mercoledì 10 maggio 2017

Luigi Natoli: L'uscita degli ebrei da Palermo il 12 gennaio 1493. Tratto da "L'esodo".


La giornata era plumbea; tutta la notte era piovuto, e le strade eran rigate da rivoletti fangosi. Le acque della Cala torbide ed agitate si orlavano di una spuma gialliccia; e le galee all’ancora si dondolavano sui fianchi. Per l’aria si sentiva l’umidore freddo della stagione, e tutte le case intorno avevano un color grigio pieno di tristezza. Il castello sorgeva sul porto, coi suoi cannoni massicci, le sue bombarde, i suoi terrapieni coperti di un’erba verde, che nell’ombra grigia di quel mattino invernale metteva una nota di gaiezza primaverile.
Il porto, a Piedigrotta e per la piazza che si estendeva innanzi al Castello, era gremito di gente. I Giudei della Giudecca di Palermo si affrettavano a partire: con loro quelli delle città interne dell’isola, venuti il giorno innanzi in Palermo per quell’esodo doloroso.
Avevano tutti il taled con la rotella rossa sulla spalla, le donne recavano il segno cucito sul petto; aggiravansi in silenzio per la spiaggia, guardandosi mestamente, guardando il mare, le galee, l’orizzonte, poi, dall’altro lato, le torri, le cupole, le case, i monti lontani. Di quando in quando giungeva una frotta di Giudei stanchi, infangati; venivano da qualche lontana Giudecca; i compagni li accoglievano in silenzio, senza muoversi dal posto; si guardavano, scotendo il capo, e ogni nuovo fratello che sopravveniva, aumentava la fierezza del dolore universale.
In disparte gli ufficiali del governo sopraintendevano all’imbarco: i soldati castigliani appoggiati alle alabarde, guardavano senza mostrar commozione alcuna; intorno, frammisti agli ebrei si aggiravano i cittadini, alcuni mossi della curiosità, altri punti da pietoso sentimento, altri dall’amicizia.
Venne l’ora. Essi non avevano robe da caricare sulle galee; il re non aveva lasciato altro a loro che le vesti che avevano indosso, e un miserabile assegno, per non gravarsi la coscienza di averli fatti morire di fame. Qualcuno recava con sé alcune masserizie, legate in un fazzoletto, e reggeva su la spalla l’involto infilato a un bastone.
Cominciarono a entrar nelle barche. Alcuni vinti dall’emozione sentivano empirsi gli occhi di lacrime, e romper in singhiozzi il petto; altri nascondevano la faccia tra le mani; pochi conservavano una certa fierezza, celavano l’ambascia dell’anima. Oh come erano dolorosi gli addii; e come lunghi i baci, e intense le strette di mano!... Essi salutavano i cittadini cristiani, e in quel punto dimenticavansi gli odii religiosi, le differenze di razza, e si abbandonavano al dolore profondo della sventura, che colpiva coloro che per quattordici secoli erano vissuti insieme.
- Perché non vi fate cristiano e non rimanete con noi? – chiedeva qualcuno.
Il Giudeo levava alteramente il capo, e il volto lacrimoso prendeva subito una espressione di fiera rassegnazione.
- Tradire i miei fratelli, la mia fede?
- Ma altri l’han fatto...
- Peggio per loro! Dio li sperderà!...
Dopo una mezz’ora, le galee con le vele gonfie si mossero, lentamente, dondolandosi, spinte dai remi, che tonfavano cupamente nell’acqua.
Sulla tolda, ritti, i Giudei guardavano la terra, guardavano la gente, guardavano tutto quello che lasciavan per sempre, e allora l’ultima larva di speranza, il miracolo nel quale si rifuggiavano in quel supremo momento, cadde; tutta la grandezza della miseria presente, l’orror dell’avvenire, la felicità passata apparvero, ed un gemito lungo, angoscioso, straziante, risonò fra le vele e le corde delle galee, e un altro gemito ugualmente lungo, angoscioso rispondeva dalla spiaggia...
Questa fu l’uscita degli Ebrei da Palermo, e di loro oggi non resta che una memoria sola; il nome di Meschita quasi moschea, dato al cortile dove sorgeva un tempo la Sinagoga maggiore.
 
 
 
Luigi Natoli: L'esodo. Tratto da: La Baronessa di Carini e altri racconti con fatti di sangue. Raccolta di storie e leggende che insanguinarono il medioevo siciliano. 
Pagine 309 
Prezzo di copertina € 21,00 - sconto 20% se acquistato dal catalogo prodotti della casa editrice al sito www.ibuonicuginieditori.it  
 
 
 
 
 
 

Nessun commento:

Posta un commento