando la religione era più inquinata da elementi pagani e si credeva più alle virtù delle cose che alla spiritualità che esse rappresentavano. Il credere che un Ecceomo esposto in una via fosse più miracoloso di un altro Ecceomo, come se non figurassero lo stesso Gesù, che la Madonna dipinta in una edicola avesse la facoltà di far grazie più di un’altra Madonna, e il raccogliere dinnanzi a loro più ceri e più lampade che fosse, e lasciare le altre al buio, erano cose comuni che non si giudicavano pregiudizievoli della religione. Certe immagini si credeva che avessero la facoltà di preannunziare un avvenimento, come quella di S. Giovanni di Dio, dipinta in un quadro e sospesa con una corda al soffitto dell’Ospedale dei frati Benfratelli, annunziasse la morte di un degente col voltarsi verso lui. 
Credere ai miracoli nelle invocazioni era una cosa stabilita, e l’intervento di un santo o beato era cosa giurata e divulgata e trasmessa nel tempo, specialmente in caso di malattia o di un disastro. Così si attribuiva all’intervento della patrona S. Cristina e poi di S. Rosalia la cessazione del morbo pestilenziale del 1557 e del 1575 e del 1624, e non già alle prescrizioni mediche e igieniche. Quando si scoperse il corpo di S. Rosalia, si disse che la peste fu di un subito cessata perché la Santuzza mostrasse il suo patrocinio: la peste durò ancora un anno e cessò quando aveva fatto il suo ciclo. 
Spesso una leggenda sognata o ripullulata nel cervello di un isterico, si tramutava in una miracolosa realtà; come avvenne per quella di S. Oliva. Un’antica leggenda diceva che trovato in Palermo il corpo della vergine, il sangue sarebbe corso a fiumane: “pi santa oliva lu sangu a lavina.” Come fu e come non fu, nel Seicento si sparse la notizia che il corpo della santa si trovava sepolto nella via dove si trovava la chiesa di S. Michele Arcangelo, e precisamente innanzi alla chiesa stessa. E allora si rovesciò l’armata di picconi e di vanghe, e zappa e scava per lungo, per largo, in basso e non trovò che acqua. Ragione per cui il 15 ottobre del 1606 il cardinale Doria minacciò la scomunica a chi, sapendolo, occultasse o nascondesse dove era il corpo di S. Oliva. 

Luigi Natoli: Palermo al tempo degli SpagnoliOpera inedita, costruita e fedelmente copiata dal manoscritto dell’autore privo di data. È lo studio critico e documentato di due secoli di storia della città di Palermo mirabilmente analizzata da Luigi Natoli con una visione del tutto contemporanea senza trascurar nulla, compresi i particolari, anche i più frivoli.
Argomenti trattati:
La città – Il governo – L’amministrazione – Il popolo – Il Sant’Offizio – Il clero e le confraternite – La giurisdizione e l’arbitrio – Le maestranze – Le rivolte – Le armi e gli armati – Le scuole e i maestri – La stampa – Gli usi e costumi delle famiglie – La vita fastosa – La pietà cittadina – Teatri e feste – I divertimenti cavallereschi e le giostre spettacolose – Banditi, stradari e duelli.
Pagine 283 – Prezzo di copertina € 20,00
Disponibile dal catalogo prodotti della casa editrice al sito ibuonicuginieditori.it 
su Amazon al venditore I Buoni Cugini e tutti i siti vendita online.
In libreria presso: La Feltrinelli libri e musica (Via Cavour 133), Libreria Sciuti (Via Sciuti 91/f), Libreria La Vardera (Via N. Turrisi n. 15)

