- Bisogna metter
subito mano al suo denaro! Noi abbiamo bisogno di denaro. Voi avete soltanto
posto le fondamenta di una cospirazione per rovesciare il re; ma non basta
sbarazzarsi del duca, finchè rimane Blasco Alagona, e intorno a lui il
baronaggio aragonese, divenuto ricco spogliando i nostri... Voi sapete l’umore
di questa città, che si è vista defraudare delle sue prerogative reali... Essa
non è più capo del regno; gli Aragonesi han trasportato la sede reale a
Catania; e la sommossa che scoppiò a Palermo contro i portieri i posatieri del
re è un indizio del malumore che vi regna per questa diminuzione di dignità e
di preminenza... Bisogna approfittare. Bisogna stringere intorno a noi i più
grandi baroni della vecchia nobiltà siciliana. Bisogna che io apparisca agli
occhi di tutti il difensore della stirpe latina, contro questi nuovi barbari
piovuti dalle montagne della Catalogna coi mantelli di orbace e i piedi calzati
di “zampitti”. Con noi abbiamo i Chiaramonte possenti nel contado di Modica, in
Girgenti, in Palermo, in Caccamo; abbiamo Franceschello nostro cugino, Scalore
degli Uberti, Iacopo Scordia, Santolo Villardita, i due Gangalandi... Ma non
basta. Dobbiamo attirare anche gli altri: pacificare Manfredi Chiaramonte con
Matteo Sclafani, per trarre anche costui, che è signore di un vasto stato...
Voi sapete scrivere: da buon retorico componente una bella lettera, che faremo
indirizzare da un qualche frate, ai baroni siciliani; agitate le misere
condizioni della patria, impoverita, straziata da questi stranieri, che i
nostri padri chiamarono qui compagni e non padroni... La cospirazione sta bene;
ma bisogna che essa appaia come un tentativo della fazione catalana per
sopraffare i baroni siciliani, spogliare le città demaniali dei loro privilegi,
distruggere le nostre franchigie, annullare le costituzioni... L’odio, Damiano,
bisogna seminar l’odio; il terreno è propizio ed è fecondo... Da che derivano i
nostri mali? Da che la miseria? Da che le invasioni continue degli Angioini?...
Dal mal governo di questi re catalani, circondati di baroni e signori catalani,
incapaci di riportare una vittoria!... Guardate quest’ultima impresa del re
Roberto; per sei mesi un pugno di uomini che si sarebbero dovuti disperdere con
un soffio, tengono in poter loro Milazzo, e solo dopo sei mesi Blasco Alagona
riesce a cacciarneli!... È modo di condurre la guerra, questo? E chi ha voluto
la sconfitta delle navi siciliane a Lipari? Orlando d’Aragona, un bastardo del
re Federico: Giovanni Chiaramonte e Andrea Tagliavia lo avevano dissuaso
dall’attaccare battaglia! Ecco molti cavalieri nostri languire nelle torri del
re di Napoli, e le nostre belle navi distrutte!... Ecco, Damiano, quel che
bisogna dire e far penetrare negli animi!... Io ci ho pensato lungamente...
Parlando, Matteo aveva
gli occhi sfolgoranti, e la sua persona si ingrandiva. Appariva chiaro sotto
quel torrente di parole il superbo suo sogno: cacciati o soggiogati i catalani,
detronizzato il re, sopra di chi la fazione vittoriosa avrebbe dovuto e potuto
volgere gli occhi per instaurare una monarchia nazionale, se non lui liberatore
della patria?
Damiano lo guardava
con ammirazione. V’era nel tono della voce di Matteo, nell’energia del gesto,
nell’aspetto una espressione di volontà violenta e senza scrupolo, che
all’ammirazione faceva seguire la paura.
- Perdio! Matteo, tu
hai una mente più vasta di quel che immaginavo!
Matteo ripetè:
- Bisogna seminar
l’odio non soltanto contro Blasco e i Catalani, ma anche intorno al re...
Mercanti e baroni debbono vedere in lui un tiranno, avaro e spoliatore.
Luigi Natoli: Latini e Catalani vol. 1 e 2 (Mastro Bertuchello e Il
Tesoro dei Ventimiglia) – Romanzo storico siciliano ambientato nella Palermo
del 1300, al tempo del regno d’Aragona, del conte di Geraci Francesco
Ventimiglia e dei fratelli Damiano e Matteo Palizzi, sullo sfondo della guerra
fratricida fra Latini e Catalani. I due volumi sono la trascrizione delle opere
originali pubblicate con la casa editrice La Gutemberg rispettivamente negli
anni 1925 e 1926.
Mastro Bertuchello –
Pagine 575 – Prezzo di copertina € 22,00
Il Tesoro dei Ventimiglia
– Pagine 525 – Prezzo di copertina € 22,00
Disponibili dal sito www.ibuonicuginieditori.it, www.lafeltrinelli.it, Amazon Prime e tutti i siti vendita online.
In libreria presso La Feltrinelli libri e Musica (Palermo), Libreria Sellerio (Mondello), Libreria Sciuti (Palermo)
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