Ma per uno scrittore che ascende al Pantheon, ce n’è un
altro che resta… al palo. Luigi Natoli, l’illustre autore de I Beati Paoli, è
seppellito nel cimitero di Sant’Orsola e la sua tomba è stata restaurata dai
due editori Ivo Tiberio Ginevra e Anna Squatrito. Anche lui, in realtà, avrebbe
le carte in regola per essere spostato nel Pantheon e ai domenicani non
dispiacerebbe affatto ma quello che, al riguardo, padre Catalano nota “è la
mancanza di una sinergia per riuscire a realizzare questa idea”.
E se non la si trova, Natoli al Pantheon di Palermo rimane
sono un’idea anche perché i figli sono tutti morti e ci sono soli dei pronipoti
che nel tempo hanno tutti cambiato il cognome (perché di linea materna) e che
non abitano in Sicilia. “I pronipoti più attivi e assolutamente favorevoli alla
traslazione delle ceneri – dice Ivo Tiberio Ginevra, editore di tutti i romanzi
di Natoli – sono Massimo Finocchiaro e Giorgio De Lorenzi. Insieme al
presidente di BcSicilia, Alfonso Lo Cascio, stiamo costituendo un comitato per
sensibilizzare l’opinione pubblica, le istituzioni e le autorità. Tra qualche
giorno sarà costituito questo comitato cittadino e potremo muoverci nelle sedi
opportune, organizzando anche una raccolta di firme. I parenti intestatari
della sepoltura delle ceneri di Natoli sono legati al ramo Finocchiaro
(discendenti di Edgardo, il figlio più piccolo dello scrittore) e sono tutti
favorevoli. Trattandosi di ceneri in urna e quindi non dovendosi procedere alla
riesumazione della salma, siamo esenti dal regolamento di polizia mortuaria e
siamo soggetti solo a procedimenti di carattere amministrativo”.
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