Se qualcuno avesse voglia di scrivere una biografia
melica, troverebbe innanzi a sé un numero considerevole di critici e letterati
abbastanza conosciuti che fan testimonianza di quanto studio sia meritevole
questo nostro poeta. Ma si accorgerebbe ancora che nessuno di tanti critici
ha pensato di esaminare il Meli da quel lato onde è meritamente grande: chè
ognuno o partendosi da preconcetti, o rimanendo a la esteriorità de le poesie,
o togliendo a esaminare alcuna de le doti de la forma, non è penetrato a
scoprire quel che ci sia sotto al sorriso bacchico di questo nuovo pagano, e
donde provenga questo sorriso.
Lo stesso De Sanctis, ne la sua conferenza guarda il Meli
ne la sola Fata Galanti, componimento
giovanile che manca di quella maturità filosofica, o meglio scientifica, che
domina le Bucoliche e le Odi.
Ma per conoscere il Meli non basta nemmeno leggere tutte
le poesie; Egli non ci rivela che una parte di sé stesso. Si vuol leggere anche
le lettere in parte inedite, i numerosi manoscritti, il suo lavoro scientifico
su la Natura, tutti quei pezzi di
carta, che paiono insignificanti, ma che contengono un pensiero, un’idea, una
parola del grande poeta, pensiero, idea, parola che illustrano, che finiscono
quanto si contiene nelle poesie.
Tutto questo tesoro di documenti esiste ne la Biblioteca
Comunale di Palermo in diciotto volumi, eredità preziosa, che ci narra tutta la
vita del Meli; vita che pare un sorriso perpetuo ed è una lotta sanguinosa.
Lo studio critico che io affido per le stampe si ingegna
di presentare il Meli dal suo vero aspetto; e perché quel che verrò dicendo non
paia gratuita affermazione, ho illustrato il mio lavoro con l’aiuto dei
manoscritti. E qui, poiché mi si potrebbero muovere degli appunti, m’affretto a
dichiarare che io non ho inteso né di scrivere una vita, né di illustrare i
tempi del poeta; ma semplicemente e puramente di esaminare nel modo più
completo donde e come proceda l’arte sua, perché egli indipendentemente dal suo
genio poetico sia sempre una grande figura de la nostra istoria letteraria,
perché egli sia grande non solo come poeta ma come scienziato.
Forse a tanto non sarò pervenuto; che le molestie e le
cure affannose de la mia vita han turbato sovente quella serenità d’animo
necessaria al critico; ma ho fede, se non altro, che questo mio studio scuota
un po’ i letterati di Sicilia, perché ci arricchiscano e presto di un lavoro
più completo e più finito. Lavoro, a cui da un pezzo io avevo messo mano, ma al
quale non ho potuto più attendere, costretto come sono a un’arida e pesante
fatica che mi dia il pane cotidiano...
Luigi Natoli: L'Abate Meli. Studio critico.
tratto dal volume L'abate Meli. Pagine 725 - Prezzo di copertina € 25,00 - Sconto 15%.
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