giovedì 25 giugno 2020

Luigi Natoli: La tragedia chiaramontana. Tratto da: Il paggio della regina Bianca


Il re non aveva fame, aveva appena assaggiato un pezzetto di cinghiale e bevuta una tazza di vino di Catania; e si era messo a guardare in alto, il bel soffitto a travi istoriati con festoni, armi, scene di caccia e storie cavalleresche, tra le quali occorreva frequentemente lo scudo dei Chiaramonte: i tre cuspidi d’argento su campo rosso.
- Per san Jacopo, messere, a guardare il soffitto si direbbe che io sono ospite di messer Andrea o di messer Enrico Chiaramonte!...
Nella sua voce c’era un lieve rimprovero. Messer Bernardo guardò anche lui e capì. Non aveva mai posto mente che quel soffitto era la glorificazione della potente famiglia distrutta dalla politica dei due Martini. Da abile cortigiano trovò una parola che lo tolse da ogni imbarazzo.
- Mio signore e re, non ho voluto distruggere questa testimonianza di una grande e illustre famiglia, perché quanto più visibili sono i gesti della sua grandezza, tanto maggiore sarà la gloria di vostra maestà che l’ha vinta e umiliata ai suoi piedi.
Re Martino sorrise a fior di labbra. Dinanzi agli occhi suoi si rinnovava la visione della tragedia chiaramontana.
Egli stava col padre a una finestra dello Steri; la piazza Marina era gremita di popolo che gli arcieri e i picchieri catalani a stento frenavano, perché non invadesse il palco sul quale il boia, appoggiato alla scure larga e luccicante aspettava le vittime.
Poi dalle prigioni del palazzo uscì il corteo. I confrati col cappuccio, le guardie, il carro; e nel carro, diritti, fieri, Andrea Chiaramonte e Antonio delle Favare suo segretario.
Il carro giunse ai piedi del palco. Andrea Chiaramonte, sebbene avesse le braccia legate dietro le reni, balzò svelto dal carro, senza bisogno d’aiuto, e montò la scala del palco, senza dar segno di commozione.
Guardò il suo palazzo: i suoi occhi si fissarono sulla finestra e cercaron gli occhi del duca e del re.
Martino sentiva ancora il lampo di quegli occhi, che esprimevano una minaccia lontana; e ne provava un turbamento indefinibile.


Luigi Natoli: Il Paggio della regina Bianca – Romanzo storico siciliano ambientato nella Palermo del 1401, quando è appena tramontata la grande epoca chiaramontana. L’opera è ricostruita e trascritta dal romanzo originale pubblicato della casa editrice La Gutemberg nel 1921.

È la presunta storia di Giovannello Chiaramonte, figlio di Andrea, che cerca di risollevare la gloria del suo casato contro il gran giustiziere Bernardo Cabrera, il re Martino e la regina Bianca di Navarra.
Pagine 702 – Prezzo di copertina € 22,00
Disponibile dal sito www.ibuonicuginieditori.it, www.lafeltrinelli.it, Amazon Prime e tutti i siti vendita online.
In libreria a Palermo presso: La Feltrinelli libri e musica (Palermo), Libreria La Vardera (Via N. Turrisi n. 15), Libreria Sellerio (Viale regina Elena, Mondello), Libreria Sciuti (Via Sciuti) 

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