mercoledì 2 settembre 2020

Luigi Natoli: il bandito Angelo Falconello. Tratto dalla prefazione di Pasquale Bruno. Romanzo storico siciliano.


Angelo Falconello, che fu ucciso in conflitto il 25 aprile del 1566, si diede in campagna per amore. Un poeta, che s’impadronì delle sue vicende, esclama: 
La donna è la ruina di li cori
massimamenti si cci trasi honuri,
chi adduma fochi, e po’ cu mori, mori. 
Egli era figlio di uno zappatore di Monreale, e s’era invaghito della figlia di un ricco proprietario, che aveva “oru e barunia”, dimenticando di non posseder nulla. Ma l’amore suona a gloria nei due cuori e ubbriaca Angelo.
 Quannu lu patri è fora, Ancilu veni
ma cantu nun è chiù, comu sulia.
 E finisce che è sorpresa dal padre e dai servi; per aprirsi un varco, egli ne uccide due; e si gitta in campagna.
La storia, stampata dal Mayda, uno stampatore che sapeva il fatto suo, ricorda i nomi di alcuni banditi di quel tempo, che si unirono con Angelo: furono Giovanni Gumiolo, Cicco Lanza, Giuseppe Collaro, Corviotto e Scanza. Formarono una banda, che scorazzò per la Conca d’oro, finchè stretta dai cavalleggeri del regno, si ridusse a San Martino. Ivi Angelo, in pericolo, scrive a un altro bandito, Giorgio Aitaro o Alaro, famoso ai suoi tempi
 Omu di gran curaggiu, prisicutu;
 e che tale doveva essere si vede dalla invocazione e dalla lettera che Angelo gli manda:
 Compari Giorgiu, ti mannu un salutu,
la to valia vurrissi a lu latu,
a li canazzi haiu datu lu priutu,
a cui firutu, a cui sdirrupatu...
Si l’ala tua mi veni a dari aiutu,
abbattu a lu cchiù forti putintatu.
 E conchiude:
 Essennu uniti, stannu sempri fora,
dòmini sempri, e la Giustizia rema.
 La lettera intercettata dal Capitan d’arme lo mette in traccia dei banditi; avviene lo scontro; Falconello uccide il capitan d’arme, ma è freddato da una palla al cuore. E così, sul fior degli anni, cade vittima delle sue colpe.

Luigi Natoli: Storie di banditi. Articolo pubblicato sul Giornale di Sicilia del 14 gennaio 1930 con lo pseudonimo di Maurus, che noi editori abbiamo posto come prefazione al libro di Alexandre Dumas (padre): Pasquale Bruno. 
L'articolo, in tre puntate, descrive le storie dei più famosi banditi dal medioevo fino al 1700.
Il libro Pasquale Bruno, il famoso bandito di cui Dumas, fra leggenda e realtà, narra le avventure, fa parte della collana Gli Introvabili, ed è la fedele riproduzione dell'opera originale tradotta in italiano per la prima volta da un anonimo nel 1841.
Copertina di Niccolò Pizzorno
Prezzo di copertina € 13,50
Disponibile al sito www.ibuonicuginieditori.it, su Amazon e tutti i siti vendita online.
In libreria presso: La Feltrinelli libri e musica (Via Cavour 133), La Nuova Bancarella (Via Cavour), Libreria Sciuti (Via Sciuti n. 91/f)


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