mercoledì 30 gennaio 2019

Luigi Natoli: l'esecuzione del traditore alla Loggia. Tratto da: Calvello il bastardo

Stridendo sui cardini, una porticina, dapprima invisibile, s’era improvvisamente spalancata in una parete. Le sette lampade allora si spensero: il tempio cadde nell’oscurità più fitta, l’orrore della quale era aumentato da un lumicino lontano che si intravedeva nel vano della porticina, simile a un faro in un cielo nero e spaventevole.
- Espiate il delitto! – disse cupamente la voce del Venerabile.
A uno a uno i fratelli, simili a ombre fantastiche, si dileguarono nell’oscurità del cammino misterioso, che si sprofondava come una gola nera e senza fine. Stefano Pascale li seguiva con l’occhio esterrefatto, l’anima sospesa a un’angoscia mortale, tendendo l’orecchio a ogni rumore, attaccandosi al filo debolissimo di una lieve speranza. Udiva dall’altra parte un picchiar imperioso, e tremava, e affrettava col desiderio il sopravvento della sbirraglia da lui avvertita per impadronirsi in un colpo di tutti i fratelli. Ma a ogni ombra che si dileguava nel cammino segreto, il cuore si stringeva. La salvazione non giungeva. Un sudore gelato gli bagnava la fronte... A un tratto si sentì sollevare, trasportare, sprofondare nelle viscere della terra, e udì il cigolio della porticina che si richiudeva sopra di lui...
Un istante dopo la porta del tempio veniva atterrata dai calci dei fucili; una folla di soldati, con la baionetta in canna, si precipitò nella sala, sulla quale le lanterne dei gavarretti gittavano un’onda di luce rossastra.
Inutile e ridicolo furore.
La sala era vuota: l’ara, i seggi, i simboli, le insegne, tutto sparito; rimanevan le pareti nere, insignificanti.
- Nessuno? non c’è nessuno?...
Ufficiali, algozini, birri, soldati, si aggiravano guardandosi stupiti, delusi, scornati; non riuscendo a comprendere come e donde fossero fuggiti i frammassoni, e come fosse sparito anche Stefano Pascale, che doveva consegnarli nelle loro mani.
Ma intanto che essi sfogavano la loro delusione, scalfendo con le baionette le pareti e spezzando i mattoni col calcio dei fucili, due uomini attraversavano sotto la pioggia il piano della Cattedrale, e deponevano sui gradini della statua di S. Rosalia un sacco, dal quale un sottil filo di sangue scendeva e si confondeva con l’acqua…


Luigi Natoli: Calvello il bastardo. Romanzo storico siciliano ambientato nella Palermo di fine '700.
Nella versione originale pubblicata dalla casa editrice La Gutemberg nel 1913
Prezzo di copertina € 25,00 - pagine 856
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