martedì 25 agosto 2020

Luigi Natoli: La conquista normanna. Tratto da: Storia di Sicilia

Venuta la primavera del 1064 Roberto adunò un esercito in Puglia, e unitosi con Ruggero mossero entrambi insieme per Palermo, ma dopo tre mesi di vano assedio, tolsero il campo. Essendo morto d’una frecciata Ibn-Hawwasci, e ritornati in Africa i figli di Temin con le loro genti, Ruggero ripassò in Sicilia (1066), occupò luoghi forti, e fece scorrerie; poi in Misilmeri diede una fiera rotta ai Musulmani, (1068). Premeva però avere nelle mani Palermo, e Roberto, liberatosi di Bari, che prese nell’aprile del 1071, venne in Sicilia, si congiunse con Ruggero, e insieme ripresero l’impresa di Palermo. Posto il campo presso l’Oreto, fortificatisi in un castello trasformatosi poi in chiesa e ospedale dedicato a S. Giovanni detto dei Lebrosi, la strinsero d’assedio Ruggero da ponente, Roberto da levante. La città si difese, e le sorti degli assedianti minacciavano nuovo insuccesso, ma attratti i difensori astutamente fuor delle mura, e catturatili, riportata una vittoria navale nel porto, i Normanni si rincorarono e decisero l’assalto generale. A Ruggero lo sforzo principale. L’alba del primo o del due di gennaio del 1072, poggiate le scale alle mura formidabili della città vecchia, or respinti, or ostinati, i Normanni cercarono superarle, ma Roberto, intanto, approfittando che i Musulmani ivi addensavan le loro forze, assalì la Kâlesa poco difesa. Superate le mura, vi aprirono una porta, donde entrò il grosso delle milizie. La porta fu detta della vittoria, e ancor si vede in una cappella della chiesa di S. Maria, erettavi poco dopo. Perduta la Kâlesa, i cittadini, giudicando vana la difesa, deliberarono di rendersi; e il giorno dopo, consegnarono la città vecchia a Ruggero, che vi si assicurava. Il quarto giorno i due fratelli fecero l’ingresso trionfale, si recarono nell’antico Duomo, che i Musulmani avevano convertito in Moschea giâmi; ed ivi l’arcivescovo Nicodemo, uscito dalla povera chiesetta di Santa Ciriaca, restituito dopo duecentoquarant’anni il tempio al culto cristiano, celebrò messa fra le lagrime dei fedeli. I vincitori diedero libertà e sicurezza ai vinti, e promisero che avrebbero mantenuto culto, leggi e magistrati.
La caduta della Capitale, portò seco quella di altre città che si rendevano spontaneamente. I due fratelli se ne pattuirono la divisione: Roberto tenne per sè Palermo, Messina e il Val Demone; Ruggero il resto, con l’obbligo che ne suddividesse una metà fra Serlone loro nipote e Arrisgoto di Pozzuoli loro congiunto. Serlone non ne godè a lungo, ché in un agguato fu ucciso dai Musulmani di Castrogiovanni; di che Roberto e Ruggero ebbero dolore e promisero vendetta, che rimandarono a miglior momento. Roberto, dopo aver atteso con Ruggero a domare i Musulmani, erigendo castelli, e fortificando la parte più alta di Palermo, dovette accorrere in Puglia.

