Quella mattina aveva
lucidato l’armatura di Fioravante; elmo, corazza, schienali, bracciali e
cosciali di nichel, rabescati d’ottone dorato, risplendevano come argento e
oro. Fioravante era disteso su un’altra panca, i tre fili di ferro che gli
reggevano il capo e le braccia, congiunti insieme, gli davano una posa da guerriero
aspettante; la visiera alzata gli scopriva il viso immobile con gli occhi
fissi; la veste, corta al ginocchio, verde, color della speranza, ornata di tre
file di passamani d’oro, gli pendeva in pieghe simmetriche; e la spada, la
terribile Durlindana, che poi avrebbe ereditato Orlando, gli giaceva al fianco.
Oh, era un bel paladino Fioravante. Tutta la mattina don Calcedonio l’aveva occupata
con lui. Non conosceva risparmio per i paladini; egli vi spendeva anche più che
non potessero le sue forze; alcune armature gli costavano fino a cinquecento
lire: quella di Orlando per esempio, tutta dorata, con i gomiti, le spallacce,
le ginocchiere che parevano argento, e lo scudo con la croce d’oro, che
rifulgeva come un sole. Ma Orlando era il paladino maggiore, e conveniva
vestirlo meglio degli altri; la sua veste bianca pareva intessuta di gigli e i
ricami parevano una pioggia di botton d’oro. Peccato, che avesse gli occhi
storti!
Luigi Natoli - Fioravante e Rizzeri.
Nella foto il pupo Orlando esposto al Museo Pitrè di Palermo.
Nella foto il pupo Orlando esposto al Museo Pitrè di Palermo.
Prezzo di copertina € 19,00 - Sconto 15% - Spedizione gratuita
Per acquistare:
Nessun commento:
Posta un commento