sabato 2 giugno 2018

Luigi Natoli: Ode al soldato italiano. Tratto da: Il numero 570.


Oggi è celebrazione di eroismi. 
Io non so se sia riverbero di orgogliosa tenerezza paterna; ma quando incontro ufficiali o soldati, feriti o no, che però recano in volto il sigillo della trincea, la loro immagine si ingrandisce agli occhi miei, e prende non so che augusto, sì che mi sento umile dinanzi a loro; e mi domando se noi ricordiamo abbastanza i prodigi che compiono questi nostri soldati, e se crediamo che ognun di noi abbia soluto tutto il suo debito verso di loro, offrendo un picciol obolo alle istituzioni un prò dei mutilati o degli orfani, o alle loro famiglie: mi domando se basta una cartella di rendita o l’offerta di un anellino per concorrere efficacemente alla vittoria; o se non dobbiamo comporre anche noi un’altra milizia di combattenti, per renderci degni di questi eroi, che fan gitto con generoso obblio della vita, in imprese che meraviglieranno i venturi. 
Contendere il volo alle aquile, le rupi ai camosci, domare le insidie del mare, son cose cui i nostri eroi ci han reso familiari; e nessuna impresa, per quanto irta di difficoltà; nessun rischio, per quanto la morte vi appaia inevitabile, ci paion così superiori alla possanza dei nostri soldati che essi non debbano trionfarne. Essi hanno cancellato dal vocabolario la parola “impossibile”. Il miracolo è la consuetudine della loro vita, il maraviglioso è l’abito del loro spirito. Non sappiamo se un giorno un Omero, che brancolando fra le tombe e le are sparse lungo le aspre e contese vie di Trento e di Trieste, canterà la nostra Iliade; o se un nuovo Virgilio ne trarrà gli auspici per cantare i destini della terza Roma; ma ben sappiamo che nessuna eroica leggenda apparirà così sovrumana come la realtà vissuta e compiuta dal soldato d’Italia!
Bello e umano soldato, nel cui animo, come in ardente crogiuolo si fondono l’eroico sentimento dell’antico legionario e lo spirito avventuroso del cavaliere medioevale: e di quello ha la fora silenziosa e sicura; di questo la gentilezza e la generosità; e l’una e l’altra animate di quella poesia connaturata nel suo spirito, della quale alimenta i suoi affetti, e gitta i fiori spontanei sopra ogni suo gesto. 
Il soldato non misura pericolo, non conta i nemici; va, sale su la cresta, vince: la baionetta è folgore nelle sue mani. L’ira lo fa tremendo. Ma se egli vede due mani alzarsi supplichevoli, abbassa il ferro e porge la sua mano al vinto. E al nemico, che pur dianzi aveva puntato su di lui l’arma omicida, o aveva sferrato l’ignobile mazza barbarica, egli, il soldato d’Italia, dà il suo pane, se quegli ha fame; la sua borraccia, se ha sete; se lo carica su le spalle, se è ferito. Poi alla sera, su la cresta superata, su la ridotta espugnata, quando la lune sorge e diffonde la sua luce malinconica sulle vestigia della distruzione, il soldato d’Italia sogna le cose gentili; e dall’anima sua sgorga il sogno, e si effonde nella limpida onda dei suoi canti. E canta. Io so napoletano, e se non canto, moro!...
Ah io non saprò esprimere mai tutto quello che l’ammirazione, la tenerezza, la pietà, il senso dell’eroico, quel non so che di divino, che la nostra stirpe, eternamente giovine, rivela in questa guerra, suscitano nell’anima mia. Vorrei essere uno di questi prodi, dotato di virtù poetica, per narrare la santa gesta, come cantavano i trovieri la gesta di Rolando. Vorrei essere uno di quei valorosi del 14° e del 137° che fin dai primi giorni della guerra hanno scritto pagine di eroica bellezza...


Brano tratto da: Milizia eroica di Luigi Natoli, orazione recitata il 24 maggio alla presenza di S. L. il ministro L. Bianchi, delle autorità politiche, civili e militari, dei Deputati della provincia, delle associazioni, della scuole, del popolo, dinanzi alla lapide murata accanto alla porta della Caserma Miale di Foggia, in memoria dei prodi del 14° fanteria caduti nel primo anno di guerra. 

Milizia eroica fa parte del volume: Il numero 570 - scene drammatiche in due atti ambientato al fronte italiano nella prima guerra mondiale. Mai pubblicato in libro o in appendice, è tratto dal manoscritto originale dell'autore. 
Prezzo di copertina € 12,00

Disponibile in libreria e in tutti i siti di vendita online. 

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