Il re non aveva
fame, aveva appena assaggiato un pezzetto di cinghiale e bevuta una tazza di
vino di Catania; e si era messo a guardare in alto, il bel soffitto a travi
istoriati con festoni, armi, scene di caccia e storie cavalleresche, tra le
quali occorreva frequentemente lo scudo dei Chiaramonte: i tre cuspidi
d’argento su campo rosso.
- Per san Jacopo,
messere, a guardare il soffitto si direbbe che io sono ospite di messer Andrea
o di messer Enrico Chiaramonte!...
Nella sua voce c’era
un lieve rimprovero. Messer Bernardo guardò anche lui e capì. Non aveva mai
posto mente che quel soffitto era la glorificazione della potente famiglia
distrutta dalla politica dei due Martini. Da abile cortigiano trovò una parola
che lo tolse da ogni imbarazzo.
- Mio signore e re,
non ho voluto distruggere questa testimonianza di una grande e illustre
famiglia, perché quanto più visibili sono i gesti della sua grandezza, tanto
maggiore sarà la gloria di vostra maestà che l’ha vinta e umiliata ai suoi
piedi.
Re Martino sorrise a
fior di labbra. Dinanzi agli occhi suoi si rinnovava la visione della tragedia
chiaramontana.
Egli stava col padre
a una finestra dello Steri; la piazza Marina era gremita di popolo che gli
arcieri e i picchieri catalani a stento frenavano, perché non invadesse il
palco sul quale il boia, appoggiato alla scure larga e luccicante aspettava le
vittime.
Poi dalle prigioni
del palazzo uscì il corteo. I confrati col cappuccio, le guardie, il carro; e
nel carro, diritti, fieri, Andrea Chiaramonte e Antonio delle Favare suo
segretario.
Il carro giunse ai
piedi del palco. Andrea Chiaramonte, sebbene avesse le braccia legate dietro le
reni, balzò svelto dal carro, senza bisogno d’aiuto, e montò la scala del
palco, senza dar segno di commozione.
Guardò il suo
palazzo: i suoi occhi si fissarono sulla finestra e cercaron gli occhi del duca
e del re.
Martino sentiva
ancora il lampo di quegli occhi, che esprimevano una minaccia lontana; e ne
provava un turbamento indefinibile.
Luigi Natoli: Il Paggio della regina Bianca – Romanzo storico
siciliano ambientato nella Palermo del 1401, quando è appena tramontata la
grande epoca chiaramontana. L’opera è ricostruita e trascritta dal romanzo
originale pubblicato della casa editrice La Gutemberg nel 1921.
È
la presunta storia di Giovannello Chiaramonte, figlio di Andrea, che cerca di
risollevare la gloria del suo casato contro il gran giustiziere Bernardo
Cabrera, il re Martino e la regina Bianca di Navarra.
Pagine 702 – Prezzo di
copertina € 22,00
Disponibile dal sito www.ibuonicuginieditori.it, www.lafeltrinelli.it, Amazon Prime e tutti i siti vendita online.
In libreria a Palermo presso: La Feltrinelli libri e musica (Palermo), Libreria La Vardera (Via N. Turrisi n. 15), Libreria Sellerio (Viale regina Elena, Mondello), Libreria Sciuti (Via Sciuti)
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