martedì 25 maggio 2021

I romanzi storici di Luigi Natoli editi I Buoni Cugini editori: collezionali tutti, e avrai la Storia di Sicilia dal 103 a. C. al 1920.

La collana dedicata alle opere di Luigi Natoli, per la parte relativa ai romanzi storici, comprende ad oggi ventuno volumi.
Ventuno romanzi, ognuno dei quali pone il lettore in un quadro specifico dove si muove il protagonista, a volte realmente esistito, a volte di invenzione dell’autore ma sempre affiancato da personaggi reali e coinvolto in fatti storicamente accaduti.
I romanzi, elencati nell’ordine del periodo storico considerato dall’autore (dal 103 a.C. al 1920) daranno un’ampia panoramica della Storia di Sicilia.

Gli schiavi – Romanzo storico ambientato nella Sicilia del 103 a.C. al tempo della Seconda Guerra Servile. L’opera è ricostruita e trascritta dal romanzo originale, pubblicato con la casa editrice Sonzogno nel 1936. Le note aggiuntive dell’editore sono poste allo scopo di far capire maggiormente al lettore il grande lavoro di ricostruzione del periodo storico del romanzo svolto dall’autore. Pagine 387 – Prezzo di copertina € 22,00 

Gli ultimi saraceni – Opera inedita. Romanzo storico siciliano ambientato a Palermo al tempo di Guglielmo I e di Matteo Bonello. L’opera, mai pubblicata in libro, è la trascrizione fedele dell’opera originale pubblicata a puntate in appendice al Giornale di Sicilia nel 1911. Il volume include da una ancor più rara ode a Willelmo I composta dall'autore nell'aprile del 1881. Pagine 719 – Prezzo di copertina € 25,00

Il Vespro siciliano – Romanzo storico ambientato nella Palermo del 1282, al tempo di una delle più famose rivoluzioni della Storia. L’edizione, interamente restaurata dal titolo all’indice, è la fedele trascrizione del romanzo originale, pubblicato in dispense dalla casa editrice La Gutemberg nel 1915. L’autore nulla trascura di quel periodo storico: la strage di Agosta, le trame politiche cospirative dei baroni siciliani, l’orgoglioso episodio di Gamma Zita a Catania, la valorosa resistenza della città di Messina al dominio francese degli Angiò. Il romanzo ricco di fatti e personaggi realmente accaduti o esistiti, ci regala l’indimenticabile eroe Giordano De Albellis, intollerante alle ingiustizie, innamorato della sua terra, della libertà e della sua bella Odette. Pagine 945 – Prezzo di copertina € 25,00

Latini e Catalani vol. 1 e 2 (Mastro Bertuchello e Il Tesoro dei Ventimiglia) – Romanzo storico siciliano ambientato nella Palermo del 1300, al tempo del regno d’Aragona, del conte di Geraci Francesco Ventimiglia e dei fratelli Damiano e Matteo Palizzi, sullo sfondo della guerra fratricida fra Latini e Catalani. I due volumi sono la trascrizione delle opere originali pubblicate con la casa editrice La Gutemberg rispettivamente negli anni 1925 e 1926. Mastro Bertuchello – Pagine 575 – Prezzo di copertina € 22,00

Il Tesoro dei Ventimiglia – Pagine 525 – Prezzo di copertina € 22,00

Il paggio della regina Bianca – Romanzo storico siciliano ambientato nella Palermo del 1401, quando è appena tramontata la grande epoca chiaramontana. L’opera è ricostruita e trascritta dal romanzo originale pubblicato della casa editrice La Gutemberg nel 1921. È la presunta storia di Giovannello Chiaramonte, figlio di Andrea, che cerca di risollevare la gloria del suo casato contro il gran giustiziere Bernardo Cabrera, il re Martino e la regina Bianca di Navarra. Pagine 702 – Prezzo di copertina € 22,00

La Baronessa di Carini e altri racconti con fatti di sangue – Raccolta dei più famosi "casi" del primo Medioevo siciliano, trascritta dal volume originale Storie e leggende, pubblicato dalla casa editrice Pedone Lauriel nel 1892. Alla raccolta, che mette al centro la figura della Baronessa di Carini, è stata aggiunta la novella "La signora di Carini" pubblicata nel Giornale di Sicilia nel 1910 con pseudonimo di Maurus, "Un poemetto siciliano del secolo XVI" estratto dagli Atti della reale accademia di scienze, lettere ed arti di Palermo (serie III - vol. IX - Palermo 1910) e "Storia della Baronessa di Carini (sec XVI) estratto da "Musa siciliana" con note dell'autore - Casa editrice Caddeo 1922. Il volume raccoglie quindi, a parte le altre leggende su famosi "casi" siciliani, tutto quanto Luigi Natoli scrisse sul famoso "caso" della Baronessa di Carini. Pagine 310 – Prezzo di copertina € 21,00 

