lunedì 27 aprile 2020

Luigi Natoli: Palermo al tempo degli Spagnoli (1500-1700)

Pagine 283 - Prezzo di copertina € 20,00
Copertina di Niccolò Pizzorno

Pubblicata oggi per la prima volta e fedelmente ricostruita e copiata dal manoscritto originale dell’autore, purtroppo privo di data. È lo studio critico e documentato di due secoli di storia della città di Palermo mirabilmente analizzata da Luigi Natoli con una visione del tutto contemporanea senza trascurar nulla, compresi i particolari, anche più frivoli. Un’opera che fa sentire ancora viva la voce di questo scrittore che tanto amò e diede alla sua bella Palermo. 

"Dunque mettiamo punto, che può bastare: quello che ho scritto è abbastanza per mostrare come si svolgeva la vita in tutte le sue manifestazioni in quel tempo del dominio spagnolo. Dal 1500 al 1700 incominciò e finì la dinastia di casa d’Austria; e furono due secoli nei quali si alternano splendori e miserie, luci ed ombre. L’ombre è nel fosco delitto e nel castigo più crudele che lo segue; la luce è nella carità che apre un fiore sul delitto, e col pentimento redime uno spirito: l’ombre è nell’esosa avarizia che prostra con l’usura il misero; la luce è nel provvedere a mitigar la miseria: l’ombre è nei figli abbandonati, negli orfani che andrebbero ad aumentare il numero dei candidati al patibolo, delle fanciullette che il vizio avrebbe travolte, nelle traviate stesse; la luce è aprire ricoveri, rifugi ai derelitti, reclusori dove nella onestà e nella religione gli spiriti trovino pace. I nobili rubano, ammazzano, commettono ogni eccesso, ma nel tempo stesso si uniscono per promuovere civili istituzioni in soccorso del popolo, e dappertutto essi, quasi ad espiare la loro ricchezza e la loro potenza, si moltiplicano ad amministrare le istituzioni stesse delle quali costituiscono gli averi. La luce è nello spirito della religione, l’ombre è nella pratica della vita che ondeggia tra le più insane superstizioni e le spettacolose e ridicole penitenze; la luce è nella fierezza del popolo, pronto a impugnare le armi in difesa del Regno, contro i cavalieri, il Senato, il Vicerè, quando patisce un’ingiuria e per domandare dei diritti; la luce è quando si commove dinanzi all’esempio della bontà, della rigida onestà di chi amministra; si commove e si impietosisce di chi è caduto in miseria ed è punito, sia pure scellerato; si esalta a ogni azione generosa, e nei suoi canti esalta la virtù dell’onore, del coraggio, della magnanimità, della nobiltà d’animo, della giustizia."

Luigi Natoli

Argomenti trattati:
La città – Il governo – L’amministrazione – Il popolo – Il Sant’Offizio – Il clero e le confraternite – La giurisdizione e l’arbitrio – Le maestranze – Le rivolte – Le armi e gli armati – Le scuole e i maestri – La stampa – Gli usi e costumi delle famiglie – La vita fastosa – La pietà cittadina – Teatri e feste – I divertimenti cavallereschi e le giostre spettacolose – Banditi, stradari e duelli.

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