lunedì 4 aprile 2016

Le rivoluzioni del 1820 e del 1848 narrate da Luigi Natoli nei romanzi: Braccio di Ferro avventure di un carbonaro, I morti tornano..., Chi l'uccise?


 
pag. 880    Tre volti fasciati da una bandiera azzurra come la speranza, rossa come l’impegno per conseguirla, nera come la fede indistruttibile, sono il preludio del tricolore italiano sotto le ceneri della bandiera della Carboneria. Questi tre romanzi a tema risorgimentale ambientati in Sicilia tra il 1820 e il 1848 riletti oggi hanno il poter di rinverdire il nostro amore patrio facendoci sentire italiani, ricordandoci il nostro criterio di appartenenza e tutti i sacrifici che i nostri progenitori hanno fatto per darci questa Italia. Niente ci deve far trascurare il bene più prezioso che abbiamo: la Libertà.
Ne I morti tornano... Natoli lascia parlare da sole le miserie umane legate al dolore, alla fedeltà, all’onore, all’ira e tutte le altre pulsioni degli uomini che, imbrigliate nelle maglie di una rete di un ineluttabile destino imposto dalle convenzioni, degenerano nella distruzione e della pochezza dell’animo umano, non più libero, e non più nobile. E lo fa togliendo la speranza su tutto, tracciando un vero Noir. Un grande Noir storico.
Una storia che proprio nel momento in cui sembra intorcinarsi dentro i canoni del più classico e banale feulleitton, effettua una nuova e inattesa virata rivelando la sua vera natura: quella, appunto, di una storia nera; anzi nerissima. – Massimo Maugeri, scrittore palermitano.
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