Squarcialupo – Opera inedita. Romanzo storico siciliano ambientato nella Palermo del 1517, quando Giovan Luca Squarcialupo, patriota, sognò e realizzò anche se per poco, un governo repubblicano. L’opera, mai pubblicata in libro, è costruita e trascritta dal romanzo originale, pubblicato a puntate in appendice al Giornale di Sicilia nel 1924. Pagine 684 – prezzo di copertina € 24,00 

Il capitan Terrore – Romanzo storico siciliano ambientato nella Palermo del 1560, al tempo del vicerè Medinaceli. L’opera è ricostruita e trascritta dal romanzo originale, pubblicato a puntate in appendice al Giornale di Sicilia nel 1938. Pagine 481 – Prezzo di copertina € 21,00

La dama tragica – Romanzo storico siciliano ambientato nella Palermo del 1580, al tempo del vicerè Marco Antonio Colonna, di donna Eufrosina Corbera e della loro tormentata storia d’amore. L’opera è la trascrizione del romanzo originale pubblicato dalla casa editrice La Gutemberg nel 1930. Pagine 604 – Prezzo di copertina € 24,00

I Cavalieri della Stella o La caduta di Messina – Romanzo storico siciliano ambientato a Messina durante la rivoluzione e la carestia che colpì la città dal 1672 al 1679. L’opera, che mette al centro l’Accademia dei Cavalieri della Stella, è costruito e trascritto dal romanzo originale pubblicato a puntate, in appendice al Giornale di Sicilia nel 1908. Pagine 947 – Prezzo di copertina € 26,00

Ferrazzano – Romanzo storico siciliano ambientato nella Palermo del 1700, quando l’opera comica si teneva ancora al teatro Bellini. L’opera è ricostruita e trascritta dal romanzo originale, pubblicato a puntate in appendice al Giornale di Sicilia nel 1932. Protagonista è Ferrazzano, comico del ‘700 e maschera del teatro siciliano sullo sfondo di arditi intrecci di dame, principi e cavalier serventi. Prefazione di Rosario Palazzolo. Pagine 342 – Prezzo di copertina € 19,00

Cagliostro e le sue avventure – Romanzo storico siciliano ambientato nel 1700. È la storia di Giuseppe Balsamo, alias Conte di Cagliostro, narrata dal protagonista come la lettura di un Diario. L’opera, in una edizione totalmente restaurata dal titolo all’indice, è costruita e trascritta dal romanzo originale pubblicato a puntate in appendice al Giornale di Sicilia nel 1914. Pagine 881 – Prezzo di copertina € 25,00

L’abate Meli – Il volume raccoglie totalmente quanto Luigi Natoli scrisse sull'Abate Meli, ovvero: il romanzo storico L’Abate Meli, costruito e trascritto dal romanzo pubblicato a puntate in appendice al Giornale di Sicilia dal 19 settembre 1929, la trascrizione dell'opera "Giovanni Meli. Studio critico" pubblicato dalla tipografia del giornale "Il tempo" diretta da Pietro Montaina del 1883 e una raccolta di poesie di Giovanni Meli tratte da Musa Siciliana pubblicato dalla casa editrice Caddeo nel 1922; tutte le poesie sono corredate di traduzione in italiano a fronte a cura di Francesco Zaffuto. Prezzo di copertina € 25,00

Calvello il bastardo – Romanzo storico siciliano ambientato nella Palermo di fine Settecento, quando la Rivoluzione Francese porta in tutta Europa le prime idee di libertà dei popoli e nascono le prime Logge. Il protagonista Corrado Calvello è affiancato dal patriota e giureconsulto Francesco Paolo Di Blasi. L’opera è la trascrizione del romanzo originale pubblicato dalla casa editrice La Gutemberg nel 1913. Pagine 880 – Prezzo di copertina € 25,00

La vecchia dell’aceto – Romanzo storico siciliano ambientato di fine Settecento. È la storia di Giovanna Bonanno, l’avvelenatrice passata alla storia come La vecchia dell’acetoL’opera è costruita e trascritta dal romanzo originale, pubblicato a puntate in appendice al Giornale di Sicilia nel 1927. Pagine 562 – Prezzo di copertina € 22,00

I mille e un duelli del bel Torralba – Opera inedita. Romanzo storico siciliano ambientato nella Palermo di fine ‘700, nei primi anni della dominazione borbonica. L’opera, mai pubblicata in libro, è stata costruita e trascritta dal romanzo originale, pubblicato a puntate in appendice al Giornale di Sicilia nel 1926. Pagine 456 – Prezzo di copertina € 24,00

Braccio di ferro avventure di un carbonaro – Romanzo storico siciliano ambientato nella Palermo del 1820, al tempo della Rivoluzione e delle Vendite carbonare; il tutto vissuto attraverso le avventure del protagonista, Tullio Spada. L’opera è trascritta dal romanzo originale, pubblicato dalla casa editrice La Gutemberg nel 1930 ed è arricchita dai disegni di Niccolò Pizzorno. Pagine 342 – Prezzo di copertina € 22,00

I morti tornano… - Romanzo storico siciliano ambientato nella Palermo del 1837 devastata dal Cholera. L’opera è costruita e trascritta dal romanzo originale, pubblicato a puntate in appendice al Giornale di Sicilia nel 1931, ed è arricchita dai disegni di Niccolò Pizzorno. Prefazione di Massimo Maugeri. Pagine 363 – Prezzo di copertina € 22,00

 Chi l’uccise? – “Giallo storico” ambientato nella Palermo del 1848, al tempo della Rivoluzione. L’opera è l’unica della collana trascritta dalla edizione Madonnina del 1951: non abbiamo trovato altre edizioni ed è troppo bella per non essere pubblicata. Arricchita dai disegni di Niccolò Pizzorno. Pagine 122 – Prezzo di copertina € 13,50.

