venerdì 16 luglio 2021

Luigi Natoli: Il tesoro dei Ventimiglia. (Latini e Catalani volume 2)


Sono trascorsi otto anni dagli avvenimenti narrati nel romanzo di Mastro Bertuchello (Latini e Catalani volume 1). 

La storia riprende: al centro, questa volta, il tesoro scomparso di Francesco Ventimiglia ed una misteriosa erede. Nel contesto storico la guerra accesa da Matteo Palizzi per mandar via i Catalani, nobili e plebei, dal Regno di Sicilia e la peste: “Quando essi tornarono a Palermo, la città aveva un aspetto di squallore che stringeva i cuori. Le strade erano piene di cadaveri che nessuno andava a seppellire; case deserte e abbandonate, incendi e uccisioni, a ogni passo tragedie e spettacoli di pietà e di orrore…Ah! Non si era mai visto un simile flagello! Ma la vita aveva ripreso il sopravvento sulla morte”. Fanno da contorno le storie di Franceschello Ventimiglia e Venezia Palizzi, legati da un amore profondo ma separati dall’odio fra le rispettive famiglie, di Guglielmo il Rosso e  Maddalena, di Vanni Macaluso... Ritornano vecchi personaggi, un po’ diversi nel loro aspetto:
Mastro Bertuchellopareva più serio e tra i neri capelli gli apparivano precoci ciuffetti bianchi, che gli davano un aspetto maturo ma gli occhi erano sempre vivi e acuti ed il sorriso caustico
Luciaera uno splendore: aveva partorito due figlioli, una femmina e un maschio, e la maternità le aveva dato il pieno rigoglio della donna senza farle perdere nulla delle grazie giovanili. I suoi occhi si erano fatti più sereni, ma più eloquenti ed il suo sorriso rivelava la giocondità dello spirito
Messer PuccioChi si era ingrassato tanto che pareva un otre dipinto era Messer Puccio: la nascita del maschietto di Lucia, al quale egli aveva preteso che fosse posto nome Puccio, finì per consolarlo. Cosicchè da allora attese ad ingrassare ed a crogiolarsi nel mezzo ozio che l’attività di Manetto e anche qualche aiuto di Mastro Bertuchello gli procuravano
Pirruccio da Tusa “In quegli otto anni di vita aspra e dura il suo volto si era fatto più maschio, più vigoroso, come intagliato da un rode scalpello in un pezzo  di granito. Una ruga profonda si apriva diritta tra le sopracciglia, come se un pensiero insistente le contraesse; e gli occhi si erano alquanto incupiti, o lampeggiavano una luce fredda come i riflessi di una lama. Ma spesso la nostalgia della patria lontana addolciva quello sguardo e spianava la ruga, e la mestizia del desiderio gli inteneriva il cuore
Matteo PalizziE ben si conveniva a Matteo Palizzi, che dopo otto anni d’esilio e una condanna di fuoribando ritornava in Sicilia, malgrado la condanna; gesto che agli amici, ai vecchi partigiani, ai Chiaramonte suoi parenti pareva audace. Tornava solo: Damiano o per travagli o per malattie che segretamente lo logoravano e gli accrescevano i dolori e la collera dell’esilio, era morto a Pisa. Quella morte privava Matteo di un consigliere esperto e astuto, di una guida sicura e prudente, e accresceva il suo odio contro il baronaggio catalano. Le accoglienze e le testimonianze di affetto e di devozione lo rinfrancavano e accendevano nei suoi occhi lampi di soddisfazione” 
La famiglia Chiaramonte, in tutta la sua potenza “Pretore, giurati, capitano di Città, giudici della Curia Pretoria ubbidivano alla volontà del Conte di Modica, Manfredi Chiaramonte. Questi, pur non avendo alcun ufficio, né esercitato alcuna violenza per impadronirsi del potere, di fatto signoreggiava su Palermo. La ricchessa, il largo parentado, stretto da interessi comuni più che dal sangue, la magnificenza e la liberalità, i servizi resi durante le guerre per l’indipendenza del regno, la lontananza del Re, l’alto ufficio di Grande Ammiraglio, ereditario nella famiglia, tutto concorreva per fare dei Chiaramonte la famiglia più potente e di Manfredi il signore di Palermo


Luigi Natoli: Latini e Catalani vol. 1 e 2 (Mastro Bertuchello e Il Tesoro dei Ventimiglia) – Romanzo storico siciliano ambientato nella Palermo del 1300, al tempo del regno d’Aragona, del conte di Geraci Francesco Ventimiglia e dei fratelli Damiano e Matteo Palizzi, sullo sfondo della guerra fratricida fra Latini e Catalani. I due volumi sono la trascrizione delle opere originali pubblicate con la casa editrice La Gutemberg rispettivamente negli anni 1925 e 1926.
Mastro Bertuchello – Pagine 575 – Prezzo di copertina € 22,00
Il Tesoro dei Ventimiglia – Pagine 525 – Prezzo di copertina € 22,00
Tutti i volumi della Collana dedicata alle opere di Luigi Natoli sono disponibili al sito ibuonicuginieditori.it
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