Cicca
Musco, celebre fattucchiera di Messina, ivi impiccata il 17 agosto 1671. Questi particolari son tratti da un processo di
stregoneria svoltosi in Sicilia nel
secolo XVII.
La
Filanda era conosciuta per tutta Messina: nobili e plebei, ricchi e poveri, fanciulle
innamorate e mogli tradite; mariti gelosi chiunque si sentiva agitato,
tormentato da un dubbio, o desideroso di scoprire un vero, o di “fare una
fattura”. Essa leggeva nell'avvenire, come in un libro; forse e senza forse
l'occulto potere le
derivava da qualche tremendo patto col diavolo. Ciò si sussurrava con qualche riserva dagli spiriti più spregiudicati;
ma con un profondo convincimento dalla maggior parte delle persone, che avevan
sempre dei fatti da citare.
Cicca
Musco era una donna tra i sessanta e i settant'anni, piccola, magra, rugosa,
con le guance spolpate, gli occhi cavernosi, i capelli canuti, radi e ispidi.
Un aspetto che destava un senso di ribrezzo e di paura.
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La
maliarda allora trasse da un sacchetto che portava al collo un foglietto di carta
logora e bisunta, lo spiegò sulla tavola, e spense due becchi della lucerna. La
stanza si ottenebrò; una luce rossiccia e tenue faceva appena scorgere le tre
figure di quella scena fantastica; la vecchia appariva più spaventevole, e le
poche ciocche illuminate sembravan più irte, e come agitate da un fremito. Ella
pronunciava delle parole inintelligibili, fermando gli indici distesi su la
carta; su la quale apparivano segni incomprensibili e parole strane. Vi era in
alto una croce, cinta d’aureola, e di qua e di là parole Agios, Atanatos, sotto alle quali due circoli, due esagoni e due
altri circoli, disposti pel lungo della croce; agli angoli superiori del foglio
due triangoli pieni di parole minutissime e incomprensibili; giù sette circoli
su due file, una stella esagonale formata di due triangoli equilateri, e un
triangolo con gli angoli segati da archi; e dei quadrati suddivisi, pieni di
lettere, di numeri, di segni misteriosi.
Con
aria ispirata, percorrendo con gli indici i segni e le scritture la vecchia
mormorava:
- Iot. Sep. Orat. Nain. He.
Spirito dei tre venti
Quattro elementi
Tutti con me...
La
maliarda alzò le mani, puntandole verso Clara Stella, che rabbrividì e si sentì
bagnar la fronte di un sudore diaccio: con voce imperiosa e solenne esclamò:
- Io ti comando
per la mia potenza
spirito del mondo
dal profondo,
vieni in presenza
dimmi la verità
in nome dell’eterna
Trinità.
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