venerdì 4 novembre 2016

Luigi Natoli: il Soldatino alla grande guerra.

In questa ultima e grande e terribile guerra, i giovani siciliani combatterono come quelli di Milazzo, come quelli del Volturno. E sul monte Grappa e dovunque fecero prodigi.
Vuoi tu sapere con che cuore essi andavano alla guerra, e i padri ve li mandavano?
Leggi questa letterina: è di un soldato, e fu scritta nel 1917; l'ho letta in un museo di ricordi patrii.
 
Caro babbo,
Nel secondo anniversario della nostra gloriosa e santa guerra, fidente nella nostra vittoria e nel trionfo del nostro Diritto, dalle trincee di... a pochi metri dal nemico, invio gli auguri più fervidi a te, che serenamente hai dato alla patria i tuoi figli.
Spero di essere fortunato ancora; ma se dovessi cadere, niente lagrime, niente pianti! Sii fiero di noi, che da te abbiamo imparato ad amare la patria e, se necessario, a sacrificarci per essa: e grida con me: Viva la più grande Italia!
 
tuo C.
 
Il soldatino che scrisse questa lettera morì pochi giorni dopo. Era giovane, bello e gentile, e tutto diede per la patria.
Medita: e fa di esser degno di coloro che morirono per darti una patria grande e gloriosa.
 
Luigi Natoli, 1925 

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