L’alba del dodici
gennaio in piazza della Fieravecchia un numero sparuto di cittadini
incominciava la rivolta. L’alba era fredda, e il cielo coperto di nubi, gli
animi pieni di ansia nel vedere quei venti cittadini intorno a una bandiera
tricolore, sparare un colpo di fucile. Era la rivoluzione che cominciava. Due
ore dopo erano cento, e i colpi spesseggiavano in vari punti.
Maurizia fu svegliata
improvvisamente dagli spari vicini, che la atterrirono, non sapendo a chi
attribuirli. La sera innanzi la serva aveva portato a casa provviste di pane,
di pasta, di legumi, di formaggi. Aveva domandato perché suo padre avesse ordinato
tutta quella roba, e la serva aveva risposto:
- C’è la guerra,
signorina: c’è la guerra!
Ora udiva le fucilate e
si domandava se fossero i soldati quelli che sparavano; e stava trepida in
ascolto. Fuori, nella piazza, la gente fremeva e ferveva; ella si affacciò nel
balcone, e vide qualche cencio tricolore, e, più in là qualche uomo che
incitava altri uomini ad armarsi. Rientrò subito; suo padre si aggirava per le
stanze con le mani cacciate nelle tasche, il sigaro spento in bocca, gli occhi
fissi sotto le sopracciglia aggrondate. Poi si fermava dietro i vetri del
balcone e guardava la piazza, la via, la chiesa del Carmine. Tutto a un tratto
disse a Maurizia:
- Vado per vedere di che
si tratta.
- Dove va? Non sente le
fucilate?
Egli alzò le spalle con
noncuranza e uscì; Maurizia lo rincorse:
- Papà!... Papà!... Torni!...
Oh Dio!
E afferrato uno scialle,
corse giù per le scale: ma il padre non si vedeva più tra la folla che gremiva
ora la piazza, ed ella fu presa dalla paura di cacciarsi in quella folla, e
risalì. La serva ancora stupiva.
- Gliel’ho detto, che
era una pazzia uscire! – le disse.
Ella non rispose. Verso
venti ore suo padre rientrò senza dir nulla, ed ella non fece parola, ma con
gli occhi lo interrogava. Paolo era andato in qualche casa, dove gli avevano
indicato che stesse il comitato rivoluzionario, e non aveva trovato che tre o
quattro signori, dai quali non aveva potuto attingere altre notizie che la
rivoluzione “camminava”. Si era recato al tribunale, ma lo trovò sprangato; era
andato dove sentiva sparare le fucilate, e si era stupito di non vedere le
truppe scendere per le vie. E se ne era andato a casa. Quando fu ora di
coricarsi Paolo disse:
- Prega Dio che questa
rivolta si tramuti in vera rivoluzione, perché da essa dipenderà la tua
salvezza....
Luigi Natoli: Chi l'uccise?
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