giovedì 28 dicembre 2023

Luigi Natoli: Messina, la città dei grandi eroismi!Tratto da: Almanacco del fanciullo siciliano.

Il treno passa per una serie di paesi posti in mezzo a campagne fertilissime; poi penetra in una lunga galleria, che attraversa un colle; e quanto riesce dall’altra parte, un magnifico panorama si spiega agli occhi del viaggiatore. Giù, a piè del colle, ecco Messina, il mare, i monti della Calabria; e di qua e di là, campagne verdeggianti. Messina, la regina del Faro, è la città tante volte provata dalle forze crudeli della natura, e tante volte risorta: la città dei grandi eroismi!...
Questa che vediamo è una città nuova; l’altra, bella, ricca di monumenti, fu atterrata da uno spaventevole terremoto la notte del 28 dicembre 1908. Bastarono pochi secondi, perché la città diventasse un cumolo di rovine, e seppellisse sotto le macerie centomila persone. Non una casa restò in piedi. Lo spettacolo, che all’alba il sole illuminò, faceva inorridire.
C’era sul mare una superba fila di palazzi, che si chiamava la Palazzata; c’era un Duomo, che era un capolavoro; c’erano musei, istituti, chiese... Nulla rimase, nulla!...
Nessun terremoto, a memoria d’uomo, era mai stato così terribile come questo.
Ma la città è risorta, con belle e spaziose strade, come il viale San Martino, con piazze vastissime. Ha ripreso la sua vita, piena di traffico; le ultime vestigia del disastro si van cancellando. Ma pur troppo i suoi monumenti sono perduti per sempre.
Ampio e profondo è il porto, formato naturalmente da una lingua di terra che si protende come una falce, e che si chiama il braccio di San Ranieri. Qui sorgeva una fortezza, detta la Cittadella, che era ai suoi tempi imprendibile; ma ora la distruggono, perché queste antiche fortificazioni son diventate giocarelli di fronte ai tremendi mezzi in uso nelle guerre moderne.
Una volta questo porto era il più frequentato fra quelli di Sicilia, appunto perché era il più sicuro, e perché Messina era lo scalo di tutte le navi per andare in Oriente: oggi il porto siciliano più frequentato è quello di Palermo, che è anche uno dei principali d’Italia; occupando il terzo posto, dopo Genova e Napoli.
Ora vedremo in uno specchietto il traffico dei porti siciliani principali.


Luigi Natoli: Almanacco del fanciullo siciliano. Libro sussidiario di cultura regionale e nozioni varie. 
L'opera è la fedele trascrizione del volume originale pubblicato dalle Industrie Riunite Editoriali Siciliane nel 1925, corredato con le foto dell'epoca. Attraverso un viaggio immaginario che parte da Catania e finisce a Messina, passando per tutte le città della Sicilia, l'autore spiega ai fanciulli dell'epoca storia, attività economiche, tradizioni e leggende della Sicilia. Una lettura resa piacevole dal modo gentile e semplice con cui il professore Natoli si rivolge ai ragazzi. Il volume è impreziosito dalle foto dell'epoca. 
Pagine 274 - Prezzo di copertina € 19,00
La copertina di Nicolò Pizzorno riproduce esattamente il volume originale. 
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