Ruggero intanto preseguiva i suoi disegni in Sicilia, dove, non avendo ancora forze sufficienti per affrontare i Musulmani, cercava di indebolirli, fomentandone le discordie. I Musulmani, quando videro occupata Catania, fatta tacere la rivalità si schierarono in armi sotto il comando di un Benavert, principale cittadino o capo di Siracusa. Ruggero, costretto intanto a ritornare in Calabria, incaricò Giordano, suo figlio illeggittimo, valorosissimo, e il genero Ugo di Jersei di osteggiare Benavert: ma tutti e due, avventuratisi con poca prudenza, furono assaliti da Benavert e sconfitti. Ugo vi morì, Giordano con gli scampati appena potè fuggire a Catania (1075). Allora Ruggero ritornò in fretta con buon esercito, prese e smantellò la rocca di Iudica, devastò terre del Val di Noto; indi corse al punto opposto, prese Trapani, e accrebbe lo Stato e la potenza. Nella primavera del 1078 andò ad assediare Taormina: la cinse fra torri, palizzate e siepi così rigorosamente, che nell’agosto  la città dovette arrendersi. Venne poi la volta di Jato, fortissimo luogo, la cui resistenza incoraggiò Cinisi a ribellarsi. Ruggero con le devastazioni e la fame le costrinse a sottomettersi; ma allontanatosi egli di nuovo, Benavert occupò Catania (1081) e molestò i Normanni. Allora Giordano con due valorosi condottieri e circa settecento cavalli mosse contro il Musulmano e lo affrontò e lo mise in rotta. Benavert ritentò la fortuna pochi anni dopo, assalendo la Calabria, quando, per la morte di Roberto e le discordie fra i due figli, pareva il ducato dovesse sfasciarsi; e devastate le contrade, depredate le chiese, rapite le suore, se ne tornò a Siracusa. Ma qui, ardendo di sdegno, Ruggero con una armata venne a raggiungerlo, e Benavert, ferito e incalzato, nel saltare in un’altra nave, cadde in mare e annegò. Siracusa si difese, finchè, ridotta alla fame, dovette rendersi (1086).
La conquista non poteva dirsi compiuta senza impadronirsi di Castrogiovanni, dove un certo Hamûd s’era rafforzato. Ruggero cominciò col sottomettere i castelli di quella regione, si impadronì della moglie e dei figli di Hamûd, che erano in Agrigento, e li tenne onorevolmente in ostaggio. Chiuse da ogni parte gli accessi a Castrogiovanni, e rese vana ogni resistenza. Hamûd per evitare una strage dei suoi accolse segrete pratiche, e, per tradimento immise i Normanni nella città, che dovette rendersi. Il vincitore non abusò della facile vittoria (1087). Anche Noto si arrese: Butera, ultimo baluardo, invece resistette, poi venne a patti (1091).
Padrone ora di tutta l’Isola, Ruggero, benchè vecchio, andò alla conquista di Malta, non già per vaghezza di più vasto dominio, ma perchè quelle isolette erano una sentinella avanzata per dominare il mare e difendere la Sicilia; e con la conquista di Malta si compì l’impresa normanna durata un trentennio, destinata a fondare la monarchia più gloriosa d’Italia, centro di civiltà in un’Europa ancora semibarbara.

Luigi Natoli: Storia di Sicilia (dalla preistoria al fascismo). L'opera è la fedele riproduzione del volume originale pubblicato dalla casa editrice Ciuni nel 1935
Copertina di Niccolò Pizzorno 
Pagine 511 - Prezzo di copertina € 24,00
Disponibile dal catalogo prodotti della casa editrice al sito www.ibuonicuginieditori.it, lafeltrinelli.it, su Amazon al venditore I Buoni Cugini e in tutti i siti vendita online.
In libreria presso:
La Feltrinelli libri e musica (Via Cavour), La Nuova Bancarella (Via Cavour), Libreria Sciuti (Via Sciuti n. 91/f), Libreria La Vardera (Via N. Turrisi n. 15)


domenica 9 agosto 2020

Il professore Luigi Natoli ancora oggi ci insegna la Storia con gli scritti storici e storiografici editi I Buoni Cugini editori

La Collana dedicata alle opere di Luigi Natoli accoglie ed accoglierà tutte le opere dello scrittore: ventotto i volumi ad oggi pubblicati, tre di questi sono scritti storici e storiografici, alcuni dei quali assolutamente inediti: 


Rivendicazioni. La rivoluzione siciliana nel 1860 e altri scritti storici sul Risorgimento siciliano – Raccolta di scritti storici e storiografici dell’autore sul Risorgimento in Sicilia, costruita sulle opere originali. Il volume comprende:
Premessa storica tratta da "Storia di Sicilia dalla preistoria al fascismo" ed. Ciuni anno 1935
La rivoluzione siciliana nel 1860 (Comitato cittadino pel cinquantenario del 27 maggio 1860 - Palermo 1910)
Di un volume di documenti sulla rivoluzione siciliana del 1860 e sulla spedizione dei Mille (Estratto dal mensile "Rassegna storica del Risorgimento anno XXV - Fasc. II Febbraio 1938 - XVI)
I più piccoli garibaldini del 1860 (Estratto "La Sicilia nel Risorgimento italiano - Anno 1931) 
Rivendicazioni attraverso le rivoluzioni siciliane del 1848 - 1860 (Cattedra italiana di pubblicità - Editrice in Treviso 1927)
Pagine 575 – Prezzo di copertina € 24,00



Palermo al tempo degli SpagnoliOpera inedita, costruita e fedelmente copiata dal manoscritto dell’autore privo di data. È lo studio critico e documentato di due secoli di storia della città di Palermo mirabilmente analizzata da Luigi Natoli con una visione del tutto contemporanea senza trascurar nulla, compresi i particolari, anche i più frivoli.

