venerdì 29 marzo 2024

Luigi Natoli: La cassata siciliana al tempo di Federico II. Tratto da: Viva l'Imperatore! Romanzo storico siciliano

Con questi pensieri al capo, giunse alla casa del prete greco. Vanna era nella stanza del pianterreno, e lo aspettava; era certa che Rinaldo sarebbe ritornato. Prete Matteo le riferì l’esito delle loro pratiche. Era soddisfatto il buon uomo, perché si era tolto un gran peso dallo stomaco; se ora il Signore lo chiamasse a sè, morrebbe senza preoccupazione per l’avvenire di quella fanciulla, che amava come una sua figlia. Dopo questa relazione, egli parlò sottovoce con la donna del prete greco e con costui, coi quali parve si accordasse sopra qualche cosa: poi voltosi a Rinaldo, che guardava Vanna, gli disse:
- Voi resterete a prendere un boccone con noi, messere. Oggi è festa, e possiamo mangiare di grasso, sebbene siamo in quaresima. Madonna Cristodula ha tirato il collo a un cappone e ha preparato dei maccheroni con la ricotta, che innaffieremo con un buon vino del casale di Mensilemir che il prete qui si fa venire di proposito.
Rinaldo non domandava di meglio: vide il viso di Vanna illuminarsi di un sorriso di gioia, e ne gioì egli stesso. Ecco una giornata felice! Volle anche da parte sua contribuire a quel desinare, e domandata la licenza andò nella città antica, che aveva preso il nome di Cassaro, dove erano botteghe di leccornie; l’arte culinaria raggiunse nella Sicilia l’eccellenza, tanto che da qui i Romani dell’impero traevano i migliori cuochi: c’era dunque una tradizione, che probabilmente insegnò agli arabi a manipolare alcuni manicaretti, pervenuti fino a noi con nome arabo. L’abbondanza poi dello zucchero, per la vasta coltivazione che si faceva delle canne zuccherifere, rendeva comuni e popolari le golosità; e però v’erano, come oggi, molte botteghe dove si spacciavano. La cassata, la cobaita, la nostra mostarda – ch’è tutt’altra di quella senapata – hanno una venerabile antichità, e con esse altri dolciumi, che hanno nome di origine latina. Rinaldo andò a comprare il dolce caratteristico siciliano che è la cassata, allora più semplice, ma di cui erano principali elementi, come oggi, la ricotta, e la pasta dolce a forma di tegame. Questa goloseria suscitò l’entusiasmo di Cristodula e fece venire l’acquolina in bocca ai due bravi preti.
Vanna aiutò la sua ospite, che s’affacendava dinanzi ai fornelli e andava e veniva, con una fretta che pareva una palla che si rotolasse. La fanciulla attendeva a rosolare il cappone; il calore della fiamma le colorava le guance, ma la gioia che chiudeva in cuore, illuminava quel roseo più della fiamma stessa.


Luigi Natoli: Viva l'Imperatore! Romanzo storico ambientato nella Palermo di Federico II. 
L'opera è la fedele trascrizione del romanzo originale pubblicato a puntate in appendice al Giornale di Sicilia dall'11 gennaio 1925.
Copertina di Niccolò Pizzorno
Pagine 533 - Prezzo di copertina € 22,00
Disponibile dal catalogo prodotti della casa editrice al sito www.ibuonicuginieditori.it (sconto 15 - consegna a mezzo corriere in tutta Italia)
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