pag. 954 – Nel 1908 Luigi Natoli pubblicò in 154 puntate sul Giornale di Sicilia I cavalieri della stella o la caduta di Messina. Tutte le
successive pubblicazioni del romanzo furono postume e riportano profonde
differenze nello stile letterario del suo autore con quella del 1908 che oggi
proponiamo fedelmente.
La Sicilia sopportò
sempre il dominatore spagnolo con l’animo di rivolta e quasi tutte le città
dell’isola si opposero fieramente alle barbarie di quest’oppressore. Anche Messina,
dopo Palermo e Trapani, non fu da meno delle altre città, e dal 1672 s’impegnò
in una fiera resistenza che per le proporzioni e le ripercussioni che ebbero
nella politica europea fu di maggiore importanza delle altre.
Il 7 gennaio del
1679, il viceré conte di Santo Stefano, soppresse la Repubblica di Messina con
l’Accademia della Stella, che era una scuola militare di giovani e valenti
cavalieri, abolì tutti i privilegi della città, confiscò i suoi beni
dichiarandola civilmente morta, fece togliere il capannone, dove si riunivano i
cittadini e demolire il Palazzo di città, arando il terreno e cospargendolo di
sale affinché non crescesse più nulla.
Così finiva la
rivoluzione di Messina che avrebbe potuto conseguire anche l’indipendenza della
Sicilia dalla Corona di Spagna e mentre la città dello stretto moriva
assassinata, faceva vedere che il colosso spagnolo era con i piedi di creta,
segno della sua prossima caduta.
In questi anni di
fiera ribellione Luigi Natoli intreccia le vite di personaggi magnifici e
immaginari nel rigore di un’attenta ricostruzione storica creando gesta ed eroi
che s’imprimono indelebili nella memoria del lettore.
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