Trilogia del Risorgimento: Il volume raccoglie i tre romanzi Braccio di Ferro avventure di un carbonaro, I morti tornano…, Chi l’uccise? Pagine 880 – Prezzo di copertina € 24,00

Alla guerra! – Opera inedita. Romanzo storico ambientato nella Francia del 1914, all’inizio della Prima Guerra Mondiale. L’opera, mai pubblicata in libro, è costruita e trascritta dal romanzo originale pubblicato unicamente a puntate, in appendice al Giornale di Sicilia, nel 1914. Dopo cento anni riprende vita in unico volume ad opera de I Buoni Cugini editori. Pagine 954 – Prezzo di copertina € 31,00

Fioravante e Rizzeri – Romanzo ambientato nella Palermo del 1920 ricostruito e trascritto dalle puntate in appendice al Giornale di Sicilia nel 1936, con premessa dell’autore tratta da un articolo dello stesso Giornale pubblicato il 16 dicembre 1936. È ispirato alle storie di Buovo D’Antona e dell’opera dei pupi, nello specifico del re Fioravante e del suo scudiero Rizzeri, alle avventure di Fioravante, e lo riproduce attraverso un oprante, don Calcedonio; e l'antico si intreccia con il moderno; e le avventure della giovane figlia Lillì fanno contrasto con quelle di Drusolina, e quell'onesto puparo sembra foggiato con l'anima dei suoi pupi. Pagine 308 – Prezzo di copertina € 19,00

Al termine di ogni romanzo abbiamo inserito la parte di Storia di Sicilia dello stesso autore, relativa al periodo storico considerato. Il volume Storia di Sicilia (dalla preistoria al fascismo) è stato pubblicato dalla casa editrice I Buoni Cugini nel 2020 ed è la fedele riproduzione dell’opera originale (Ciuni, 1935).

Tutti i volumi della Collana dedicata alle opere di Luigi Natoli sono disponibili al sito ibuonicuginieditori.it. È possibile ordinare alla mail ibuonicugini@libero.it, al cell. 3457416697 o inviando un messaggio whatsapp al 3894697296. Consegna a mezzo corriere in tutta Italia.
Disponibili su Amazon Prime o al venditore I Buoni Cugini, su Ibs, e in tutti i siti vendita online.
Disponibili a Palermo in libreria presso:
La Feltrinelli libri e musica (Via Cavour 133), La Nuova Bancarella (Via Cavour), Nuova Ipsa (Via dei Leoni 71), Libreria La Vardera (Via N. Turrisi n. 15), Libreria Modusvivendi (Via Q. Sella n. 15), Enoteca Letteraria Prospero (Via Marche 8)
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domenica 23 maggio 2021

Gli "amici" di Luigi Natoli. Dalla prefazione di Ivo Tiberio Ginevra all'inedito: Poesie


