Una
monacazione in quei tempi (anno 1674) era un avvenimento cittadino, al quale,
se la qualità della famiglia lo comportava, poteva anche partecipare il
Senato. La famiglia mandava i suoi servi con gli inviti al parentado, agli
amici, alle autorità: se era una famiglia primaria, e per caso in città si
trovava il vicerè, non si mancava di invitarlo. Nel parlatorio si teneva un
gran ricevimento, e i rinfreschi e le confetture e i vini dolci e squisiti,
serviti in grandi vassoi d'argento massiccio erano in relazione del grado,
della ricchezza della famiglia e della qualità degli invitati. La sottrazione
di una povera fanciulla alla società dei vivi, per seppellirla nell'ombra di
un chiostro, dove la sua giovinezza
sfioriva, o, se le voci prepotenti della vita la chiamavano, non fioriva che con
la colpa; questa violazione della libertà personale, era una delle occasioni
per valutare il prestigio di una famiglia signorile.
La cerimonia, che avrebbe dovuto essere semplice e
mistica, si tramutava in una festa mondana complicata; i preparativi e le spese della
quale, per quanto limitati, eran sempre rilevanti. C'era da addobbare la
chiesa, da illuminarla, e la illuminazione non si limitava soltanto all'altare maggiore, ma a tutti gli altari e alle lumiere numerose che pendevan dal soffitto;
bisognava pagar l'orchestra per la messa cantata, il panegirista, il
poeta, “complimentare” i funzionanti, gli impiegati del monastero, i clienti,
i familiari, le converse, le cameriere, le fattore... E tutto ciò senza contare la dote, il
livello, o vitalizio, la spesa per la servitù, pel corredo e via via dicendo!
Senza contare che qualche volta la festa da ecclesiastica diventava pubblica, e
si tramutava in uno spettacolo di cuccagna, del quale nessuno vedeva la
sconvenienza e lo sperpero, ma ognuno trovava ragione di esercitare il suo
acume critico sulle modalità della festa.
Luigi Natoli - I Cavalieri della Stella
Prezzo di copertina € 26,00 - Sconto 15% - Spedizione gratuita.
Per acquistare il libro:
Per ulteriori informazioni: ibuonicugini@libero.it
Nessun commento:
Posta un commento