lunedì 9 maggio 2016

Luigi Natoli in un giallo ambientato nel 1848: Chi l'uccise? Fa parte del volume: Braccio di Ferro avventure di un carbonaro, I morti tornano..., Chi l'uccise? Tre romanzi del Risorgimento italiano

Erano sonate allora allora due ore e mezza alla torre di San Nicolò e non c’era un’anima per la via, né un uscio aperto: solitudine e, squallore dappertutto, e nella spazzatura il rufolare e il ringhiare dei cani randagi. La piazza del Carmine, quella di Ballarò, la via dell’Albergheria e quella del Bosco, nel punto dove s’incontrano, prendevano luce da un solo fanale a olio di dubbio rossore, non offrendo la lampadina sospesa in alto sulla porta della Chiesa del Carmine innanzi alla Madonna, che un piccolo occhio rossiccio perduto nell’ombra.
In tanta solitudine s’udì a un tratto risonare il passo d’un uomo e il battere regolare di un bastone, che venivano dalla via Bosco. Quando fu giunto sotto il fanale, si vide colui che camminava. Era un uomo intabarrato e col collo sepolto in una sciarpa. Si fermò un istante, guardò una casa nella via del Bosco, crollò il capo, e borbottò qualche cosa fra sé, e proseguì verso l’Albergheria, ma non aveva percorso pochi passi, che si udì richiamare con voce rapida e concitata:
- Girolamo!
Egli si voltò, ma repentinamente un colpo di pistola tirato quasi a bruciapelo lo mandò per terra senza poter dire Gesù. Il colpo risonò nel silenzio notturno come una cannonata, e si propagò per tutta la contrada; ma nessuno uscì, non si socchiuse nessun balcone; pareva una città abbandonata, deserta. Il cadavere giaceva supino con le braccia spalancate, e un filo di sangue che s’andava allargando gli colava dal petto. Passò qualche minuto; un altro uomo, anche lui intabarrato, si avvicinò al caduto, e, chinatosi, lo spiò in viso e scoperse la ferita...
Luigi Natoli - Chi l'uccise?
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