mercoledì 22 giugno 2022

Luigi Natoli: Si tratta di Colera... Tratto da: I morti tornano... Romanzo storico siciliano

Per la stanza si diffuse un senso di pavido stupore all’annunzio della improvvisa sventura scatenata sulla città: e tutti si strinsero intorno a Giovanni, che, buttando il cappello sopra una seggiola con collera pensosa, aveva portato la notizia.
- Colera? dove? quando? chi glielo aveva detto? Al Borgo da due giorni; e avevano celato la notizia, gli assassini! – Ma era poi vero? In quella stagione le coliche erano frequenti. L’anno innanzi non ne aveva forse patita una don Giuseppe, che Dio ne scampi? – Don Giuseppe, che era rimasto, allibito, si attaccò a questa speranza, e rincalzò che non era possibile con tanti provvedimenti del Magistrato di Salute che il colera fosse entrato in Palermo; dovevano essere voci messe in giro dai soliti mali intenzionati, che, purtroppo! ce n’erano.
- Carbonari! – mormorò padre don Ciccio, che s’era sentito sommuovere il ventre enorme.
Ma Giovanni stizzito gridò:
- Ma che Carbonari! che malintenzionati! che coliche! Si tratta di colera. Due morti al Borgo: due che avevano avuto pratica col capitano dell’ “Archimede”... L’han dichiarato i medici che han fatto l’autopsia, per ordine del Magistrato di Salute. Capite? Volete che i medici, e che medici! si siano ingannati? È colera!... È il regalo che ci ha fatto il Re!...
- Il Re! il Re! – brontolò lamentosamente protestando don Giuseppe – non metterci di mezzo il Re!... Che c’entra lui?
- E che c’entro io? – ribattè Giovanni. – Chi ha ordinato che si togliessero i cordoni sanitari? Chi ha ordinato che si ammettessero in libera pratica i bastimenti di Napoli? Ma per Cristo; piuttosto che morire sul pitale, morremo sulle barricate!
- Vuoi star zitto? – gridò don Giuseppe spaventato. – Che discorsi son codesti? Vuoi tirarci addosso qualche altro guaio con la Polizia?
- E ce ne può essere uno peggiore di questo? Ma non capisci che si vuole la distruzione della Sicilia?Allora la vecchia serva, che era rimasta fin lì a bocca aperta, guardando or l’uno or l’altro, cominciò a picchiarsi le tempie gemendo:
- Amari noi! Amara me!... Madonna del Carmine, aiutateci voi!
Parve che non s’aspettasse altro: gemiti, lamenti, invocazioni fino allora trattenuti irruppero: donna Caterina battendo ad intervalli le palme, dondolando il capo, a ogni battuta ripeteva: - E come faremo? – Le fanciulle mugolavano come cagnolini, nonna Angelina biascicava preghiere; Rosalia guardava pallida e stupita con i grandi occhi che non conoscevano lacrime.
Padre don Ciccio che per la paura e lo sbalordimento era rimasto in mezzo alla stanza, con l’ampio fazzoletto turchino in una mano, e fra le dita dell’altra la presa non annusata, disse con tono cadenzato come fosse stato in chiesa – “A peste Libera nos, Domine!”.
- Schioppettate ci vogliono! – esclamò Giovanni, che passeggiava concitato, – non piagnistei e invocazioni. Schioppettate!...
- Ma finiscila! – urlò più stizzoso don Giuseppe.


Luigi Natoli: I morti tornano... Romanzo storico siciliano. 
Pagine 384. Prezzo di copertina € 22,00
Copertina e illustrazioni di Niccolò Pizzorno
Disponibile dal catalogo prodotti della casa editrice al sito www.ibuonicuginieditori.it. Consegna a mezzo corriere in tutta Italia.
Disponibile online su Amazon Prime, Ibs, La Feltrinelli.it 
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