Essi vestivano la ricca divisa dell'Accademia; corazza
e gorgiera di acciaio brunito, maniche di maglia d'acciaio; sul petto grande
stella d'oro, immagine della cometa apparsa ai tre Magi. Se non fosse stato pel lusso delle bardature, per la
nitidezza delle armi, e soprattutto pel colore festivo che ogni cosa prendeva
intorno a loro, si sarebbe detto che quello era un reggimento che andava alla
guerra.
Non era facile far parte dell'Accademia. Oltre che si doveva
essere nobili da almeno duecent’anni, il numero dei cavalieri era limitato a cento, e non vi si entrava che per
elezione a bossolo, e dopo una serie di informazioni e di formalità per assicurarsi della degnità dell'aspirante:
sicché far parte dell'Accademia si teneva a grande onore, e come un segno della nobiltà e della grandezza della casa,
e i padri che già ne avevan fatto parte, sollecitavano che quell'onore si
trasmettesse nei figli, stabilendo una specie di successione ereditaria come in
una paria.
Luigi Natoli: I Cavalieri della Stella o La caduta di Messina edito I Buoni Cugini Editori.
Alle sue spalle due uccelli: un merlo e un tordo.
La carestia travagliava da un pezzo la città, il popolo sussurrava
contro ipotetici accaparratori di granaglie ed era avvenuto qualche tumulto; lo
stratigò, fingendo pietà pel popolo minuto, lo aizzava accortamente contro il
senato, che era in mano dei grandi. Si formò un gran partito tra la plebe, i
malcontenti e gli avversari del Senato, e dallo stemma dello Stratigò, portante
un merlo, si disse dei Merli. I
nobili, la borghesia grassa, per contrapposto, si chiamarono i Malvizzi, cioè i tordi. La città si
divise.
I merli, fedeli al Vicerè e alla Spagna: Il nome del nero
uccello dal forte becco, parve il segno, la bandiera, il motto d'ordine della
fazione popolare, che, per una di quelle anomalie non rare nella storia, era
anche la fazione che minava le istituzioni patrie, per asservirsi all'assolutismo
regio. Esser merlo significò essere nemico dell'oligarchia del Senato, partigiano
del governo regio; e pareva titolo d'onore.
I Malvizzi (tordi) fedeli
al Senato e alla libertà di Messina: E anche questo nome
diventò un simbolo, un segno, una bandiera; e malvizzi furono i cittadini
dell'ordine senatorio, i nobili, i mercanti, il clero, i frati, parte delle
maestranze.
E lo stemma dell'Accademia della Stella
Nessun commento:
Posta un commento