A un tratto le trombe
squillarono; i tamburi rullarono; e allora i soldati chinarono il capo sui
fucili, tesero l’occhio ai mirini. Laggiù in fondo appariva una striscia
grigiastra. Una nube di fumo la ravvolse; cento, mille sibili passarono sopra la
trincea; era la morte invisibile. La trincea tuonò; un tuono che si propagò per
una lunghezza interminabile; si ravvolse nel fumo; una striscia bianchiccia,
che si sollevava da terra, in globi che si disfacevano.
In piedi, appoggiato
alla sciabola sguainata, col binocolo sul petto, gli occhi fissi dietro le
lenti, Benoist guardava, attraverso il fumo: la terra percorsa si levava con impeti;
dei sassi si scheggiavano; sul capo, alle orecchie udiva continuo un sibilare
strano, un miagolìo acuto e rabbioso; un frombar violento e rapido; e tuoni, e
tuoni dietro a lui, dinanzi a lui; e guizzi di fiamme tra l’ondeggiare del
fumo, e grida.
Passò nuovamente il
maggiore, a cavallo, di trotto.
- Bravi, ragazzi!...
Ogni tanto qualcuno si
lasciava cadere, pallido, con un gemito: qualche altro piombava senza neppure
un grido, girando sopra sè stesso, come urtato da un colpo violento. Chi
l’aveva colpito? Dinanzi a sè, oltre il fumo, Benoist vedeva la pianura deserta;
solo in fondo, il paesaggio era sparso di piccoli bioccoli di fumo; uno accanto
all’altro; percorso di una specie di nebbia, bassa, densa, prolungata sopra una
linea. Non altro. Il nemico era quasi invisibile; ma la morte era lì, sospesa
sul capo di tutti; Benoist ne sentiva la presenza; ne vedeva il gesto
inesorabile; e tuttavia quel senso di orrore, di pietà, che fino a un’ora
innanzi, destato dalle sue idee, gli aveva preso l’animo, ora taceva; lo
spettacolo di quei soldati, che fermi al loro posto, non avevano un attimo solo
di esitazione, non un gesto di debolezza, quei feriti, che si fasciavano da sé,
e ritornavano al fuoco impassibili, o sorridendo; quell’offrirsi alla morte con
la serenità di un dovere da compiere, che pareva dominasse la morte stessa;
tutto ciò gli dava una forza nuova, una coscienza che superava quel momento,
una gagliardia di spirito, per la quale sentiva crescere in sè tutte le energie
della vita; un sentimento eroico, tanto più grande, quanto più non v’era difesa
contro l’invisibile imminente pericolo.
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