La ricostruzione delle opere poetiche di Luigi Natoli, è avvenuta non senza difficoltà ma, al contempo, ha riservato notevoli informazioni ed emozioni da condividere con i lettori del grande narratore palermitano.
Le poesie comprese in questo libro sono state scritte nei primi quarant’anni di vita di Natoli e ci consentono di ricostruire la sua forte personalità illuminata da grandi sentimenti e tormentata dalle asprezze della vita. È, infatti, straziante nella quotidianità dei gesti il ricordo della moglie Emma, deceduta nel fiore degli anni, e delle figliolette morte allo sbocciare della vita nella raccolta di poesie Parentalia, così come appare insostenibile la sua frustrante situazione economica: Io muoio qui ghiacciato/ e sgobbo e sgobbo il mio bagnato pane/ e non è l’arte che mi fa soffrire, /ma l’amor mio. E poi ancora: ...addio Carmene; il mio bambino è nato,/ ei vuol del pane, poverello io sono/ Carmene, addio!  Per poi concludere con quello che è il grido di dolore dell’artista: l’arte è fantasma, vanità, follia: / pensiamo a‘ pane. (D’inverno - Versiculi - 1882). 
E sarà proprio il disagio economico che lo porta nel 1903 a scrivere, nell’avvertenza al lettore della raccolta Congedo, le seguenti parole: “Ho intitolato Congedo i pochi versi che veggono la luce in questo volume, perché con essi voglio prender da vero commiato dall’arte: alla quale avrei voluto dedicar tutto me stesso, se le aspre necessità della vita cotidiana non avessero obbligato il mio spirito a un lavoro, anzi a un continuo travaglio ingrato e logorante”. La giusta risposta arriva da un altro Luigi: Pirandello, il quale dopo aver letto quest’ultima raccolta di poesie gli scrive il 22 febbraio 1903: “Caro Luigi, Congedo? Che congedo! Chi può mettere un volume di versi come il tuo non ha diritto a congedarsi dalle Muse. Del resto, lo so, giuramenti da marinajo! Quando si ha veramente nel sangue il male della poesia, è inutile dire: – Ora basta! – Finchè il tuo sangue scorre e il tuo cuore batte, bisogna che tu faccia versi e versi e versi. Piangi, e noi godremo! Grazie di tutto e un fraterno abbraccio dal tuo Luigi” 
Nonostante queste parole che avrebbero rincuorato chiunque, Natoli non scrive più poesie e presta fede al suo addio in Congedo specificando di essere stato: “indulgente verso di loro (i versi) e di mandarli attorno non certo per rivelare al pubblico dei lettori qualcosa di nuovo, ma per godimento mio e per ricordarmi agli antichi amici”. Gli amici! 
Ecco un altro aspetto della personalità del Natoli che viene fuori dalla lettura dei suoi versi. Amici, come appunto Pirandello, Capuana, Colajanni e altri viventi all’epoca o come quelli, per la maggior parte, onorati di avere avuto composti o dedicati dei sonetti compresi nella raccolta Versiculi. Al lettore si rivelano come suoi “amici” i migliori poeti e scrittori dell’epoca come Girolamo Ragusa Moleti, Giulio Salvadori, Enrico Onufrio, Edoardo Scarfoglio, Antonio Scano, Alessandro Chiarenza, Ugo Fleres, Rosario Bagnasco (scultore) e soprattutto Giuseppe Pipitone Federico che scrive l’introduzione al Canzoniere Foglie morte e Mario Rapisarda (o Rapisardi, poeta catanese) che si occupa della revisione ai sonetti della raccolta In pace, come lo stesso Natoli annota di suo pugno nel manoscritto originale: “I segni con matita bleu sono di Mario Rapisardi”, anche se più volte il palermitano Luigi non accetta i suggerimenti lasciando inalterati i versi o la struttura di sonetti.

Ivo Tiberio Ginevra




Luigi Natoli: Poesie. Opera inedita.
Copertina di Niccolò Pizzorno.
Pagine 284 - Prezzo di copertina € 20,00
Il volume raccoglie le raccolte di poesie edite Foglie morte (Pubblicata con la tipografia R. Carrabba in Lanciano nel 1880 e con prefazione di Giuseppe Pipitone Federico), Parentalia (pubblicata il 22 novembre 1890 con la tipografia del Giornale di Sicilia), Congedo (Pubblicata con l'editore Remo Sandron nel 1908) e le poesie inedite, fedelmente copiate dai manoscritti originali di Versiculi (1882) e In Pace (1885).
Disponibile dal catalogo prodotti della casa editrice al sito ibuonicuginieditori.it 
Disponibile su Amazon Prime, Ibs e tutti i siti vendita online.
In libreria presso: La Feltrinelli libri e musica (Via Cavour), La Nuova Bancarella (Via Cavour), Libreria La Vardera (Via N. Turrisi 15), Libreria Zacco (Corso Vittorio Emanuele), Nuova Ipsa editore (Piazza Leoni). 

martedì 18 maggio 2021

Un inedito si aggiunge alla Collana delle Opere dedicate a Luigi Natoli: Le poesie.

La lettura di queste poesie scritte in piena libertà e senza alcun condizionamento, se non stilistico, ci consente di ricostruire con sicurezza la reale personalità di Luigi Natoli e lo immortala come uomo ricco di sentimenti e di grande intelligenza, coltissimo ma avvilito dalla miseria morale e materiale che lo circonda, passeggero di un secolo che non ha saputo dare la giusta gloria a uno dei suoi figli migliori. 
Il volume comprende le raccolte di poesie edite Foglie morte (Pubblicata con la tipografia R. Carrabba in Lanciano nel 1880 con prefazione di Giuseppe Pipitone Federico), Parentalia (pubblicata il 22 novembre 1890 con la tipografia del Giornale di Sicilia), Congedo (Pubblicata con l'editore Remo Sandron nel 1908) e le poesie inedite, fedelmente copiate dai manoscritti originali di Versiculi (1882) e In Pace (1885).
Dalle nostre ricerche e studi crediamo di poter affermare che la raccolta di poesie Versi sia confluita in Foglie morte, che il manoscritto Versiculi comprenda anche le poesie della raccolta A Clodia, pertanto, tranne qualche piccolezza, crediamo di aver ricostruito in questo volume tutta l'opera poetica del grande scrittore palermitano Luigi Natoli. 

