martedì 15 marzo 2016

Ferrazzano di Luigi Natoli


 
 

pag. 338 – Questa è la fedele riproduzione del
romanzo Ferrazzano pubblicato da Luigi Natoli in appendice al Giornale di
Sicilia a partire dal 30 ottobre 1932 con lo pseudonimo di William Galt. In
quest’opera lo scrittore palermitano narra di Ferrazzano, comico del ‘700 quale
maschera del teatro siciliano. Di lui si sa poco. Forse è anche realmente
esistito, e alcune sue storie tramandate dal popolo, Natoli le riporta nel
romanzo imbrigliando ad arte il personaggio fra realtà e fantasia... “Egli era
l’anima di tutti, ne interpretava ciò che aveva di più caratteristico, lo
spirito, mettendone in caricatura i difetti; or grossolano, or fino e sottile;
ora pigliava batoste che mandavano il pubblico in visibilio, or le dava con non
minor festa. Era insomma tutto quanto il pubblico”.

... E
Natoli fa questo, ci porta nel ‘700, ci dice le strade e i palazzi, ci racconta
di duchi e di principi, di duchesse e di marchesi, ci parla di cavalier
serventi, criticando un’etica che non c’era e un’estetica che pretendeva di essere
in ogni luogo, proprio come oggi, più o meno, e lo fa con Ferrazzano, un uomo
che è forse esistito o forse no, che forse è colui che è esistito o forse no,
un comico esilarante e picaresco, comunque, che la gente ama, ma che di
esilarante e picaresco ha ben poco, stando alla narrazione di Natoli, un uomo
ordinario, furbo quanto basta, che vorrebbe solo una quotidianità serena, in
compagnia della figlia acquisita Floristella, un uomo che è invece invischiato
in una trama arditissima, piena di colpi di scena, con un finale degno di un
noirista contemporaneo.
– Rosario Palazzolo, scrittore palermitano.

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