Qua e là per la foresta si incontravano fattorie,
villaggi, castelli devastati, deserti. La furia della guerra vi si era
abbattuta con tutti i suoi orrori. Bianca vedeva quel che fino allora non aveva
veduto: la barbarie tedesca le si rivelava in tutta la sua fredda e calcolata
crudeltà. I campanili demoliti, le chiese scoperchiate, le
navate illese tramutate in stalle; le case e le officine ridotte macerie nere di
fumo; e qua e là l'elmo puntuto di un
fante; che seduto su quelle rovine, pareva il genio della distruzione.
A ogni passo era una scena di nuove distruzioni; anche gli
alberi, i secolari alberi che avevano offerto pio ricovero ai nidi, che erano
stati propizi d'ombre agli agricoltori, giacevano squarciati,
spezzati, abbattuti per la foresta. E qua e là erano anche cumoli di terra, che
trasudavano il tristo odore della morte.
Soldati? paesani? innocenti sacrificati dal ferro e dal fuoco
tedesco? Forse tutti insieme; e tutti francesi; gente del suo sangue, gente
della sua lingua e su le loro fosse il piede del barbaro!
Più oltre, più oltre ancora! Fritz e il sergente parlavano
vivacemente, ridendo ogni tanto, senza volgere uno sguardo alle rovine che attraversavano...
Il sergente, accennando talora con la mano verso luoghi invisibili e lontani,
pareva raccontasse le vicende delle lunghe e interminate battaglie, che si combattevano
lungo il fronte da Nogan a la Lys; e le gesta compiute dalle loro truppe lo
infiammavano ed eccitavano la sua allegria.
Luigi Natoli - Alla guerra!
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Illustrato da Niccolò Pizzorno.
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