Luigi Natoli nell'avvertenza al lettore della raccolta di poesie Congedo del 1908 scrive le seguenti parole: "Ho intitolato congedo i pochi versi che veggono la luce in questo volume, perchè con essi voglio prender da vero commiato dall'arte: alla quale avrei voluto dedicar tutto me stesso, se le aspre necessità della vita cotidiana non avessero obbligato il mio spirito a un lavoro, anzi a un continuo travaglio ingrato e logorante". La giusta risposta arriva pochi mesi dopo dall'amico Luigi Pirandello, il quale dopo aver letto questa raccolta di poesie gli invia la seguente lettera: "Caro Luigi, Congedo? Che congedo! Chi può mettere un volume di versi come il tuo non ha il diritto a congedarsi dalle Muse. Del resto, lo so, giuramenti da marinajo! Quando si ha veramente nel sangue il male della poesia, è inutile dire: - Ora basta! - Finchè il tuo sangue scorre e il tuo cuore batte, bisogna che tu faccia versi e versi e versi. Piangi, e noi godremo! Grazie di tutto e un fraterno abbraccio dal tuo Luigi". Ma nonostante queste parole, che avrebbero rincuorato chiunque, Natoli non comporrà più poesie, prestando fede al suo addio in Congedo...
Il volume, di 278 pagine, è impreziosito dalla splendida copertina di Niccolò Pizzorno. Un'ampia introduzione dell'editore e scrittore Ivo Tiberio Ginevra illustra il lavoro meticoloso che ha portato al compimento di quest'opera.

Il volume è disponibile:
Dal catalogo prodotti della casa editrice al sito www.ibuonicuginieditori.it (Consegna a mezzo corriere in tutta Italia) Puoi ordinare inviando un messaggio alla mail ibuonicugini@libero.it o al Whatsapp 3894697296.
On line su Amazon, Ibs e tutti gli store on line.
In libreria a Palermo presso: La Feltrinelli libri e musica (Via Cavour 133), Nuova Ipsa Editore (Via dei Leoni 71), La Nuova Bancarella (Via Cavour), Libreria Modusvivendi  (Via Quintino Sella 79), Libreria Zacco (Corso Vittorio Emanuele 423), Enoteca Letteraria Prospero (Via Marche n. 8), La Libreria di La Vardera s.a.s. (Via Nicolò Turrisi 15), Libreria Sellerio (Viale Regina Elena 59/b Mondello), Libreria Sciuti  (Via Sciuti n. 91/f)


venerdì 7 maggio 2021

Luigi Natoli: Il pozzo di Vela. Tratto da: Il Vespro Siciliano. Romanzo storico ambientato nella Sicilia del 1282

 
Il terzo giorno era domenica: all’ora di messa Ugo de Saint-Victor andò a mettersi alla posta per veder passare la fanciulla e compiere il disegno che aveva in mente. Aveva condotto con sè due soldati di ventura.
Aspettò qualche oretta: ecco venir Gamma Zita, ravvolta nel manto, coi due vecchietti al fianco. Essi non s’erano accorti del sire Ugo; ma quando lo videro piantato quasi dinanzi la chiesetta, con la mano sul fianco, furon presi da paura e da sospetto.
- Oh bellissima fanciulla! – esclamò; – concedetemi, ve ne prego, di rivedere il vostro bellissimo viso, perchè possa vedere in terra come son fatti gli angeli del cielo!...
Il nonno si sentì una vampa di collera in volto:
- Messere! – gridò; – lasciateci in pace!...
- Che cosa vuoi tu, vecchio?
- Voglio che ci lasciate stare in pace, v’ho detto!...
- Ebbene! te la darò! 
E voltosi ai due bravacci:
- A voi! – disse.
I due soldati che non aspettavan altro, si gittarono sui due nonni, e in un attimo li buttaron per terra, tempestandoli di pugni. Gamma Zita spaventata, convulsa, lasciando cadere il manto senza volerlo, e porgendo le mani, si precipitò verso il cavaliere supplicando:
- Ah messere!... per pietà!...
- Ma tutto per voi, bella fanciulla, – rispose Ugo de Saint-Victor; e presele le mani, attirò Gamma Zita a sè come per baciarla.
Ella mandò un grido di paura; e si trasse indietro; con una stretta violenta e si divincolò dal sire, e, poiché lo vide ritornare alla presa, colta da terrore, sollevate le vesti si diede a una fuga precipitosa per quelle stradette, cercando di rifugiarsi nella sua casa. 
Il sire de Saint-Victor esclamò:
- Ah, santo uomo di Dio!... Sei selvaggia? 
E le corse dietro: ella anelava, smarrita, esterrefatta, sentendo dietro a sè i passi del cavaliere, che la chiamava e la esortava con la voce rotta dalla corsa.
- Fermati... Non correre!... Non ti farò male! Sarà meglio per te!...
Ella raddoppiava le sue forze, e fuggiva. Ognuna di quelle parole, nelle quali si confondevano la collera e la bramosia, era un colpo di sprone. Fuggiva. Ogni passo verso la casa, aumentava le sue forze, le infondeva speranza.
Entrata nella strada di Vela, e giunta dinanzi alla porta di casa, si fermò atterrita.
La porta era serrata; e la chiave l’avevano i suoi nonni.
Nel folle terrore che l’aveva presa, non aveva pensato a questo ostacolo. In casa non poteva dunque entrare; e il sire, intanto sopraggiungeva: non sapendo che cosa fare, nè dove correre, Gamma. Zita entrò nel darbo con la speranza di trovarvi uno scampo. E non pensò che andava a cacciarsi in una gabbia.
Ugo de Saint-Victor giunse nell’istante in cui la fanciulla guardava con smarrimento intorno a sè: anch’egli diede una occhiata intorno e un tristo sorriso di gioia gli irradiò il volto.
Gamma non poteva sfuggirgli. 
Per un secondo si guardarono, ancora ansanti dalla corsa: Gamma pallida, tremante, supplichevole; Ugo rosso dal correre, bramoso, sicuro della vittoria: il lupo dinanzi all’agnello. 
Gamma era bellissima. Il manto le era caduto, le era caduto il velo, e i nerissimi capelli, discioltisi nella fuga, le cadevano copiosi sul collo e su le spalle. Ugo la guardava con un vivo compiacimento. Perdio! Madonna Macalda non aveva mentito: Gamma era veramente la più bella fanciulla di Catania. Come mai non l’aveva veduta prima? Dove s’era celato questo tenero fiore di beltà? Se l’avesse conosciuta un mese innanzi egli si sarebbe fatto amare, e avrebbe ottenuto per amore, quel che ora le avrebbe tolto per forza. 
- Ora – le disse – non potete più fuggire... Siete in poter mio... ma non voglio prendervi con violenza... Siete così bella, e così gentile, che mi pare dobbiate spezzarvi se vi afferro... Venite, non abbiate paura... Non posso, non debbo farvi paura. Lasciate che io vi baci, madonna... fate il mio aggradimento!... 
Gamma Zita non rispose: quelle parole le facevano salire sul volto fiamme di vergogna e di sdegno. Ugo si avvicinò di un passo. 
- Venite con me... cara e bella, più bella di tutte le donne, io vi farò felice...
Ma a vederlo avvicinarsi, Gamma si sentì infondere nuova energia; indietreggiò gridando:
- Non vi accostate!... non mi toccate!...
Aperse le braccia, per stringere la fanciulla; ma Gamma lo scansò. Lo scansò per allora, ma dopo? 