Argomenti trattati:
La città – Il governo – L’amministrazione – Il popolo – Il Sant’Offizio – Il clero e le confraternite – La giurisdizione e l’arbitrio – Le maestranze – Le rivolte – Le armi e gli armati – Le scuole e i maestri – La stampa – Gli usi e costumi delle famiglie – La vita fastosa – La pietà cittadina – Teatri e feste – I divertimenti cavallereschi e le giostre spettacolose – Banditi, stradari e duelli.
Pagine 283 – Prezzo di copertina € 20,00




Storia di Sicilia (dalla preistoria al fascismo) – Il volume, è la fedele riproduzione dell'opera originale pubblicata con lo pseudonimo di Maurus dalla casa editrice Ciuni nel 1935, e si divide in sette parti: Libro Primo (dalla preistoria alla conquista bizantina) Libro Secondo (dai Bizantini alla conquista Normanna) Libro Terzo (dalla nascita del Regno di Sicilia al Vespro siciliano) Libro Quarto (la Sicilia sotto gli Aragona) Libro Quinto (dai re di Casa d'Austria alle guerre di successione) Libro Sesto (Il dominio dei Borboni) Libro Settimo (Il Risorgimento). Il volume si conclude con la Bibliografia delle principali fonti consultate dall'autore e dall'Indice analitico dei luoghi e delle persone. In tutta l'opera Luigi Natoli padroneggia la materia con grande perizia storiografica e con la competente erudizione del grande letterato senza mai annoiare il lettore, analizzando i fatti con imparziale lucidità e con un linguaggio moderno, facendone un testo di riferimento ancora attuale e di facile consultazione. La copertina, di Niccolò Pizzorno, raccoglie alcuni dei personaggi "perno" della Storia di Sicilia, sullo sfondo degli stemmi delle principali famiglie nobili siciliane e della Trinacria. 
Pagine 509 – Prezzo di copertina € 24,00

I libri sono disponibili: 
al sito ibuonicuginieditori.it (consegna a domicilio a mezzo corriere), la feltrinelli.it, Amazon al venditore I Buoni Cugini e in tutti i siti vendita online. 
In libreria a Palermo presso:
La Feltrinelli libri e musica (Via Cavour 133), La Nuova Bancarella (Via Cavour), Libreria La Vardera (Via N. Turrisi n. 15), Libreria Sciuti (Via Sciuti n. 91/f)





Luigi Natoli: Il nome di Sicilia è relativamente moderno... Tratto da: Storia di Sicilia

Chi siano stati i primi abitatori dell’Isola, non si sa. Le memorie più antiche furono tramandate da scrittori greci della Sicilia o dell’Ellade dopo la colonizzazione ellenica; i quali raccolsero qualche tradizione piú o meno esatta e attendibile, e talvolta applicarono alla Sicilia tradizioni e miti comuni a tutti i popoli dell’Italia e della Grecia. 
È fuor di dubbio che l’Isola sia stata abitata in tempi remotissimi, nell’epoca pleistocenica. Le scoperte di caverne o di spelonche, scavate nel tufo calcareo, che spesso formano dei veri villaggi, ne sono le prova. Qualcuna è divisa in camere; qualche gruppo ha dato il nome a un comune; ricordiamo quelle di Ispica fra Modica e Spaccaforno, che sono una delle meraviglie della Sicilia, e di cui le più antiche, per la loro forma, sono evidentemente dei tempi pre-ellenici.
Che immigrazioni di popoli più progrediti sian venute dopo è innegabile, come si può vedere dagli ipogei, dalle forme del seppellimento, dallo sviluppo delle forme artistiche, che hanno caratteri comuni con quelli dell’Italia meridionale, di Creta, di Micene, ecc.; segno che nel XII secolo a. C. la Sicilia era già abitata da popoli quasi inciviliti.
Di tutto questo periodo preistorico avanzano vestigia di costruzioni che si sogliono chiamare ciclopiche o pelasgiche. Tali i ruderi di Sparano tra Acre e Noto, quelli di Macara presso il capo Pachino, quelli vicino a Castronovo, i resti delle muraglie e tempio di Afrodite in Erice, e più notevoli e meravigliose le costruzioni sulla rocca che domina Cefalù, e che appartengono a una città più antica, Kefaloidion. 
Il nome di Sicilia, è relativamente moderno, perché non si sa come battezzassero la terra le prime genti che vennero ad abitarla. I nomi di Ciclopi, Aborigini, Lotofagi, Pelasgi, sono da ascrivere alle favole.
Si credette che la designazione più antica l’avesse data Omero nell’Odissea, chiamandola Isola del Sole; ma è dubbio che si riferisca alla Sicilia; e in ogni modo si riferirebbe a una parte di essa. Alcuni la pongono dove sorse poi Milazzo.
Dai Greci venne il nome di Sikelia, per indicare la terra dei Siculi; e questo nome ridotto, secondo la pronunzia latina, e forse anche quella dei Siculi, in Sicilia, rimase all’Isola.
I Greci la chiamarono anche Trinacria e si credette per i tre promontori o capi, che sono i vertici del triangolo; ma pare che l’etimologia sia erronea, e che Trinacria sia alterazione del nome Trinakia, che era quello di una città dei Siculi. Il nome di Triquetra è invenzione dei poeti. Si deve però notare che Trichetria, testa con tre gambe, si vede in vasi etruschi e in un elmo nel Museo Vaticano; come la testa di Medusa, è importazione corinzia, e divenne con Timoleone il simbolo delle città siceliote.

