lunedì 28 settembre 2015

Luigi Natoli nel romanzo L'Abate Meli: la festa della Madonna Assunta ai Cappuccini di Palermo il 15 agosto.


Era il pomeriggio. La via era affolla­ta di gente, perché era la vigilia dell'As­sunta, festa solenne dei Cappuccini. Gente che andava e gente che veniva: un viavai continuo: portantine di tutti i colori e carrozze padronali, carretti, pedoni; questi in maggior numero, uo­mini in giamberga e in giacca, donne col manto chiuso nel naso, lasciando liberi gli occhi neri e fulgidi; ragazzi che empivano la strada dei loro cicalec­ci; venditori di acqua, che la portava­no sul fianco, coi bicchieri infilati in un ordegno di ferro; o di semi di zuc­ca, o di ceci abbrustoliti: tutta gente che vociava, nel lungo tratto di strada.
Allo svolto della strada che condu­ceva ai Cappuccini, la folla era più fitta. Delle baracche cucinavano, delle altre facevano focaccie, qui una tenda vendeva dolciumi, lì una tavoletta esponeva Madonne di argilla, coricate con le mani stese ed aperte, vestite di bianco col manto azzurro; grandi e pic­cole; più in qua l'«incatena corone», torcendo i fili di ottone intorno ai gra­ni del rosario; e fra tutti, le piccole ba­re, con madonne di cera, illuminate, portate da quattro ragazzi che gridava­no con le vocine squillanti: «viva Ma­ria». Ma su tutto ondeggiava un odore di fritto, tra il fumo delle padelle, nel­le cucine improvvisate.
Fra questa folla varia e multiforme andava il Meli discorrendo col giova­ne che gli camminava a fianco.
Chiacchierando così, e scansando il continuo andirivieni, erano giunti al convento. La folla era più fitta e biso­gnava fermarsi. Dalla croce di legno, alta sopra uno zoccolo, fino a quella specie di portico pieno zeppo di... mi­racoli o «ex voto», dipinti da pittori da strapazzo, la gente si ammassava. La chiesa era piccola e non c'entrava tut­ta; gran parte sostava. Un frate racco­glieva l'elemosina.
Eppure in quel viavai di gente alle­gra, in mezzo a quel cicaleccio, a quel­le grida continue, nel convento un uo­mo moriva. E aspettava con l'ansia di chi teme di non fare in tempo.
Il Meli attraversò il portico dinanzi la chiesetta, piegò la testa, vedendo nella navata l'immagine della Madon­na, coricata fra le candele accese; e salì le scale del convento.
Nella foto: La Madonna Assunta che si venera nella chiesa di S. Maria della Pace (Cappuccini) di Palermo.

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