L’arciprete
don Marini e il suo coadiutore, il padre don Filippo Scalini, per quei
quindici giorni, a vicenda avevano tentato ogni via per ammollire il cuore di
quell'uomo, che, per loro, era in preda del demonio. Egli pareva si fosse
chiuso in un mutismo, che nè esortazioni, nè preghiere, nè minacce e neppur
torture eran valse a vincere. Gli avevan punto le carni, gli avevano storto le
braccia per vedere se conservava la sua sensibilità e se quel mutismo fosse un
effetto del colpo apopletico o di pravità d’animo; egli si era riscosso, aveva
mandato un urlo che non aveva nulla di umano, ed era caduto nel suo mutismo.
Soltanto i suoi occhi avevano conservato nella profondità dello sguardo, la
loro eloquenza; e spesso alle insistenti domande degli ostinati padri, esso
si era illuminato di una superiorità sdegnosa, o di una penetrazione così
profonda, che quelli se ne erano sentiti imbarazzare...
Nella versione originale pubblicata a puntate in appendice al Giornale di Sicilia nel 1914
Pagine 876 - Prezzo di copertina € 25,00
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