giovedì 14 maggio 2020

Luigi Natoli: L'inquisizioni e le leggi contro gli Ebrei in Palermo nel 1500.

L’espulsione dei Giudei decretata nel 1492, nonostante la difesa dei Giurati di Palermo e la bontà del Vicerè don Ferrante de Acuña che la protrasse, divenuta fatale, diede all’Inquisitore largo campo di indagare nelle coscienze, per mantenere intatta e pura la fede cattolica. Poiché moltissimi ebrei, spinti dall’amore per la terra dove erano nati, o sgomenti delle sorti dell’esilio o per ragioni di avidità, s’erano convertiti al Cattolicesimo, nacque il sospetto che essi fossero in apparenza cattolici; e che sotto l’aspetto di credere in Cristo, serbassero fede alla religione dei padri. Onde l’indagine si spinse alacremente favorita da familiari e spie, dal secreto impenetrabile e dalla mancanza di appello. Talchè in un periodo di trent’anni, dieci inquisitori mandarono al rogo in persona o in effigie circa trecento “neofiti giudaizzanti!” 
Della condizione dei neofiti o Giudei convertiti basterebbe riportare il bando di monsignor Calvete, per dimostrare quanto fosse insana. Il degno inquisitore prescriveva che essi “non ponno teniri officio, né beneficio ecclesiastico, né seculari, né essiri medichi, advocati, procuratori, notari, spiziali, banchieri, mizzani, sagnaturi (salassatori), né teniri altro officio di honuri et jurisditioni, né portari sopra di loro pirsuni oro, argento, coralli, perni (perle), petri preziusi, né vesti di sita, grana, jammillottu, né cavalcari cavalli, né portari armi.” Erano dunque dannati ad una inferiorità nella quale non erano sicuri neppur della vita. 
Del fanatismo dei predicatori è esempio il veronese fra’ Girolamo Barbato, che nel 1510 aizzò il popolo contro gli Ebrei, e lo sospinse contro gli inquisiti, facendone lacerare anche gli abiti. E fu il Vicerè don Ugo Moncada e il conte di Golisano, che cavalcando fra il popolo in tumulto, scongiurarono un maggior disastro. 
Ma il popolo non vide mai di buon occhio l’Inquisizione...

Luigi Natoli: Palermo al tempo degli Spagnoli. 
Opera inedita, costruita e fedelmente copiata dal manoscritto dell’autore privo di data. È lo studio critico e documentato di due secoli di storia della città di Palermo mirabilmente analizzata da Luigi Natoli con una visione del tutto contemporanea senza trascurar nulla, compresi i particolari, anche i più frivoli.
Argomenti trattati:
La città – Il governo – L’amministrazione – Il popolo – Il Sant’Offizio – Il clero e le confraternite – La giurisdizione e l’arbitrio – Le maestranze – Le rivolte – Le armi e gli armati – Le scuole e i maestri – La stampa – Gli usi e costumi delle famiglie – La vita fastosa – La pietà cittadina – Teatri e feste – I divertimenti cavallereschi e le giostre spettacolose – Banditi, stradari e duelli.
Pagine 283 – Prezzo di copertina € 20,00
Disponibile dal catalogo prodotti della casa editrice al sito www.ibuonicuginieditori.it (consegna a mezzo corriere)
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In libreria presso La Feltrinelli libri e musica - Via Cavour 133 - Palermo.

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