mercoledì 15 giugno 2022

Luigi Natoli: L'aceto dei pidocchi. Tratto da: La vecchia dell'aceto. Romanzo storico siciliano.

Quel giorno nella bottega di don Saverio La Monica, essa aveva seguito dapprima con curiosità, poi con meraviglia e con attenzione, il racconto di quell’avvelenamento con l’acqua pei pidocchi; e tornandosene a casa ci ripensava. Quell’acqua che costava tre, quattro grani, aveva una potenza micidiale che poteva spacciare un uomo alla sua insaputa e irreparabilmente. Foschi pensieri le scomponevano e ricomponevano la fitta rete di rughe che le solcavano il viso per ogni verso; e le accendevano tristi lampi negli occhi; la bocca le si moveva, come se biascicasse parole non dette. Ricordava lontane storie di veleni potenti: l’acqua di Teofania d’Adamo; i veleni di Francesca La Sarda, quelli della za’ Chiavedda, che era stata impiccata due anni prima che Giovanna Bonanno nascesse: acque misteriose anch’esse, che facevano morire senza lasciar tracce. Come mai quelle donne si erano lasciate scoprire e prendere? Dovevano essere state imprudenti; se avessero saputo fare le cose bene, avrebbero potuto arricchire. Forse si erano prestate a vendette: e ciò era male. Avrebbero dovuto somministrare i veleni soltanto a fin di bene: c’eran infatti nel mondo tanti imbrogli, tante disonestà, tante condizioni familiari così tristi, che soltanto la morte di uno poteva far cessare, e dar la pace e la tranquillità a molti. Così esse avrebbero commesso un delitto, e almeno dal buon Dio, che vede il cuore, potrebbero essere perdonate... E poi... perché i signori specialmente pagherebbero con fior di denaro un simile servizio; certo si poteva vivere senza stenti, senza bisogno di andare elemosinando, e trascinare una vita miserabile, in una vecchiaia squallida, senza altra prospettiva che la morte in quel canile, priva di aiuto, sola, abbandonata.
Questi pensieri le ruminavano per la mente, anche quando, giunta a casa, si mise a preparare un po’ di minestra d’erbe. Sì, un po’ di quell’acqua terribile mescolata nel brodo, o nel vino... Ma era poi certo che la morte fosse rapida e sicura? Bisognava provare. Su chi? Ecco! Un cane randagio, solito a ricevere i rifiuti di quel povero desco, entrò nella stamberga. La fronte della vecchia si rischiarò: aveva trovato su chi fare l’esperimento.
Il domani andò a comperare da don Saverio La Monica una caraffina d’acqua pei pidocchi. Tre grani; piccola spesa. Tornata a casa prese del pane rinsecchito e lo immollò in un tegamino con acqua, nella quale versò il medicinale. Aspettò che il cane venisse; e quando lo vide entrare, lo accarezzò…


Luigi Natoli: La vecchia dell'aceto. Romanzo storico siciliano ambientato nella Palermo di fine Settecento. Protagonista è Giovanna Bonanno, l'avvelenatrice passata alla storia come La vecchia dell'aceto. 
Copertina di Niccolò Pizzorno
Disponibile dal catalogo prodotti della casa editrice al sito www.ibuonicuginieditori.it (consegna a mezzo corriere in tutta Italia)
Disponibile su Amazon Prime, Ibs, La Feltrinelli.it e tutti gli store online.
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