Luigi Natoli: Il Vespro Siciliano. Romanzo storico ambientato nella Sicilia del 1282, al tempo della famosa rivoluzione. In una edizione totalmente ristrutturata dal titolo all'indice, il romanzo è la fedele riproduzione dell'opera originale pubblicata con la casa editrice La Gutemberg nel 1914, dalle cui note (soppresse nelle altre edizioni) è chiaro l'accostamento tra l'invasione del Belgio da parte dei tedeschi nel 1914 e la dominazione angioina del 1282
Copertina di Niccolò Pizzorno
Pagine 945 - Prezzo di copertina € 25,00
Disponibile dal catalogo prodotti della casa editrice al sito www.ibuonicuginieditori.it. (è possibile prenotare con messaggio whatsapp al 3894697296 o alla mail ibuonicugini@libero.it. Spedizioni a mezzo corriere in tutta Italia. 
Disponibile online su Amazon e Ibs
In libreria presso: La Feltrinelli libri e musica (Via Cavour), La nuova bancarella (Via Cavour), Libreria La Vardera (Via N. Turrisi), Libreria Zacco (Corso Vittorio Emanuele), Nuova Ipsa Editore (Piazza Leoni)

Luigi Natoli: Gamma Zita conosce l'amore. Tratto da: Il Vespro siciliano. Romanzo storico

