lunedì 6 giugno 2022

Luigi Natoli: La reazione di Federico II alle persecuzioni del papa. Tratto da: Viva l'Imperatore! Romanzo storico siciliano.

Quando però egli pensava queste cose, Federico le aveva già messe in atto, sollevando un tumulto a Roma, per cui il papa era dovuto fuggire a Perugia: ma non bastando ciò, servendosi delle stesse armi del papa, aveva nel tempo stesso indirizzato lettere a tutti i re e principi d’Europa; copia di una delle quali, venuta in Palermo, e diffusa fra’ baroni laici ed ecclesiastici, aveva suscitato l’entusiasmo di messer Gualtiero, che l’aveva voluto leggere a tutti.
Diceva la lettera esser menzogna aver l’Imperatore sospesa la partenza pei Luoghi Santi per frivoli motivi: chiamava Dio testimonio della sua malattia, e assicurava che ben presto, rimesso in salute, avrebbe ripreso le armi per la santa impresa. Ma dopo essersi così giustificato, aggiungeva con mal frenato sdegno, la chiesa di Roma essere accesa di avarizia e di cupidigia; e voler rendere tributarî a imperatori, re e principi; il re Giovanni d’Inghilterra scomunicato, e assolto solo quando si sottopose a tributo: il conte di Tolosa, che ebbe lo Stato colpito d’interdetto e altri principi che soggiacquero alla stessa servitù, ne erano testimonianza. E sorpassando sulla simonia, sull’usura manifesta delle “insaziabili sanguisughe” concludeva: – “Ecco i costumi dei prelati romani, ecco lacci coi quali ai singoli e all’universale cercano estorcere denari, soggiogare i liberi, inquietare i pacifici: in veste di agnelli, lupi rapaci; mandano qua e là legati con facoltà si scomunicare, sospendere, punire, non per seminare la parola di Dio, ma per estorcere denaro, raccogliere e mietere quel che mai han seminato... La Chiesa primitiva fondata in povertà e semplicità, feconda era di Santi: e nessuno può darle altro fondamento fuor che quello posto e stabilito da Gesù; ma poiché i papi non hanno che cupidigia di ricchezze, e sulle ricchezze edificano, è da temere che per le stesse ricchezze la Chiesa rovini”.
Papa Gregorio rispose con una terza scomunica e sciogliendo i sudditi dal Parlamento di fedeltà. Erano le armi usate di circa due secoli; che avevano umiliato Arrigo IV e Giovanni d’Inghilterra, spaventato i Tolosani, fatto tremare re e imperatori; alle quali si aggiungevano le storielle calunniose che francescani e domenicani e guelfi andavano spargendo, e che scrittori di parte papale consacravano nelle loro opere contro Federico.


Luigi Natoli: Viva l'Imperatore! Romanzo storico siciliano ambientato al tempo di Federico II tra Palermo e le crociate in Gerusalemme. 
Pagine 527 - Prezzo di copertina € 22,00
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