lunedì 4 dicembre 2017

Luigi Natoli: Donna Laura scese a piedi nudi, nel cuor della notte, giù per una scala segreta... Tratto da: La signora di Carini.


Donna Laura aveva in quel tempo trentasei anni, ma sebbene fosse madre di otto figliuoli, pareva assai più giovane. Don Cesare, il suo primogenito, che aveva quasi venti anni, poteva parere un suo fratello minore. 
Ella era nel pieno splendore di una bellezza giunta a quella maturità piena di seduzioni sapienti che invano si cerca nelle giovani donne. Per quanto la moda le comprimesse il corpo col busto stretto e lungo di vita, e la forma delle braccia sparisse dentro le maniche a sbuffi, pure il collo, la gola, la turgidezza dei seni rivelavano una carnosità, non abbondante, ma colma e piena di sussulti e vibrazioni. I suoi occhi profondi, umidi, avevano il fascino del dolce peccato: il suo sorriso aveva incanti suggestivi di desideri: tutta la sua persona pareva modellata dalle dita divine del piacere. 
Era di casa Lanza. Il padre, don Cesare Lanza primeggiava in Palermo per autorità: era stato quattro volte pretore, aveva sostenuto ambascerie, aveva goduto la fiducia dell’imperatore Carlo V, e ne aveva ricevuto prove. 
Nel 1543 donna Laura, giovanissima, era andata moglie a don Vincenzo la Grua Talamanca, barone di Carini. Il matrimonio era stato fecondo. In undici anni essa gli procreò otto figliuoli, di cui l’ultima contava ora nove anni. Questo potrebbe far supporre che ella amasse il marito; ma nessuno ha avuto mai l’occhio così acuto e penetrante da scendere nelle profondità misteriose del cuore della donna.


Luigi Natoli: La signora di Carini, leggenda pubblicata per la prima volta sul Giornale di Sicilia il 31 agosto 1910. Fa parte di: La Baronessa di Carini e altri racconti con fatti di sangue. 
Pagine 310 - Prezzo di copertina € 21,00
Disponibile in libreria e in tutti i siti di vendita online. 
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