venerdì 25 gennaio 2019

Luigi Natoli: La fontana di Marco Antonio Colonna. Tratto da: La dama tragica

La strada sul mare era già bella e compiuta. Correva da un bastione all’altro. Dal punto cioè dove fu poi aperta la Porta Felice, fin poco più in là della porta dei Greci, dove cominciava l’altro baluardo. Non era così larga, come fu qualche secolo dopo; ma sufficiente perché vi potessero passeggiare carrozze e lettighe e portantine, cavalieri e pedoni. E quella estate la gente vi accorse a godere il fresco nei pomeriggi sereni, pregni degli odori marini.
Marcantonio però pensava che un passeggio senza ornamenti non dissomigliava da una strada qualunque; ci volevan sedili per coloro che non volessero passeggiare, statue, fontane. Bisognava cominciare anzi con una bella fontana. Acqua a Palermo non ne mancava: marmi e scultori non ne facevan difetto. L’idea era venuta, perchè non metterla in atto?
Mandò a chiamare l’architetto don Antonio Mottone, che godeva fama d’essere dei migliori, e gli commise l’incarico:
- Voglio che sia una bella fontana; e non guardate alla spesa: la città può ben pagarne le spese. Ma prima di tutto portatemene il disegno. E presto.
Il disegno fu portato tre giorni dopo: semplice ed elegante. Due belle conche, una abbastanza grande, sorretta da un piedistallo, poggiato sopra gradini; l’altra più piccola, sovrapposta alla prima, sorretta da mostri marini, dalle cui bocche scaturiva l’acqua nella vasca grande. Dal centro della piccola conca si sollevava una sirena che premevasi le poppe donde scaturiva l’acqua.
- Bene, – approvò Marcantonio, – mi piace; scegliete lo scultore per la sirena: voglio che sia bella.
- Se Vostra Eccellenza non trova difficoltà io le proporrei di affidarla al maestro Vincenzo Gagini.
Quella stessa notte Marcantonio disse alla baronessa:
- Donna Eufrosina, io voglio perpetuare la vostra bellezza, perchè nei secoli si ricordi e raccolga intorno a voi quella ammirazione che ha fatto di me il vostro schiavo.
Ella sorrise di quella adulazione, e disse:
- Ahimè, signor mio; la bellezza è caduca; e nessun rimedio potrà impedire che essa avvizzisca...
- Può avvizzare la carne mortale donna Eufrosina; ma credete voi che avvizzirà mai la bella Fornarina effigiata da Raffaello nelle sue tele, o la maschia bellezza del David di Michelangelo? Io eternerò il vostro volto sul marmo...
Donna Eufrosina arrossì di piacere.
- Come? voi vorreste...
- Voglio dare il vostro volto a una sirena marmorea, che porrò in una fonte... Qual altro volto potrei darle? Non siete voi la sirena incantatrice? poi, la sirena è la mia impresa; e voi la signoreggiate... Ho mandato a chiamare lo scultore, maestro Vincenzo Gagini... Ve lo manderò qui per fare il vostro ritratto...
Una nuova fiamma di piacere salì sul volto di donna Eufrosina; ma non senza timidezza.
- Maestro Vincenzo verrà quì a fare un ritrattino di cera, che penserà poi a ingrandire nel marmo nella sua bottega.
Donna Eufrosina tentò ancora qualche obbiezione ma invano. Marcantonio fu irremovibile; ed ella che in fondo aveva fatto quelle osservazioni per mettersi in pace con la sua coscienza, e aveva gran piacere di essere ritratta sotto le sembianze della sirena, non disse più nulla…

Nota dell'autore: Questa graziosa fontana fu posta nella passeggiata a mare, quasi di contro a Porta dei Greci. Allargatasi la passeggiata e tolte via le tre fontane che l’adornavano, questa della Sirena, che ritraeva la baronessa del Misilindino, fu trasportata nel piano di S. Teresa, oggi detta Piazza dell’Indipendenza. Ma tra il 1862 e il 1864 – non ricordo bene – fu tolta anche di lì. Le vasche furono fatte a pezzi per brecciame: dei mostri e della Sirena non si seppe mai, né si cercò di indagare che ne fosse divenuto!... Oh la sapienza amministrativa e la cultura storica degli amministratori di Palermo in quegli anni… e anche dopo!... Quanti vandalismi furono compiuti! 


Luigi Natoli: La dama tragica. Romanzo storico siciliano ambientato nella Palermo al tempo di Marco Antonio Colonna. 
Nella versione originale pubblicata dalla casa editrice La Gutemberg nel 1930
Prezzo di copertina € 24,00
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