V’era un’altra grande e
illustre famiglia, antica nell’isola da quanto quella dei Ventimiglia, venuta
anch’essa di Francia coi Normanni, e che durante la guerra del Vespro, aveva
acquistato fama: quella dei Chiaramonte.
Non erano i Chiaramonte
così ricchi quanto i Ventimiglia, nè così addentro nelle grazie del re; ma
vantavano più alte e più antiche origini. Si dicevano discendenti da Carlo
Magno; e la tradizione di questa discendenza, anni più tardi, il più possente
della casa, avrebbe fatto dipingere sul soffitto del grande salone dello Steri.
Avevano una fanciulla in
casa, Costanza, figlia di Manfredi I, orfana di recente, che il fratel suo
Giovanni avrebbe voluto accasare col conte Francesco. L’unione di queste due
famiglie significava avere il dominio del regno. Giovanni era più giovane di
messer Francesco, ma più ambizioso. Aveva anche lui sostenuto incarichi del re
presso la corte imperiale; aveva combattuto con valore contro gli angioini, mirava
forse a più alti uffici, ai quali certamente il parentando coi Ventimiglia
avrebbe dischiuse o agevolato la via.
Luigi Natoli
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