Luigi Natoli: Storia di Sicilia (dalla preistoria al fascismo) – Il volume, è la fedele riproduzione dell'opera originale pubblicata con lo pseudonimo di Maurus dalla casa editrice Ciuni nel 1935, e si divide in sette parti: Libro Primo (dalla preistoria alla conquista bizantina) Libro Secondo (dai Bizantini alla conquista Normanna) Libro Terzo (dalla nascita del Regno di Sicilia al Vespro siciliano) Libro Quarto (la Sicilia sotto gli Aragona) Libro Quinto (dai re di Casa d'Austria alle guerre di successione) Libro Sesto (Il dominio dei Borboni) Libro Settimo (Il Risorgimento). Il volume si conclude con la Bibliografia delle principali fonti consultate dall'autore e dall'Indice analitico dei luoghi e delle persone. 
Pagine 509 – Prezzo di copertina € 24,00
Copertina di Niccolò Pizzorno 
Disponibile al sito ibuonicuginieditori.it (consegna a domicilio a mezzo corriere), la feltrinelli.it, Amazon al venditore I Buoni Cugini e in tutti i siti vendita online. 
In libreria a Palermo presso:
La Feltrinelli libri e musica (Via Cavour 133), La Nuova Bancarella (Via Cavour), Libreria La Vardera (Via N. Turrisi n. 15), Libreria Sciuti (Via Sciuti n. 91/f)

Luigi Natoli: Le logge e i malandrini nella Palermo del 1500. Tratto da: La dama tragica


