mercoledì 28 giugno 2017

Gli eroi di Luigi Natoli: Antonio Duro, il messinese che nel 1473 bruciò le galere dei turchi e garantì la vittoria a Pietro Mocenigo, capitan generale della Serenissima. Tratto da: La Baronessa di Carini e altri racconti con fatti di sangue.


Il magnifico Pietro Mocenigo per rintuzzare le armi di Maometto II, scorreva le isole e le coste della signoria turca; alla barbarie musulmana opponeva barbarie cristiana; ma né l’uno né l’altro accennavano di venire a giornata; e stavano i popoli dall’una e dall’altra parte in grandi apprensioni; i cristiani più dei turchi, perché sapevano gli armamenti che faceva il Sultano in Gallipoli. 
Strane e paurose voci venivano dall’Oriente; si accennavano disegni di terribile grandezza, invasione di tutto un popolo tratto dalle più barbare regioni dell’Asia e rovesciato per tutta l’Europa; un fiero sconvolgimento che avrebbe allagato di sangue il mondo, cancellato le nazioni, piantato la mezzaluna sui frantumi della Croce. E si parlava delle abitudini orribili di quei barbari, che si cibavan di carni umane e beveano nei teschi umano sangue... Onde il terrore invadeva gli animi a ogni evento favorevole alle armi di Maometto, in quelle guerre di rappresaglie e di depredazioni. 
Una sera Pietro Mocenigo stava sulla capitana col sopracomito Coriolano Cippino, col provveditore e alcuni ufficiali: divisavano un ardito colpo di mano per la vegnente notte; quando la sentinella di prua si accorse di un piccolo battello, che sciava silenziosamente tra i fianchi della Capitana e della Padrona. Diede l’allarme e puntò l’arco verso il rematore; questi con un vigoroso colpo di remo si tolse al bersaglio, e sostando, levato il alto il berretto, gridò:
- Viva San Marco!
Tosto si affacciarono al parapetto della Capitana marinari e soldati; il capitan generale con la spada in mano, si fece innanzi: 
- Chi grida: Viva San Marco?
- Per la croce di Dio, magnifico Signore, non son né cane, né rinnegato; fuggo anzi la terra degli infedeli... Comandate che levino quegli archi, che certamente nessun onore ne verrebbe ad ammazzare un cristiano; e fatemi piuttosto calare una corda che ho gran voglia di parlarvi...
- Come ti chiami?
- Antonio Duro...


... Pietro Mocenigo e i marinari contemplavano quel giovane vigoroso e bello, che narrava quella fuga miracolosa con la più grande semplicità, come se nulla fosse stato. Quando finì di parlare, un mormorio di ammirazione sorse dalla bocca di tutti...

... Io ho un fratellino, signor Pietro, e una sorella, che al mondo non hanno altri che me; a quest’ora, chi sa!... andranno limosinando... poveretti loro!... Bene; se la Serenissima promette di soccorrere questo fratellino e questa sorellina che mi ho; io, da canto mio, prometto di andar solo a bruciar tutte le navi e l’arsenale degli infedeli!...

...corrono i turchi, neri e spaventati, tra le fiamme, urtandosi, rovesciandosi l’un su l’altro; e per fuggire l’incendio buttansi a nuoto nel mare, e intanto scoppiano le casse della polvere con orrendo fragore; il fuoco si appicca ad ogni parte; le galee incolumi fuggono le vampe; e fra le acque, tra i fuggiaschi che nuotano, in mezzo a una moltitudine di spettatori allibiti dallo spavento, che si affollano sul molo e sui ponti delle galere salve, le sei navi turche fiammeggiano crepitando, e i galeotti incatenati al remo, ululano per la orribile morte, ed urlan gli spettatori dal lido e dalle navi. Ma ecco; fra le galee che ardono, guizza una barchetta. Ritto sulla poppa, un uomo con la miccia sulla sinistra e un remo nella destra. I riflessi dell’incendio lo illuminano; coi capelli sparsi all’aura, il viso sfavillante, pare un nume sterminatore, l’apportatore degli incendii...

... Io son cristiano e Siciliano, tu infedele e saracino; fra noi non può essere amicizia. Avevo deciso di rovesciar la tua potenza, e liberare la cristianità dalle tue ruberie, a mandarti all’inferno te e i tuoi! Pazienza! L’impresa è andata a vuoto... Sei galere son poca cosa...
Il Gran Signore guardò sbalordito l’audace siciliano; tacevano intorno i valorosi, che si sentivano piccini innanzi a quella grandezza d’animo straordinaria... 

Luigi Natoli: La Baronessa di Carini e altri racconti con fatti di sangue. 
Prezzo di copertina € 21,00 
Disponibile in libreria e in tutti i siti di vendita online. Disponibile dal catalogo prodotti della casa editrice al sito www.ibuonicuginieditori.it 



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