martedì 5 giugno 2018

Luigi Natoli: Monsignor Lopez y Royo. Tratto da: Calvello il bastardo.

La Corte confermò Monsignor Lopez come luogotenente e capitan generale, sapendo che in lui avrebbe trovato un servitore disposto a secondare i disegni, uno strumento feroce di feroci repressioni; del quale ben presto si dovevano sperimentare i metodi. Appena confermato nel governo, infatti, si pose subito a dar caccia a tutto ciò che sapesse di liberale, sicuro di ingraziarsi la regina e il suo favorito Acton; e sperando forse con questi servizi di guadagnarsi il bastone di vicerè. Ordinò una revisione più rigorosa di libri che giungevano dall’estero; chiuse qualche scuola privata; mandò attorno caporali e algozini a rovistare nelle case, per scoprirvi elementi di accuse e di processi; giunse fino a violare il segreto delle corrispondenze all’arrivo di ogni corriere. Fu una vera bazza per le spie: ne pullularono da ogni parte, avide di guadagni, che, non ostante l’avarizia, il Lopez, per la speranza di un premio maggiore, non risparmiava. E le sguinzagliava da per tutto: nei tribunali, nelle chiese, nei ridotti; chiamava a sè quei patrizi che riteneva più ligi al sovrano e più avversi alle novità francesi; li incoraggiava a sorvegliare i loro figliuoli, gli amici, a preservarli da ogni influsso pernicioso, a rivelargli il nome dei più pervicaci, sicuri di rendere un grande servigio non solo al sovrano, ma anche alla santa fede cattolica. Intanto dava opera a ordinare arresti e perquisizioni, cominciando da quelli sui quali aveva già elementi più che bastevoli per inaugurare un regime di supplizî. Quell’anno il carnevale fu triste: poche maschere per le vie, e nessuno di quei veglioni che rendevano famosi i due teatri di Santa Cecilia e Santa Lucia.
Egli  aveva cancellato nella curia le tradizioni di signorile gentilezza, di umanità, di generosità del suo predecessore, l’arcivescovo Sanseverino. Oltre all’essere un ambizioso volgare, era maleducato e impudico; raggiratore, senza scrupoli, traditore e feroce....


Luigi Natoli: Calvello il bastardo. 
Nell'unica versione originale pubblicata a puntate in appendice al Giornale di Sicilia nel 1908.
Disponibile in libreria e in tutti i siti di vendita online. 
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Copertina di Niccolò Pizzorno. 

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