Don Francesco uscì dal palazzo, e s’avviò verso S. Domenico, per andare alla loggia dei Genovesi, che era nella piazza del Garraffello, dove a quell’ora s’adunavano i mercanti. Erano le logge allora quel che oggi presso a poco sono le borse; ma con un campo di operazioni più largo, perchè vi si trattavano tutte le faccende di commercio: dalle granaglie alle stoffe: e vi si contraevano mutui e scambi e vendite. Tutta una folla di faccendieri, di mediatori, di procaccianti si aggirava intorno ai vari banchi, dietro i quali sedevano gravemente i mercanti coi loro commessi, con le bilancette per pesare le monete d’oro e d’argento. Qua e là gruppi e capannelli di gente che confabulava sottovoce, per contrattare, per dare il prezzo; e in giro, fra un banco e l’altro, fra un capannello e l’altro qualche figuro, losco e fosco, con un gran ciuffo di capelli sulla fronte, un grande spadone ai fianchi; la guardatura di chi fruga e cerca leggere in viso o cogliere al movimento delle labbra le parole susurrate a voce bassissima.
Erano malandrini che vivevano di scrocchi e di imposizioni, e fiutavano gli affari, e al momento opportuno si avvicinavano o al banchiere o al compratore, e pretendevano e ottenevano un regalo proporzionato alla somma. Nessuno si rifiutava. Rifiutarsi equivaleva esporsi alle rappresaglie e alla vendetta, che potevano anche arrivare con una coltellata, di notte, a tradimento. Erano i re dei mercati e delle logge. Chi non voleva impicci, chi desiderava vivere in pace, e meritarsi la protezione di questi ricattatori, pagava un tanto al giorno o alla settimana, sui propri guadagni. Il malandrino così stipendiato accordava la sua protezione al banco o alla bottega; e nessuno si rischiava di rubarla.
La giustizia più volte aveva cercato di purgare la città di questa lebbra; e i Vicerè avevano moltiplicato i bandi; ma invano. Quando qualcuno di questi malandrini era colto, non mancavano protettori che lo sottraevano alla meritata punizione. Erano grandi e potenti signori che si servivano assai spesso dell’opera di quelli, per esercitare qualche vendetta o per cavarsi qualche capriccio, senza correre alcun rischio. Una manciata di pezze d’argento, e il malandrino serviva scrupolosamente. Tornava il conto dunque di sottrarli, alla giustizia, per averli sotto mano e non essere denunciati.
Marcantonio Colonna aveva anche lui cercato di sbarazzare la città di questi malandrini. L’anno innanzi, nel mese di agosto ne aveva fatto impiccare uno, a una forca altissima. Si chiamava Geronimo Colloca, e aveva stabilito il suo dominio nella piazza ciel mercato, sì che lo chiamavano il Re della Bocceria.



Luigi Natoli: La dama tragica. Romanzo storico siciliano ambientato a Palermo nel 1560, al tempo del vicerè Marco Antonio Colonna, di donna Eufrosina Corbera e della loro storia d’amore.
L’opera è la trascrizione del romanzo originale pubblicato dalla casa editrice La Gutemberg nel 1930.
Copertina di Niccolò Pizzorno
Pagine 604 – Prezzo di copertina € 24,00
Disponibile al sito ibuonicuginieditori.it al link: https://www.ibuonicuginieditori.it/luigi-natoli-tutte-le-opere.html (consegna a domicilio a mezzo corriere) 
Disponibile al sito la feltrinelli.it, Amazon al venditore I Buoni Cugini e in tutti i siti vendita online. 
In libreria a Palermo presso:
La Feltrinelli libri e musica (Via Cavour 133), La Nuova Bancarella (Via Cavour), Libreria La Vardera (Via N. Turrisi n. 15), Libreria Sciuti (Via Sciuti n. 91/f)

Luigi Natoli: La signora Clara Stella, una cortigiana del 1500. Tratto da: La dama tragica


La signora Clara Stella, ospite dei tre gentiluomini, era molto conosciuta dalla gioventù galante della città, che ne frequentava la casa. Non era un etera, come Tullia d’Aragona o altra famosa mondana intellettuale, di cui il secolo XVI non ebbe difetto; perchè se amava le belle canzoni e le belle musiche, non era in grado di comporne né di intenderne la vera bellezza. Era semplicemente una di quelle creature che si designavano col nome di cortigiane e che, rappresentando l’aristocrazia del genere, godevano la protezione e i favori dei signori; erano circondate di un certo rispetto pel loro contegno decoroso e riserbato; e appunto per tutte queste cose si sottraevano, se non de jure, certo di fatto, alle leggi che colpivano le donne delle categorie inferiori. Godevano infatti il privilegio di poter tener paggi, posseder cocchi, andare in chiesa e a passeggio. La sua notorietà era dovuta non soltanto all’agiatezza in cui viveva, in grazia della quale vestiva con lusso signorile, ma più alla sua bellezza veramente singolare. Era una magnifica bionda. Se il biondo veramente aureo dei capelli fosse naturale, o ottenuto con la ricetta usata dalle veneziane; se il nero delle ciglia fosse dovuto al sapiente uso del bistro, se nel roseo delle carni avesser parte acque e cerusse, eran segreti che, forse, poteva rivelare la vecchia serva. Certo però l’ovale del viso, la linea del naso, e la carnosa sensualità della bocca, la pozzetta che si segnava nelle guance quando sorrideva, e la dolcezza sognante dei suoi occhi azzurri non eran artificiali. Era piuttosto piccolina, ma ben proporzionata; svelta e graziosa nel moversi...

