Quanti hanno letto il
magnifico libro dei “Reali di Francia”?
Il trovarlo sui
muriccioli, stampato Dio sa come, o nelle case dei contadini e degli umili, che
se ne fanno assidua lettura, disdegna le anime gentili di comprarlo o di
guardarlo. Né si trova dai librai. Essi vi hanno bensì l’ultima “creazione”
moderna, che è morta prima di nascere, ma che rechi la cantafera di una qualche
signora, piuttosto un libro che ha novecento anni addosso, quanti ne ha la
“Divina Commedia”.
Perché i “Reali di
Francia”, nella veste che lor diede
Andrea da Barberino, rimontano al trecento, e sono citati fra i testi classici,
e costituiscono per noi la nazionalizzazione della materia epica francese, che
sarebbe per il nostro cantafavole italiano.
Che narrano i “Reali di Francia”
infatti?
Narrano la storia come da
Costantino imperatore romano derivasse per naturale discendenza tutti i
principi illustri che governarono la Francia da quell’epoca fino a Carlo Magno,
e con loro i valorosi che li accompagnarono e che ne furono il più bello
ornamento. Orlando, che è il maggiore eroe, e diventò l’immagine del valore,
della cortesia e della fede, che riassume il sentimento nazionale francese,
nasce per i “Reali” in Italia, e in una grotta in Sutri, dove lo partorì Berta
moglie di Milone conte di Anglante, e sorella di Carlo Magno, fuggendo l’ira di
costui. Così egli è italiano non soltanto per discendenza, ma anche per
nascita; italiano e cittadino romano. E l’orifiamma, la gloriosa insegna che si
trasmette da re a re, e che evidentemente è il vessillo, in cui Costantino fece
scrivere le famose parole “In hoc signo vinces”, e che forma il centro della
storia, è pur esso italiano.
Fioravante e Rizzeri sono
come Buovo d’Antona e come Orlando una parte dei “Reali”, e, come quelli, la più
popolare. Non è il caso di investigare se Andrea da Barberino abbia attinto ad
altri poemi, di cui era ricca la Marca Trivigiana e di cui si servivano i
cantafavole nelle piazze; chi ha la pazienza di leggere lo studio che precede
il “Fioravante”, nella Collezione dei testi di lingua, e gli studi sulla Epopea
francese e sull’ “Orlando” di Pietro Raina, e i maggiori scrittori della storia
letteraria d’Italia, può farlo; per noi il romanzo di Andrea da Barberino è
tutto; noi non facciamo dell’erudizione; prendiamo quello che con tanta grazia
e ingenuità narra lo scrittore toscano; e se di una cosa ci maravigliamo, è
appunto che esso non sia letto oggi più dei romanzi gialli.
Luigi Natoli: Fioravante e Rizzeri. - Copertina di Niccolò Pizzorno
Pagine 308 - Prezzo di copertina € 19,00
Disponibile in libreria e in tutti i siti di vendita online
Disponibile dal catalogo prodotti della casa editrice al sito www.ibuonicuginieditori.it
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