venerdì 24 marzo 2017

Luigi Natoli: Guida di Palermo e suoi dintorni 1891: Palermo nella storia


Nel 254 i consoli A. Attilio e Gn. Cornelio la cinsero d’assedio. Entrati col navilio nel porto e sbarcate le truppe tirarono una trincea  dalla parte di terra dalla costa esterna, al porto; dal mare al mare, secondo l’espressione di Diodoro, e oppugnarono la Città. Prima cadde la Neapoli, poi la Paleapoli. Nel 250, tornandovi Asdrubale con forte esercito e cento elefanti per riprenderla ai romani, vi fu sconfitto dal console Metello fra le mura della Neapoli e l’Oreto. Dice Polibio che i Romani furono validamente aiutati dagli artigiani di Palermo; il che fa supporre che non fossero tutti gli abitanti di stirpe fenicia, ma che vi fosse anche un elemento italico. Qualche anno appresso venne Amilcare Barca e attendò alle falde dell’Ercta (Monte Pellegrino); assediò inutilmente la città. A memoria del fatto alcuni terreni sul declive del Monte conservano ancora il nome di Barca.
Classificate le città in federate, libere e immuni e decumane, Palermo fu annoverata fra le seconde. I pretori fissarono dimora in Siracusa, ma avevan obbligo, a intervalli, di tener curia a anche in Palermo. Sebbene la vita della città è assorbita da Roma, pure essa appare dagli scritti come degna di nota. Cicerone la dice nelle Verrine ragguardevole; Strabone la chiama Colonia Augusta. Si resse a repubblica, come appare dalle lapidi, che recano la leggenda Res publica Panhormitarum (secondo l’antica ortografia).
Sorto il cristianesimo, è fama che vi fosse predicato da Filippo, inviatovi da San Pietro; certo la chiesa di Sicilia, divenuta fiorente e ricca, fin dal IV secolo – come dalle lettere di S. Leone Magno – dipese dal Vescovo di Roma. Palermo fu uno dei centri della Chiesa siciliana, insieme con Siracusa. Dopo la divisione dell’impero, Palermo soggiacque al dominio di Costantinopoli,  ma continuò a reggersi a municipio. Al tempo delle invasioni barbariche, fu nel 440 la città presa da Genserico re dei Vandali, che vi fondò regno di breve durata. Ma stretto dagli armamenti e da Marcellino, e dovendo passare in Africa, abbandonolla a Odoacre, al quale fu tolta da Teodorico. I Goti la tennero fino al 535; nel quale anno fu assediata e presa da Belisario. Ritornò quindi al dominio bizantino, sotto al quale durò fino all’830, allor quando fu assediata dagli Arabi. La città si difese valorosamente e disperatamente per un anno; di 70 mila che erano gli abitanti, alla resa ne sopravvivevano 3 mila appena. Da prima la colonia musulmana di Palermo fu indipendente, poi soggetta al principato degli Aghlabiti e al califfato dei Fatimiti d’Africa. Tuttavia in mezzo secolo potè svilupparsi e ingrandirsi siffattamente da destar le meraviglie del monaco Teodosio, qui tradotto prigioniero da Siracusa nell’878. Sotto gli Arabi, come sotto i Bisantini e nella giurisdizione ecclesiastica, Palermo fu capo dell’isola; raggiunse la somma di 350 mila abitanti; fu paragonata a Cordova e al Cairo. Ma le discordie scoppiate fra i principi musulmani e l’elemento cristiano sovversivo, resero possibile la venuta di Giorgio Maniace, inviato dall’Imperatore Michele Paflagone; e più tardi quella dei venturieri normanni che avevano già fondato le signorie delle Puglie...
 
Luigi Natoli: Guida di Palermo e suoi dintorni 1891
Una guida completa per il turista, pubblicata in occasione dell'Esposizione Nazionale 1891.
Prezzo di copertina € 19,00 - Sconto 15%
Disponibile in tutti i siti di vendita online e dal catalogo prodotti della casa editrice.
Disponibile presso le librerie indicate nel sito www.ibuonicuginieditori.it
 

Nessun commento:

Posta un commento