Luigi Natoli: La dama tragica. Romanzo storico siciliano ambientato a Palermo nel 1560, al tempo del vicerè Marco Antonio Colonna, di donna Eufrosina Corbera e della loro storia d’amore.
L’opera è la trascrizione del romanzo originale pubblicato dalla casa editrice La Gutemberg nel 1930.
Copertina di Niccolò Pizzorno
Pagine 604 – Prezzo di copertina € 24,00
Disponibile al sito ibuonicuginieditori.it al link: https://www.ibuonicuginieditori.it/luigi-natoli-tutte-le-opere.html
Disponibile al sito la feltrinelli.it, Amazon al venditore I Buoni Cugini e in tutti i siti vendita online. 
In libreria a Palermo presso:
La Feltrinelli libri e musica (Via Cavour 133), La Nuova Bancarella (Via Cavour), Libreria La Vardera (Via N. Turrisi n. 15), Libreria Sciuti (Via Sciuti n. 91/f)

mercoledì 5 agosto 2020

Luigi Natoli: Storia di Sicilia (dalla preistoria al fascismo) edita I Buoni Cugini editori.

Vi comunichiamo oggi l'uscita del nuovo volume che si aggiunge alla Collana dedicata alle opere di Luigi Natoli: Storia di Sicilia (dalla preistoria al fascismo)

Il volume, è la fedele riproduzione dell'opera originale pubblicata con lo pseudonimo di Maurus dalla casa editrice Ciuni nel 1935, e si divide in sette parti: Libro Primo (dalla preistoria alla conquista bizantina) Libro Secondo (dai Bizantini alla conquista Normanna) Libro Terzo (dalla nascita del Regno di Sicilia al Vespro siciliano) Libro Quarto (la Sicilia sotto gli Aragona) Libro Quinto (dai re di Casa d'Austria alle guerre di successione) Libro Sesto (Il dominio dei Borboni) Libro Settimo (Il Risorgimento). Il volume si conclude con la Bibliografia delle principali fonti consultate dall'autore e dall'Indice analitico dei luoghi e delle persone. In tutta l'opera Luigi Natoli padroneggia la materia con grande perizia storiografica e con la competente erudizione del grande letterato senza mai annoiare il lettore, analizzando i fatti con imparziale lucidità e con un linguaggio moderno, facendone un testo di riferimento ancora attuale e di facile consultazione. La copertina, di Niccolò Pizzorno, raccoglie alcuni dei personaggi "perno" della Storia di Sicilia, sullo sfondo degli stemmi delle principali famiglie nobili siciliane e della Trinacria.  

Il libro è disponibile dal sito www.ibuonicuginieditori.it (consegna a domicilio a mezzo corriere prenotando alla mail ibuonicugini@libero.it o cliccando al seguente link: https://www.ibuonicuginieditori.it/luigi-natoli-tutte-le-opere/luigi_natoli_storia_di_sicilia.html)

dal sito lafeltrinelli.it, su Amazon al venditore I Buoni Cugini al seguente link https://www.amazon.it/gp/offer-listing/8899102619/ref=tmm_pap_new_olp_0? ie=UTF8&condition=new&qid=1596637395&sr=8-7  

e in tutti i siti vendita on line. In libreria a Palermo presso La Feltrinelli libri e musica (Via Cavour 133), La Nuova Bancarella (di fronte libreria Feltrinelli), Libreria Sciuti (Via Sciuti n. 91/f), Libreria La Vardera (Via N. Turrisi n. 15). 

Per qualsiasi informazione potrete contattarci alla mail ibuonicugini@libero.it o al cell. 3457416697.

Vi ringraziamo per la costanza e l'affetto con cui seguite noi e le nostre pubblicazioni, e soprattutto per le grandi manifestazioni di stima che giornalmente ci date.

I Buoni Cugini

Anna Squatrito e Ivo Tiberio Ginevra

 

martedì 4 agosto 2020

Luigi Natoli: Storia di Sicilia. Parla l'autore

Le vicende di questa STORIA sono tali e tante che mi obbligano a premettere un'avvertenza. 

