Io lo lessi giovanotto e
ricordo che non potevo, se non difficilmente tralasciare la lettura; lo rilessi
ora, e provai il medesimo diletto al racconto delle avventure subite e
affrontate da Fioravante e da Rizzeri suo compagno e maestro, primo paladino di
Francia e uomo senza macchia e senza paura. Comincia Fioravante con una
monelleria, che lo spinge a lasciare il tetto paterno del re Fiorello; e di là
si partono le sue avventure. Liberazione di giovanette, uccisione di nemici
della fede, perdita di armatura rubatagli da un ladrone, prigioniero del re di
Scondia, innamoramento con Drusolina, il suo valore come incognito e via via
quello che gli succede da re, le persecuzioni di sua madre Biancadoro, che
voleva dargli moglie, le avventure di Drusolina, che sola abbandonata, dà alla
luce due gemelli, uno dei quali le viene rubato, e il duello dei due fratelli
che non si conoscono, tutto ciò frammezzato di tanti episodi forma il romanzo,
che spira un senso di giustizia e solleva gli animi nelle regioni del sogno. I
nomi delle contrade non si sa dove trovarli, le distanze di parecchie migliaia
di chilometri si percorrono in un tempo irrisorio, gli eserciti sono così
innumerevoli da superare il numero degli abitanti delle città che li armano...
Che importa? Siamo nelle sfere del sogno, nel quale ci piace navigare. - Luigi Natoli
“Come era bello Fioravante! Bello, gentile e gagliardo. Aveva trascorso la fanciullezza tra i giuochi e tra i libri; non tanto occupato in questi (perché egli non doveva essere un uomo di chiesa; come destinato a regnare, gli bastava saper leggere) quanto in quelli, che per lo più consistevano nel montare a cavallo, e correre pei vasti poderi assegnatigli nel limite del palazzo.
“Come era bello Fioravante! Bello, gentile e gagliardo. Aveva trascorso la fanciullezza tra i giuochi e tra i libri; non tanto occupato in questi (perché egli non doveva essere un uomo di chiesa; come destinato a regnare, gli bastava saper leggere) quanto in quelli, che per lo più consistevano nel montare a cavallo, e correre pei vasti poderi assegnatigli nel limite del palazzo.
- Questo fanciullo sarà il
buon seme dal quale rampolleranno i Reali di Francia! ...Così fu profetato e
così avvenne.
...Diceva che i saraceni si erano
buttati addosso a Fioravante e Rizzeri, e che questi prodi menavan le mani.
Rizzeri si meravigliava del valore di Fioravante, così giovane e già così
abile; ma gli erano fatiche che andavano a male, perché stanchi essi, stavano
per finire sotto i colpi dei nemici dei quali pareva che più ne morissero e più
ne sopravvivessero. Ma ecco spuntare Tibaldo di Lima.
(Pupo siciliano esposto al museo etnografico Pitrè di Palermo)
ottima idea quella di un blog dedicato a Luigi Natoli
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