venerdì 9 luglio 2021

Luigi Natoli: Calvello il bastardo. Romanzo storico siciliano

Bello e coraggioso, eroico nelle sue imprese
il personaggio di Corrado Calvello, creato da Luigi Natoli nella Palermo del 1794, che racchiude le grandi ideologie di libertè, egalitè e fraternitè. 
In una Palermo che, come lo stesso Natoli ci dice, “sia per il lento sviluppo della cultura, sia perché tagliata fuori dal movimento sociale di quell’epoca, non intese per nulla lo spirito della rivoluzione francese: e se qualche animo generoso della borghesia o, come si diceva, dei civili si aprì al nuovo verbo, l’enorme maggioranza della popolazione non vide nei rivoluzionari che dei banditi assetati di sangue, nemici di Dio e della religione”
Su tutto il romanzo svetta la bandiera della Rivoluzione Francese.
Corrado Calvello è presentato da Luigi Natoli nelle prime pagine del romanzo
“Fra gli spettatori fortunati era un bel giovane di ventisei anni, non molto alto, di membra delicate, strette nell’uniforme turchina dei fucilieri, a risvolte bianche. Pallido, con gli occhi neri, un’aria quasi feminea, ma con lo sguardo tagliente, che lampeggiava talvolta come una lama, il naso lievemente aquilino e la mascella forte, davano un carattere di energia a quel volto e temperavano la mollezza dell’ovale e della dolce e malinconica curva della bocca, rosea e piccola”
Cambia radicalmente ed all’improvviso la posizione di Corrado nella società, ma non mutano i suoi ideali
“Bisognava rifare la coscienza di quella folla vile e miserabile; bisognava aprire la loro mente, serrata dall’ignoranza, alla luce del sapere. L’opera di redenzione doveva cominciare da Palermo, il cervello e il cuore dell’isola. Una propaganda attiva nella borghesia, la diffusione degli studi più moderni, e specialmente delle scienze, avrebbe certo creato una forza rinnovatrice, che avrebbe esercitato una salutare azione sul popolo. Proprio quel popolo del quale egli non ignorava le virtù, lo spirito di sacrificio, il valore, la fede e che egli pensava che sarebbe potuto essere il primo popolo dell’Italia, se aperto al nuovo ideale di libertà e di uguaglianza. Istituì in una casa sua una academia dei nuovi filosofi, il cui titolo destò i sospetti della polizia, tanto più che nessun patrizio vi si iscrisse, ma borghesi, liberi professionisti e maestri”
La reazione del popolo non era quella da lui auspicata
“Erano parole nuove che stupivano quella gente avvezza a considerare il padrone, di cui non vedevano quasi mai l’aspetto, come una specie di semidio e di esse non capivano che una cosa: che avrebbero avuto frumento e legumi e che non dovevano essere poveri. Non comprendevano che quelle generosità potessero non avere un tornaconto personale, e pensarono che probabilmente celavano un’insidia. O pazzo o giacobino. Essere giacobino significava, per quelle menti rozze e imbevute di tutte le superstizioni e di tutti i pregiudizi, essere profanatore della religione, assassino dei re, violatore delle donne, incendiario, cannibale”

Luigi Natoli: Calvello il bastardo. Romanzo storico siciliano ambientato nella Palermo del 1789, al tempo della Rivoluzione Francese. Il protagonista Corrado Calvello è affiancato dal patriota e giureconsulto Francesco Paolo Di Blasi. L’opera è la trascrizione del romanzo originale pubblicato dalla casa editrice La Gutemberg nel 1913.
Copertina di Niccolò Pizzorno
Pagine 880 – Prezzo di copertina € 25,00
Disponibile dal catalogo prodotti della casa editrice al sito www.ibuonicuginieditori.it 
On line su Amazon, Ibs e tutti gli store.
In libreria a Palermo presso: La Feltrinelli libri e musica (Via Cavour 133), Libreria La Vardera (Via N. Turrisi 15), Nuova Ipsa (Piazza Leoni), Libreria Sellerio (Viale regina Margherita - Mondello) 

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