martedì 15 settembre 2015

Luigi Natoli presenta l'Abate Meli.


Io non ho inteso né di scrivere una vita, né di illustrare i tempi del poeta; ma semplicemente e puramente di esaminare nel modo più completo donde e come proceda l’arte sua, perché egli indipendentemente dal suo genio poetico sia sempre una grande figura de la nostra istoria letteraria, perché egli sia grande non solo come poeta ma come scienziato. Vi ha in questo poeta tutta la spontaneità graziosa de la poesia popolare, che ei studiava attentamente, tutta quella felicità di linguaggio evidente, contemperata da la matura riflessione de l’artista; da un gusto finissimo e veramente greco e da una mollezza voluttuosa che sa de l’oriente. E tal poesia che schiude i profumi de la zagara e dei gelsomini fra i severi e maestosi intercolonni dei templi greco-siculi; armonica fusione di una forma popolare e di una successione di imagini scelte con discernimento fine, amalgamate in seno a la ebbrezza del sentimento eccitato.  Così egli vela modestamente il desiderio intenso dei sensi, senza strozzarlo ipocritamente con quei lagni evirati degli accademici onde era infestata l’arte italiana. 
 
Luigi Natoli. 

 

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