giovedì 7 aprile 2016

Luigi Natoli e Francesco Riso: la falsa accusa di tradimento all'eroe.

 
Nessuno di coloro che all’ospedale gli stettero vicini, lo credette propalatore; anzi il cav. Balsano, il cappellano Chiarenza e i medici curanti, che avevano stabilito intorno al ferito un servizio di quasi spionaggio, negano con testimonianze scritte, che il Riso abbia fatto le rivelazioni che gli si attribuiscono.
La città, più sicura nei giudizi, ne pianse la morte; e allora e poi l’onorò pel martirio, che segnò la irrevocabile caduta dei Borboni e l’unità della patria.
 
Epigrafe a Francesco Riso
(come manoscritta)
 
A
FRANCESCO RISO
 
MARTIRE INFELICE DELLA LIBERTA' DELLA PATRIA
NON SOSPIRI DI LETARGO
NON PIANTI DI VILTA'
MA FIERI GIURAMENTI DI SANGUE
FREMITO DI VENDETTA ATROCE
 
29 Aprile 1860

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