martedì 6 luglio 2021

Luigi Natoli: Don Galcerano e la famiglia Corbera. Tratto da: La dama tragica

Il signor Galcerano era della nobile famiglia dei Corbera; signori di una vasta baronia, che prendeva nome dall’antico castello arabo di Mensil-Sindi, trasmutato sulla bocca popolare in Misilindino o Miserandino. Poteva avere venti anni, ma pareva ne avesse di più; alto di statura, largo e squadrato di spalle e di torace, muscoloso di braccia e di gambe; ma svelto a un tempo ed elegante. Un bel corpo vigoroso di giovane eroe. Era bruno di volto con capelli neri e ricciuti. Nella linea forte della bocca, nella energia della mascella, nella vivacità dello sguardo aveva qualcosa di ardito e di pertinace, che però spesso sparivano sotto una espressione di dolcezza e di ingenuità fanciullesca. 
Il signor Galcerano infilò la strada di S. Onofrio, e piegò per un vicolo buio e angusto dove non era possibile scorgerlo. Egli abitava nella strada della Bandiera, nel vecchio palazzo della sua famiglia; un palazzo non molto vasto che conservava la sua architettura quattrocentesca solida ed elegante, coi merli in cima, le finestre rettangolari geminate da una sottile colonnina, simile allo stelo d’un fiore, e il portone ornato d’una cornice intagliata, forma d’un grande angolo col vertice in alto, dentro il quale si apriva la porta.  I Corbera eran venuti di Spagna fin dal Trecento; ed avevano acquistato in Palermo reputazione e dignità, e nell’isola, vasti possedimenti. In breve si erano naturalizzati; erano stati inscritti nell’ordine senatorio e avevano occupato uffici eminenti. Un Galcerano nel 1449, era stato presidente del regno, cioè aveva tenuto luogo del vicerè assente; un Giuliano, che aveva combattuto valorosamente contro il maresciallo de Lautree era stato Pretore della Città, e vuol dire presso a poco quel che oggi chiamiamo sindaco, ma con maggior dignità, un Pietro, suo figlio aveva militato sotto Carlo V, e n’aveva avuto fama di prode. Non vi mancarono uomini di lettere; fra i quali un Bartolomeno di cui rimane qualche poesia. Facevano per armi cinque corvi neri in campo bianco. Capo della casa era adesso don Antonio nelle cui mani era passato il vasto feudo del Misilindino. Munifico e di grandi idee, Antonio fondava in quei tempi intorno al vecchio castello un paese, quello stesso che poi si chiamò Santa Margherita; il che lo aveva costretto a contrarre molti e gravi debiti, che lo tenevano in liti continue, e ingoiavano gran parte delle entrate. Il giovane Galcerano, al quale quella notte era toccata la strana avventura, era l’erede del vasto patrimonio, e delle virtù guerresche dei suoi maggiori. Troppo giovane  quando don Giovanni d’Austria s’era mosso con l’armata contro il Turco, – aveva appena quindici anni, – non aveva potuto imbarcarsi sulle galere col fiore della gioventù palermitana andata volontaria all’impresa: ma i racconti delle prodezze compiute da Cola d’Odio, che impadronitosi da solo d’una galera turca, vi morì da archibugiata in fronte; di Cola dei Bologna, che ne riportò il soprannome di Valente; dal capitan Giorgio Montisoro, dal suo amico don Geronimo di Giovanni, da cento altri nobili, accorsi come lance spezzate o venturieri sulle galere della città di Palermo, gli accendevano una gran voglia di prender parte a qualche spedizione. Ma in quegli anni il Turco, per la disfatta avuta a Lepanto, stancato dalle due spedizioni di Navarino e di Tunisi, che lo costringevano alla difesa, non osava; guerre in Italia non ce n’erano; anche nelle Fiandre v’era un po’ di tregua; e eran guerricciole e insignificanti. Il signor Galcerano perciò non poteva mostrare il suo valore che nella sua bella sala d’armi o nell’Accademia dei Cavalieri (specie di accademia militare) o nelle giostre; nelle quali, sebbene molto giovane, faceva begli incontri e sfoggiava ricche armature, spade di gran pregio, bardature e gualdrappe di finissimo lavoro.


Luigi Natoli: La dama tragica – Romanzo storico siciliano ambientato a Palermo nel 1560, al tempo del vicerè Marco Antonio Colonna, di donna Eufrosina Corbera e della loro storia d’amore. L’opera è la trascrizione del romanzo originale pubblicato dalla casa editrice La Gutemberg nel 1930.
Copertina di Niccolò Pizzorno
Pagine 604 – Prezzo di copertina € 24,00
Disponibile dal catalogo prodotti della casa editrice al sito ibuonicuginieditori.it (Consegna a mezzo corriere in tutta Italia). Invia un messaggio alla mail ibuonicugini@libero.it o al whatsapp 3894697296
On line su Amazon Prime, Ibs e tutti gli store.
In libreria a Palermo presso La Feltrinelli libri e musica (Via Cavour), Nuova Ipsa (Piazza Leoni), Libreria La Vardera (Via N. Turrisi 15), Libreria Sellerio (Viale Regina Margherita, Mondello) 

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