Gamma Zita aveva quattordici anni, ed era esile come un giglio; la femina non osava ancora impadronirsi del suo corpo sul quale i seni e i fianchi tondeggiavano timidamente. Ella pareva davvero la creatura angelica dei poeti di quel tempo: aveva qualche cosa di quegli angeli dalle lunghe vesti ondeggianti, che i pittori effigiavano intorno alla Vergine.
Giordano si sentiva attratto verso la fanciulla, e provava una certa ripugnanza per Madonna Macalda. Quella era ancora il mistero, l’amore circondato di ombre e di pudori e di ignoranze deliziose: questa era l’amore pieno, completo, ricercatore di raffinatezze, lascivo: quella era l’alba di un incantevole giorno di primavera; questa era il meriggio di un ardente e spossante giorno d’estate.
Gamma Zita era orfana viveva coi nonni, due vecchietti vegeti e robusti. Il nonno era battiloro; aveva la bottega al pianterreno, e vi lavorava con un garzone; la nonna badava alla casa e filava. Gamma Zita tesseva al telaio impiantato in un angolo della prima stanza. Tesseva e cantava. Era così serena e lieta quella sua primavera! Ella viveva sommessa e rispettosa verso quei vecchietti, dei quali era la consolazione e la gioia. Essi l’avevano allevata da piccina: era nata da una loro figlia, l’unica che avevano avuta; che era morta quando Gamma Zita aveva appena cinque anni. Il genero era morto qualche anno prima, ucciso in rissa da un compagno ubbriaco; la povera vedova se ne era accorata tanto che lo aveva seguito. I due vecchietti (allora erano ancor nella prima maturità) videro la loro casa diventare uno squallore: ma Gamma Zita vi diffuse un raggio di luce; ed essi si dedicarono alla fanciulla doppiamente cara.
Nulla di più semplice, di più gentile, di più ingenuo della vita di quella casa, dove non entrava il tumulto delle passioni, o desideri più vasti di quelli che comportava la condizione della famiglia, la bontà e la ristrettezza mentale dei due vecchietti. Il loro grande svago era andar la domenica al duomo; prendere parte alle feste religiose, e d’estate, andar verso sera, lungo il mare, e ammirare lo spettacolo della costa etnea, irta di scogliere, che nereggiavano sullo specchio azzurro e incantevole delle acque.
Il nonno si compiaceva in casa di ornare una piccola edicola di legno, che egli stesso aveva intagliata e dorata, nella quale v’era una immagine della Madonna dipinta sopra una tavoletta: una di quelle Madonne col volto ripiegato sopra una spalla, i grandi occhi a mandorla, fermi sul riguardante, il bel manto azzurro abbassato su la fronte, le mani con le dita lunghe e rigide.
Tutte le feste accendeva dinanzi all’edicola quattro lampade; e tutti e tre, i nonni e la nipote, vi cantavano qualche landa popolare; e la voce fresca e argentina di Gamma Zita, dominando quella bassa del nonno, empiva la casa di luce e di gioia.
Il nonno raccontava poi la storia di re Artù, che era andato nell’Etna coi suoi cavalieri; o quella della presa di Gerusalemme; ed eran belle storie, piene di avventure, di prodezze di cortesie, di incantesimi, di fatti meravigliosi, che incatenavano l’attenzione di Gamma Zita. Anche la nonna sapeva di belle storie, povere fanciulle diventate per la loro bellezza regine; fate con una stella in fronte; mamme-draghe e vecchi romiti con le barbe lunghe fino ai piedi... Gamma Zita le ascoltava, aprendo gli occhi attoniti e seguendo con l’animo sognante le mirabili avventure di quei personaggi fantastici.
Così ella viveva.
Giordano aprì nel cuore della fanciulla un uscio, fino allora chiuso; un nuovo sentimento vi germogliò; e una nuova luce vi si diffuse e ne illuminò quelle intime profondità, sulle quali ancora Gamma Zita non si era affacciata. Ella sentì che tutti gli affetti non si restringevano nella breve cerchia della casa e dei suoi nonni: v’era di là un mondo più vasto, e il cuore aveva anche altri amori, di altra specie, che turbavano, e nel turbamento stesso davano una gioia inesplicabile, davano uno smarrimento, e in quello smarrimento stesso era un naufragare in un incanto nuovo. Ella sentì che, alla vista di Giordano il suo cuore batteva con violenza, come non era mai battuto al vedere i nonni; che il sangue le affluiva al cervello, le si riversava a fiotti or gelidi ora infocati per le vene; che la vista le tremava; che una forza interiore la spingeva verso quel giovane.
E se quando i suoi occhi, incontrandosi in quelli di lui, fuggivano pieni di paura, dolce paura, sentiva che la sua mente invece si fermava con supremo diletto a contemplare e vagheggiare l’immagine di lui. Ella ebbe la coscienza dell’amore.



Luigi Natoli: Il Vespro Siciliano. Romanzo storico ambientato nella Sicilia del 1282, al tempo della famosa rivoluzione. In una edizione totalmente ristrutturata dal titolo all'indice, il romanzo è la fedele riproduzione dell'opera originale pubblicata con la casa editrice La Gutemberg nel 1914, dalle cui note (soppresse nelle altre edizioni) è chiaro l'accostamento tra l'invasione del Belgio da parte dei tedeschi nel 1914 e la dominazione angioina del 1282
Copertina di Niccolò Pizzorno
Pagine 945 - Prezzo di copertina € 25,00
Disponibile dal catalogo prodotti della casa editrice al sito www.ibuonicuginieditori.it. (è possibile prenotare con messaggio whatsapp al 3894697296 o alla mail ibuonicugini@libero.it. Spedizioni a mezzo corriere in tutta Italia. 
Disponibile online su Amazon e Ibs
In libreria presso: La Feltrinelli libri e musica (Via Cavour), La nuova bancarella (Via Cavour), Libreria La Vardera (Via N. Turrisi), Libreria Zacco (Corso Vittorio Emanuele), Nuova Ipsa Editore (Piazza Leoni)


Luigi Natoli: Giordano scorse il più bel volto di giovinetta che avesse mai veduto... Tratto da: Il Vespro siciliano.

