La
Filanda Cicca Musco(1) era conosciuta per tutta Messina: nobili e plebei, ricchi e poveri,
fanciulle innamorate e mogli tradite; mariti gelosi chiunque si sentiva agitato,
tormentato da un dubbio, o desideroso di scoprire un vero, o di “fare una
fattura”. Essa leggeva nell'avvenire, come in un libro; forse e senza forse
l'occulto potere le derivava da qualche tremendo patto col diavolo. Ciò si sussurrava con qualche riserva dagli spiriti più spregiudicati;
ma con un profondo convincimento dalla maggior parte delle persone, che avevan
sempre dei fatti da citare.
Era una donna tra i sessanta e i settant'anni, piccola, magra, rugosa,
con le guance spolpate, gli occhi cavernosi, i capelli canuti, radi e ispidi.
Un aspetto che destava un senso di ribrezzo e di paura...
La
maliarda trasse da un sacchetto che portava al collo un foglietto di
carta logora e bisunta, lo spiegò sulla tavola, e spense due becchi della
lucerna. La stanza si ottenebrò; una luce rossiccia e tenue faceva appena
scorgere le tre figure di quella scena fantastica; la vecchia appariva più
spaventevole, e le poche ciocche illuminate sembravan più irte, e come agitate
da un fremito. Ella pronunciava delle parole inintelligibili, fermando gli
indici distesi su la carta; su la quale apparivano segni incomprensibili e
parole strane. Vi era in alto una croce, cinta d’aureola, e di qua e di là
parole Agios, Atanatos, sotto alle
quali due circoli, due esagoni e due altri circoli, disposti pel lungo della
croce; agli angoli superiori del foglio due triangoli pieni di parole
minutissime e incomprensibili; giù sette circoli su due file, una stella
esagonale formata di due triangoli equilateri, e un triangolo con gli angoli
segati da archi; e dei quadrati suddivisi, pieni di lettere, di numeri, di
segni misteriosi (2).
Con
aria ispirata, percorrendo con gli indici i segni e le scritture la vecchia
mormorava:
- Iot.
Sep. Orat. Nain. He.
Spirito dei tre venti
Quattro elementi
Tutti con me...
La
vecchia si agitava; il suo volto rugoso si allungava e si accorciava
mostruosamente; le sue narici si dilatavano, gli occhi scintillavano, e i
capelli si attorcevano. Don Gregorio e Clara Stella la guardavano con un
terrore superstizioso, seguendone i movimenti, sforzandosi di penetrare nel
significato di quei segni, di quelle parole; aspettando quasi, a ogni istante
di vedere qualche cosa maravigliosa e terribile.
La
maliarda alzò le mani, puntandole verso Clara Stella, che rabbrividì e si sentì
bagnar la fronte di un sudore diaccio: con voce imperiosa e solenne esclamò:
- Io ti comando
per la mia potenza
spirito del mondo
dal profondo,
vieni in presenza
dimmi la verità
in nome dell’eterna
Trinità... (2)
Note dell'autore:
(1) Cicca Musco, celebre fattucchiera di Messina, ivi impiccata
il 17 agosto 1671.
(2)Questi particolari son tratti da un processo di
stregoneria svoltosi in Sicilia nel
secolo XVII.
Luigi Natoli: I Cavalieri della Stella o La caduta di Messina. Nell'unica versione originale pubblicata a puntate in appendice al Giornale di Sicilia nel 1908.
Pagine 954 - Prezzo di copertina € 26,00
Disponibile in libreria e in tutti i siti di vendita online.
Sconto del 20% se acquistato dal catalogo prodotti della casa editrice al sito www.ibuonicuginieditori.it
Nessun commento:
Posta un commento