Circa vent'anni or sono l'editore Remo Sandron mi invitò a scrivere una STORIA DI SICILIA, ma la Sua morte interruppe le trattative. 

Intanto io andava limando ed elaborando il testo, effettuando modifiche e variazioni secondo nuove pubblicazioni di documenti. 

Avevo quasi perduto la speranza di veder pubblicato il mio lavoro, quando spontaneamente l'editore Ciuni mi chiese di esaminare il testo. Egli mi pregò di togliere ciò che non era veramente necessario, al fine di rendere l'opera più svelta e interessante, e di aggiornarla sino al fascismo, poichè in origine la STORIA si arrestava al '60. 

Avverto qui che, per non interrompere la narrazione col richiamo a piè di pagina delle fonti, ho soppresso le note, riportando in fondo al libro una vasta bibliografia a cui rimando il lettore. 

Luigi Natoli

Palermo, Natale di Roma del 1935

Luigi Natoli: Storia di Sicilia dalla preistoria al fascismo. Il volume è la fedele riproduzione dell'opera originale pubblicata dalla casa editrice Ciuni nel 1935.

Pagine 508 - Prezzo di copertina € 24,00

Disponibile al sito ibuonicugini.it, lafeltrinelli.it, Amazon Prime, Amazon al venditore I Buoni Cugini e tutti i siti vendita online.

In libreria presso La Feltrinelli libri e musica (Via Cavour 133), La Nuova Bancarella (di fronte La Feltrinelli), Libreria Sciuti (Via Sciuti n. 91/f), Libreria La Vardera (Via N. Turrisi n. 15)

Luigi Natoli: Storia di Sicilia.


Luigi Natoli aveva un grande amore per la Sicilia e la storia in generale e, infatti, quasi tutta la sua produzione letteraria era imperniata su questi due argomenti che gli valsero la fama di romanziere storico. Ogni suo romanzo ruotava su un preciso periodo storico abbracciando così tutta la storia della Sicilia, a iniziare da Gli schiavi, ambientato durante la seconda guerra servile nel 120 a.C. per finire a Chi l’uccise? in pieno risorgimento siciliano alla vigilia della rivoluzione del 12 gennaio 1848. Nel mezzo romanzi famosi che approfondivano il Medioevo come Latini e Catalani - Il paggio della regina Bianca - Squarcialupo solo per citarne alcuni, senza tralasciare la Sicilia normanna di Guglielmo I, Gli ultimi saraceni o la dominazione spagnola asburgica in romanzi come La dama tragica - I cavalieri della Stella per non parlare dei suoi racconti, leggende e saggi tutti di carattere storico e aventi al centro sempre la Sicilia. Finalmente Luigi Natoli riusciva a unire queste due grandi passioni in un volume didattico e nel 1935 pubblicava La Storia di Sicilia con lo pseudonimo di Maurus, utilizzato spesso quando scriveva articoli, o racconti storici.

In quest’opera Natoli padroneggia la materia con grande perizia storiografica e con la competente erudizione del grande letterato senza mai annoiare il lettore, analizzando i fatti con imparziale lucidità e con un linguaggio moderno, facendone un testo di riferimento ancora attuale e di facile consultazione.

A fine volume è riportata la Bibliografia cui fa riferimento l'autore, l'indice analitico dei nomi dei luoghi e dei nomi delle persone. 

Luigi Natoli: Storia di Sicilia dalla preistoria al fascismo. Nella versione originale pubblicata dalla casa editrice Ciuni nel 1935, completa dell'indice analitico dei luoghi e delle persone.

Pagine 506 - Prezzo di copertina € 24,00

Copertina di Niccolò Pizzorno

Pagine 508 - prezzo di copertina € 24,00

Disponibile al sito ibuonicuginieditori.it, lafeltrinelli.it, Amazon Prime, Amazon presso il venditore I Buoni Cugini e in tutti i siti vendita online.

In libreria presso: La Feltrinelli libri e musica (Via Cavour 133), La Nuova Bancarella (di fronte Libreria Feltrinelli), Libreria La Vardera (Via N. Turrisi n. 15), Libreria Sciuti (Via Sciuti n. 91/f)