martedì 5 gennaio 2016

Luigi Natoli nel romanzo Latini e Catalani: i Chiaramonte.


V’era un’altra grande e illustre famiglia, antica nell’isola da quanto quella dei Ventimiglia, venuta anch’essa di Francia coi Normanni, e che durante la guerra del Vespro, aveva acquistato fama: quella dei Chiaramonte.
Non erano i Chiaramonte così ricchi quanto i Ventimiglia, nè così addentro nelle grazie del re; ma vantavano più alte e più antiche origini. Si dicevano discendenti da Carlo Magno; e la tradizione di questa discendenza, anni più tardi, il più possente della casa, avrebbe fatto dipingere sul soffitto del grande salone dello Steri.
Avevano una fanciulla in casa, Costanza, figlia di Manfredi I, orfana di recente, che il fratel suo Giovanni avrebbe voluto accasare col conte Francesco. L’unione di queste due famiglie significava avere il dominio del regno. Giovanni era più giovane di messer Francesco, ma più ambizioso. Aveva anche lui sostenuto incarichi del re presso la corte imperiale; aveva combattuto con valore contro gli angioini, mirava forse a più alti uffici, ai quali certamente il parentando coi Ventimiglia avrebbe dischiuse o agevolato la via.
Luigi Natoli

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