martedì 15 gennaio 2019

Luigi Natoli: la leggenda del Crocefisso della Cattedrale. Tratto da: La Baronessa di Carini e altri racconti con fatti di sangue

Un giorno, era nel 1219, dalle moltitudini del Monte Carmelo giungeva ad Alessandria un vecchio eremita: pallido, affranto dal lungo viaggio, egli non chiese un ospizio per posare le membra, né un’osteria per rifocillare le forze; i suoi occhi sfavillavano di una luce strana: egli chiese dove fosse il palazzo del patriarca, di Atanasio palermitano, della nobile famiglia dei Chiaramonte.
E quando egli fu al conspetto del patriarca:
- Padre, benedicimi! – disse – io sono Angelo eremita; vengo da Monte Carmelo; recomi per divin volere a Palermo... Ho avuto una visione, ho visto il Signor nostro, che mi ha detto: “Sorgi, o figlio, e portati ad Alessandria: ivi il vescovo ti darà la mia immagine scolpita da Nicodemo, le reliquie di Giovanni Battista, di Geremia profeta, di Giorgio, e l’immagine della Madre mia, dipinta da Luca; affinchè trasportati in Italia, si sottraggano al furore degli empi”. Ed eccomi a te, o padre; benedicimi, e compi il volere di Dio!
Atanasio abbracciò il frate, si inginocchiò e sclamò:
- Te beato, o figliolo, cui la pietosa opera fu affidata!
E così Angelo ebbe il prezioso carico ed entrò in mare; e dopo avere alquanti dì navigato, giunse in Palermo, e cercò il fratello di Atanasio, il magnifico Federico Chiaramonte, signore di Caccamo, cavaliere di Papa Onorio III, e difensore della Fede.
Quando si seppe di questa venuta, in folla trasse il popolo al porto, parendo a ognuno uno speciale favore del cielo. E il Crocifisso in solenne processione attraversata la città vecchia, per la porta di Bosuemi passò nella Brigaria e di lì nella Kalsa, fino alla chiesa di S. Nicolò dove era la cappella dei Chiaramonte. Ed ivi fu deposto il bel Crocifisso di Nicodemo nell’anno 1220.
Passano cento anni: altra gente è a Palermo, altri usi. Francesco Antiocheno è arcivescovo, e Manfredi Chiaramonte il più potente barone dell’isola.
Un bel giorno Manfredi, che sognava sempre nuovi favori da concedere ai suoi concittadini, fa levare il Crocifisso di Nicodemo, e l’offre in regalo alla Cattedrale.
- Non è giusto che opera sì illustre, anzi divina, abiti una cappella privata: appena gli è degna stanza la vasta cattedrale gotica.
E una processione più grande, più ricca della prima, più solenne, trasporta il simulacro. I canonici in paramenti lo ricevono sulla porta d’ingresso, e fra il salmodiar grave e il fumo degli incensi, la sacra effigie è condotta per le navate della chiesa.
Ma alla folla non basta l’aver accompagnato l’effigie; i più vicini hanno avuto la ventura di baciare i piedi crocifissi, ma i lontani? Tutti vogliono godere lo stesso favore; gli ultimi sospingono quelli che sono avanti; né gli arcieri di Manfredi Chiaramonte bastano a sostenere l’urto de la folla; nessuno vuole andare a casa senza aver baciato i piedi del Redentore; onde Francesco Antiocheno, ordina che la folla stia da una delle navate, e a uno per volta vengano a baciare i piedi del Crocifisso, che vien deposto sopra gli scalini di un altare.
Nessuna distinzione di grado, riguardo alla ricchezza e alla signoria; plebe e baronia, miseria e dovizia, si affollano, si pigiano, si addossano, spinti dalla bramosia di giungere presto.
E vi è chi spingendosi a furia di gomiti passa innanzi, e chi serpeggiando destramente fra le gambe, giunge alle prime file; nella calca, nella pressura che sempre più si stringe, vi ha chi vien meno; altri rimane come strozzato; altri colto dalla paura di morire, chiede ad alta voce un po’ di spazio. Ma la folla va, cresce, incalza; fuori della chiesa, nella piazza, altra gente attende che quelli che son dentro escano, e per l’impazienza freme.
Una popolana, povera e sudicia, si accosta al Crocifisso…



Luigi Natoli: La Baronessa di Carini e altri racconti con fatti di sangue. 
Raccolta di storie e leggende nella versione originale pubblicata dalla casa editrice Pedone Lauriel nel 1892. Per dare un quadro completo sugli studi dell’autore riguardo il tragico caso della Baronessa di Carini, sono stati aggiunti: La signora di Carini, leggenda inedita pubblicata sul  Giornale di Sicilia il 31 agosto 1910 con pseudonimo di Maurus; Un poemetto siciliano del XVI secolo, da un Estratto dagli Atti della Reale Accademia di Scienze, Lettere ed Arti di Palermo serie III Vol. IX del 1910"; alcuni brani del poemetto tratti da "Musa Siciliana" di Luigi Natoli, con note e spiegazioni dello stesso autore, pubblicato dalla Casa Editrice Caddeo - Milano nel 1922.
Prezzo di copertina € 21,00 
Disponibile dal catalogo prodotti della casa editrice al sito www.ibuonicuginieditori.it con lo sconto del 15%
Disponibile on line e presso Librerie Feltrinelli. 
Nella foto il Crocefisso della Cattedrale, ubicato nella navata sinistra all'altare.

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