Una casa a un piano, con tre balconi
ornati di un motivo settecentesco, e con le ringhiere di ferro, a collo di
cigno; con un mascherone satiresco nel portone logoro e spento; coi muri
anneriti dal tempo e dalla muffa, con un aspetto lugubre, diffondeva la sua
tristezza nella strada che prendeva il nome dal palazzo dei marchesi Lungarini.
I vetri rotti, gli scuri serrati, i ragnateli
che si stendevano nell'arco del portone, tra i ferri della raggera sovrapposti
ai balconi, rivelavano l'abbandono in cui la casa era lasciata.
Lo stesso abbandono mostravano due o tre
alberi che si alzavano dietro il muro di un giardino inselvatichito.
Non un segno di vita.
Il sole stesso, che la illuminava di
sbieco e per poche ore, pareva avesse fretta di andarsene; perché la sua luce,
facendo meglio apparire le crepe e i buchi, accresceva l'orrore di quella
casa.
L'ombra e il silenzio
eran quelli che gli convenivano. Si sarebbe detto che, per qualche delitto
commesso in tempi
remoti, sentisse sopra di sè il peso di una terribile maledizione; per cui la
gente la fuggisse con terrore.
La gente del vicinato la guardava pavida
e sospettosa; e quando era costretta a passarvi d'innanzi, affrettava il
passo, come per paura che qualche essere soprannaturale e diabolico dovesse
uscirne per afferrarla.
Difatti era comune credenza che quella
casa abbandonata dagli uomini fosse abitata da spiriti; e c'era chi affermava
di aver veduto una notte attraverso le fessure errare un lume; chi curioso, si
era arrampicato sul muro del giardino; di là era balzato sul balcone, e aveva
posto l'occhio alla vetrata; ma era subito fuggito e così spaventato, che per
poco non era precipitato giù.
Aveva veduto una «malombra» tutta
bianca, con una candela accesa in mano, che veniva verso la vetrata. Era
spaventevole.
La notizia si sparse subito: l'uomo fu
interrogato, se ne volevano i particolari; ma egli non poteva e non sapeva dir
altro che la «malombra» aveva la faccia nera, ed era tutta avvolta in un
lenzuolo bianco.
La curiosità vinse altri: ma la paura li
trattenne dall’andare sui balconi a guardare. Quelli che abitavano nelle case
di fronte, e che mai si erano accorti di lumi od altro, forse perché andavano
a letto prima che il fantasma apparisse, vegliarono, e dalle loro finestre
socchiuse tennero gli occhi sulla casa sfitta.
A mezzanotte videro le imposte del
balcone aprirsi lentamente e nel quadrato buio della stanza la «malombra»
bianca, che dileguò a poco a poco.
Non vollero vedere altro. Si segnarono,
recitarono degli scongiuri e il domani confermarono che nella casa v’erano gli
spiriti: e li avevano veduti.
Allora si cercò come e donde vi fossero
venuti: uno dei più vecchi della contrada disse:
- Non vi scervellate. Quella è l'anima di
donna Costanza, che fu uccisa e morì sul colpo, saranno cinquant'anni
addietro. Fu uccisa dai fratelli per vendetta dell'onore offeso...
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