venerdì 2 febbraio 2018

Luigi Natoli: nasce l'idea di creare un nuovo ordine massonico. Tratto da: Cagliostro e le sue avventure.


Io passavo da una sorpresa all’altra, ritrovando in quel manoscritto una gran quantità di simboli, allusioni, verità nascoste e riferimenti ai dialoghi di Ermete Trimegisto e al vangelo di S. Giovanni, che avevo letto anche nei manoscritti del maestro Altotas, e pezzi dei salmi di David, e sentenze di Salomone, il tutto confuso con cognizioni di storia e di scienze ermetiche, in un curioso guazzabuglio, e con più curiose spiegazioni degli antichi riti egiziani e della missione dell’Oriente nella rigenerazione umana.
Non era un sistema, ma una regola; ma uno zibaldone di dottrina, di infantilità, di superstizioni, che se da una parte mi faceva sorridere, dall’altra mi aprirono uno spiraglio di luce; io vidi in un baleno che c’era da trarne partito, che tutto quell’arruffìo di cose poteva bene dipanarsi, e con l’aiuto dei libri di maestro Altotas, e attingendo dalla dottrina dello stesso Swe­denborg e ai riti della massoneria, se ne poteva cavare qualcosa di nuovo, di impressionante, di magnifico.
Quale? Non si determinava ancora nettamente. Forse un nuovo ordine. Era una cosa che bisognava pensare; e mi ci messi a pensare; tanto che ripresi la lettura dei manoscritti, e cominciai a leggere quello che fino allora non avevo ancora letto. 
Le logge seguivano tutta la stretta osservanza, ed eran sotto la protezione della Corte: sicchè era vano ogni tentativo di modificarle secondo quelle idee, che con la lettura dell’opuscolo di Giorgio Cafton, s’erano venute formando nella mia mente.
Qualche visita che vi feci mi confermò nella mia idea, che cioè l’illuminismo, che era la dottrina di queste logge, conduceva a una specie di ateismo sterile. Ma dove io concepii la necessità di una riforma, fu a Lipsia, dove udii dalla stessa bocca di Scieffort, la sua dottrina. Essa era un impasto curioso della dottrina del primo fondatore Giovanni Boheme – la quale ammetteva che l’uomo riceveva direttamente da Dio un lume speciale, per cui poteva da sé raggiungere la perfezione – di riti massonici, e dell’ordine fondato da Adamo Weisshaupt, qualche anno prima, che mescolando fra loro la dottrina dell’illuminismo e i riti massonici ne aveva cavato fuori una setta più politica che altro; e che pretendeva poter generare il bene dalle stesse cause che generavano il male.
Tuttavia io vi riscontravo qualche cosa che poteva servire ai miei scopi.
Io facevo come l’ape. Andavo suggendo qua e là ciò che mi poteva servire. Dal conte di Saint-Germain, come da Scieffort; da Swedemborg – e da costui presi anzi molto – come da Cofton; dagli alchimisti di cui studiavo i segreti, come dai libri di mastro Altotas; dalle mie conoscenze di medicina come da quelle cognizioni superficiali di storia e della Scrittura; da quella mia forza occulta, come dalle pratiche magiche di cui conoscevo i procedimenti.
Tutto ciò doveva servirmi nella esecuzione del disegno che già s’era fermato nella mia mente.
Una voce interna mi chiamava a compiere grandi cose; l’avvenire si schiudeva dinanzi a me; io mi lanciai animosamente nel nuovo cammino, con la sicurezza della vittoria...
 
Luigi Natoli: Cagliostro e le sue avventure.
Pagine 880 - Prezzo di copertina € 25,00
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