martedì 24 maggio 2016

Luigi Natoli e il baciamano della regina Maria Carolina (31/12/1799) ne I mille e un duelli del bel Torralba


C’era una folla straordinaria nel grande salone dei ritratti; dame riccamente vestite, coi capelli incipriati, alti sulla testa in ingegnose e complicate pettinature, luccicanti di gioielli che scintillavano fra le trine, come stelle tra nubi vaporose, cavalieri in gran sussiego con uniformi ricamate in modo inverosimile, o con vestiti civili, non meno ricchi; i ministri del Sacro Consiglio, quelli del Patrimonio, i magistrati della Gran Corte, il Senato: toghe rosse, cappe lunghe e corte, grandi collari alla Spagnuola, parrucche a boccoli, o lisce, col codino legato da un nastro; qualche volto aveva la barbetta corta a mezza guancia, come la portava il re: i più erano interamente rasi. Si distinguevano le uniformi rosse degli ufficiali inglesi, e le cappe violacee dei prelati. Il gran maestro delle cerimonie introduceva via via, secondo l’ordine gerarchico, signori e dame.
La regina stava nel gran salone, che pochi anni dopo il re fece dal pittore Velasquez decorare con le imprese di Ercole: ella sedeva sul trono, sotto un padiglione azzurro sparso di fiordalisi d’oro, circondata dalle sue dame d’onore, che portavano a la spalla il nastro cremisi, fermato da uno spillo d’oro a foggia di giglio sormontato dalla corona; e dei gentiluomini di camera in uniforme. Accanto a lei sedeva la principessa ereditaria Maria Clementina; e più indietro le principesse reali Maria Amalia e Maria Cristina. Dietro le principesse si vedeva, dominatrice, nella consapevolezza della sua perfetta beltà lady Hamilton, e vicino a lei sir John Acton, divenuto primo ministro e arbitro del regno in grazia del favore di Maria Carolina. Era un po’ pallida e grave, tra per la morte del piccolo Alberto, che le era spirato fra le braccia durante la traversata del Vanguardia, tra per le notizie giunte allora da Napoli con altri profughi, che davano il regno come perduto. Porgeva la mano con gesto regale, e trovava da dire qualche parola a ciascuno, un complimento, o un consiglio, o una esortazione, qualche volta un po’ tagliente. Al padre provinciale dei teologi, per esempio, disse:
- Meno letteratura, padre, e più religione, perché è questa quella che manca.
Luigi Natoli - I mille e un duelli del bel Torralba - www.ibuonicuginieditori.it
Prezzo di copertina € 24,00 - Sconto 15% - Spedizione gratuita

 
e

Nessun commento:

Posta un commento