Si affacciò distrattamente alla finestretta che dava sulla piazzuola, dove era il pozzo; e i suoi occhi errando di cosa in cosa, si fermarono un istante sopra la casa di rimpetto.
L’aveva veduta altre volte; aveva veduto sul davanzale della finestra di contro due testi di terracotta: uno con una bella pianta di garofani; l’altro di basilico. Finestra e piante, come se ne vedevano dovunque, e che non destavano nessuna attenzione; ma quel giorno dietro i testi, Giordano vide una figura di donna, il cui volto, chino a odorare il basilico, gli si nascondeva. Egli vedeva soltanto il velo che copriva quel capo e l’orlo dei capelli nerissimi, che chiudevano la fronte. 
Era la prima volta che vedeva in quella casa, a quella finestra, una figura di donna. La guardò con lieve curiosità, come chi trova un punto per fermare la propria attenzione; ma in quel momento la donna alzò il capo, e Giordano scorse il più bel volto di giovinetta che mai avesse veduto.
La fanciulla su le prime non si accorgeva d’esser guardata; diede uno sguardo su la piazzuola e sul pozzo; poi alzò gli occhi, vide Giordano; incontrò quello sguardo di ammirazione e una viva fiamma le colorò il volto color di perla. Si ritrasse vivamente, con una paura di colomba.
Giordano rimase a guardare la finestra ancora estatico dell’inattesa apparizione di quella bellezza, sperando che vi fosse ritornata; ma quando la speranza venne meno, si allontanò con un vivo rincrescimento.
Da quel giorno, ogni mattina, tormentato dalla immagine della fanciulla, e dal desiderio di rivederla, Giordano si recava nella sua antica stanza, sperando che ella si affacciasse; ma per cinque o sei giorni, invano. La finestra rimase deserta. Se Giordano avesse potuto spingere lo sguardo più oltre, avrebbe potuto scorgere la fanciulla, quasi celata dall’ombra, aspettare che egli si togliesse dal suo osservatorio, per venire alla finestra e curare i suoi testi di basilico e di garofani; e allora avrebbe usato l’astuzia di nascondersi alla sua volta, per vedere, senza esser veduto.
Ma Giordano era troppo giovane. Il caso venne in suo aiuto. Un giorno egli, trattenuto da Madonna, non potè recarsi nella sua cameretta all’ora consueta; ma appena ne ebbe l’agio, corse e vide la fanciulla, che se ne stava alla sua finestra lì, attenta alle sue piante.
Non aveva il velo in testa, e le chiome corvine, sciolte, forse aspettando il pettine industre, le cadevano come un manto di velluto sul collo e sulle spalle; sicchè il bel pallore del volto acquistava una candidezza di marmo pario.
Ella se ne stava lì, senza sospetto, senza soggezione, con la sicurezza di non esser veduta; attendendo a togliere alcune foglioline vizze, a stirpare qualche pianticella estranea; e Giordano la guardava, quasi adorando, trattenendo il respiro per paura che ella l’udisse, e s’involasse. Ma forse la fanciulla sentì la fissità di quello sguardo; forse i suoi sensi vibrarono alla misteriosa impressione: ella infatti sollevò gli occhi con una espressione vaga di inquietitudine: e vide Giordano.
Lo vide, alla finestra, con gli occhi illuminati dall’ammirazione e dal desiderio, col volto commosso dal piacere, in quell’atteggiamento devoto.
Se ne sentì profondamente turbata; il sangue le colorò di porpora il viso; i suoi occhi bruciarono. Ella si ritrasse confusa, scontenta; ma non così rapidamente, come la prima volta.
Il giorno dopo, come se la curiosità avesse preso forza sul turbamento, la fanciulla non aspettò che non vi fosse quel giovane alla finestra, per affacciarsi; e mentre curava le piante, e vi si indugiava, lo guardò più volte di sfuggita, e tutte le volte i suoi occhi si incontravano in quelli di Giordano, e il rossore fioriva sulle sue gote, e il cuore le batteva; e, pareva ne provasse pena e piacere a un tempo.
Quel dì Giordano si sentì pieno di una gioia nuova, che per tutto il giorno lo tenne in una malinconia dolce e serena; lo rese più affabile, ma nel tempo stesso più schivo delle carezze di madonna Macalda.
Ogni giorno, d’allora in poi, essi si rividero, dalle finestre, in silenzio. La fanciulla fermava i suoi occhi un po’ più lungamente e il suo turbamento non aveva più nulla di penoso; anzi su le sue labbra si disegnava un lieve e timido sorriso di compiacimento. Dopo quel sorriso venne il saluto, un piccolo cenno col capo da prima; poi con mano, e con la voce. Un giorno finalmente Giordano si fece animo, e le disse:
- Bella fanciulla, io mi chiamo Giordano de Albellis. Ditemi, se v’aggrada, il vostro nome, perchè io possa ripeterlo tutte le ore del dì.
Ella rispose arrossendo e con voce tremante che pareva d’usignuolo:
- Gamma Zita...



Luigi Natoli: Il Vespro Siciliano. Romanzo storico ambientato nella Sicilia del 1282, al tempo della famosa rivoluzione. In una edizione totalmente ristrutturata dal titolo all'indice, il romanzo è la fedele riproduzione dell'opera originale pubblicata con la casa editrice La Gutemberg nel 1914, dalle cui note (soppresse nelle altre edizioni) è chiaro l'accostamento tra l'invasione del Belgio da parte dei tedeschi nel 1914 e la dominazione angioina del 1282
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